Creato da runelore il 27/03/2012

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Il Bigfoot o Sasquatch

Post n°329 pubblicato il 24 Ottobre 2012 da runelore
 
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Grover Krantz sostiene che il campo di ricerca da lui prescelto ha rovinato la sua carriera accademica e lo ha ridicolizzato agli occhi dei suoi colleghi. Antropologo presso l’Università dello Stato di Washington, egli si è specializzato nello studio del più elusivo primate del mondo, il cosiddetto Bigfoot (Piedone) o Sasquatch, la cui presenza viene spesso annunciata nelle fitte foreste nordoccidentali. Racconti di enormi animali villosi simili a scimmioni che vivono sui Monti Azzurri dello Stato di Washington e dell'Oregon, risalgono al diciannovesimo secolo. Gli antropologi ortodossi tendono a liquidare queste storie come leggende del folclore locale, ma non Krantz, secondo cui il Sasquatch può essere il nostro parente più prossimo. Egli è convinto che gli esseri umani possano essere i diretti discendenti di questo timido clandestino dei boschi, di cui non sono mai stati trovati dei resti.

Il controverso primate si è meritato il nome di Bigfoot per le orme gigantesche che lascia, in certi casi lunghe anche un metro, separate fra loro da intervalli di due metri. Secondo dei testimoni oculari, il Sasquatch può essere alto anche due metri e mezzo e pesare otto quintali. Il suo corpo è completamente rivestito di pelo marrone scuro a eccezione della faccia camusa, delle palme delle mani e delle piante dei piedi. La faccia è caratterizzata dalla fronte sfuggente e dalle arcate sopraccigliari prominenti. Le sue proporzioni sono pressappoco quelle di un essere umano, fuorché per le sue lunghe braccia penzolanti. Sembra che si nutra di radici, bacche e talvolta di qualche roditore. Un serio interesse per il Sasquatch rinacque nella primavera del 1987, con la scoperta di quattro nuove orme e la pubblicazione dell'analisi di altre eseguite dalle guardie forestali nel 1982. Quest'ultime misuravano 42 centimetri e mezzo di lunghezza; inoltre, a detta di Krantz, rivelarono la presenza di derma sulle piante dei piedi, oltre a pori sudoripari e segni di logoramento, tutti particolari anatomici che sarebbe quasi impossibile imitare, anche per il più abile dei burloni.

Riferendosi alle impronte ossee nei calchi di gesso, Krantz fece anche notare che la caviglia sembrava essere spostata in avanti rispetto al piede più di quanto si poteva osservare in qualsiasi altro primate conosciuto, uomo e gorilla compresi. Questo spostamento evolutivo, aggiunse Krantz, sarebbe necessario per sostenere l'enorme peso della creatura, un altro particolare che con ogni probabilità conferma l'autenticità delle orme.
Krantz, da parte sua, non intende più correre rischi con le prove o con la sua reputazione. Ha giurato che sparerà al Sasquatch a vista, nella convinzione che il valore scientifico del risultato farebbe passare in secondo piano le proteste degli ecologisti. «L'unico modo di convincere la gente è quello di presentarsi con un esemplare in carne e ossa», ha tagliato corto Krantz. Sino a quando non potrà abbattere un Sasquatch, spera di potersi servire di un elicottero e di un rilevatore a raggi infrarossi per cercar di localizzare almeno i resti in decomposizione di un esemplare.

 
 
 
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