Post n°380 pubblicato il 12 Settembre 2013 da runelore
Dopo anni di ricerche e impegno nella materia medico-naturale ho deciso di aprire un sito che tratti di rimedi naturali e medicine varie alternative. Chi volesse venirmi a trovare per cercare qualche soluzione ad eventuali problematiche ficiche può farlo al sito
O se volete leggere il mio blog
Nel caso invece che vi attraggano i simboli e i loro significati potete visitare un altro mio sito
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Post n°373 pubblicato il 08 Febbraio 2013 da runelore
In questo periodo storico, la Cina sembra essere sulla cresta dell’onda per quanto riguarda la corsa allo spazio e la questione della vita extraterrestre. Nel 2013, seconda metà dell’anno, è prevista la missione che prevede l’installazione di un satellite orbitale attorno alla Luna, per studiarne in dettaglio la superficie, passaggio obbligato per costruire la mappa della regione in cui scenderà il primo astronauta cinese. La Cina, che ha inviato il suo primo uomo nello spazio nel 2003 e compiuto la prima passeggiata spaziale nel 2008, vede il proprio programma spaziale come simbolo della sua crescente statura internazionale e una vera e propria affermazione del Partito che guida il Paese e che lo spinge con forza ad andare oltre. Anche i cinesi, infatti, vogliono andare su Marte per il 2030.
A tutto questo, bisogna aggiungere che la ricerca di vita extraterrestre e lo studio del fenomeno UFO sono materie molto apprezzate dalla comunità scientifica cinese, e debitamente riconosciute, tanto da essere oggetto sereno di dibattito pubblico e di nessun giudizio a priori. Secondo quanto riportato da un articolo pubblicato su Izvestia, la Cina, negli ultimi anni, ha registrato un altissimo numero di casi UFO, oggetto di studio da parte dei ricercatori.
Tra loro, c’è chi tenta di stabilire una sorta di contatto con gli extraterrestri. Le attività di queste organizzazioni sono protette e patrocinate dalla Società Nazionale degli Studi Extraterrestri, fondata 25 anni fa e finanziata dal governo. Nella società sono ammessi solo scienziati e ingegneri. Inoltre, un requisito importante per farne parte è l’aver pubblicato, durante il dottorato di ricerca, almeno un articolo sul fenomeno UFO o la vita extraterrestre.
Secondo le informazioni riportate dal Canadian Nationale Newspaper, circa un terzo di tutti i membri della società sono anche membri del governo cinese. A differenza di quanto sembra avvenire in occidente, lo studio degli extraterrestri non è sistematicamente emarginato, troppo spesso vittima dei dogmi che la comunità scientifica impone a se stessa e alla ricerca in generale, anzi, sembra incoraggiata anche attraverso il lavoro di numerosi gruppi di “esopolitica” che si interessato dell’argomento.
Gli extraterrestri vivono tra gli umani?Per quanto possa sembrare bizzarra e strana questa affermazioni alle nostre orecchie occidentali, in Cina, da diversi anni, gli scienziati affermano che gli alieni vivono tra gli umani. Uno di questi, Sun Shili, un funzionario in pensione del Ministero degli Esteri e ora presidente della Beijing UFO Research Society, ha dichiarato candidamente che gli “waixingren” (“extraterrestri” in lingua cinese) vivono in mezzo a noi.
Nell’intervista rilasciata al notiziario russo, Sun racconta del suo primo incontro ravvicinato avventuo nel 1971, quando, durante la “rivoluzione culturale” (1966-76) fu mandato in una remota campagna per eseguire il duro lavoro della semina del riso. Un giorno, mentre lavorava nel campo, la sua attenzione fu catturata da un oggetto luminoso nel cielo che saliva e scendeva ripetutamente.
In un primo momento, Sun penso che il fenomeno fosse una sorta di dispositivo di monitoraggio concepito dai militari durante la Guerra Fredda - una deduzione ragionevole visto considerando il periodo in cui è avvenuto il fatto -. Solo molti anni più tardi, dopo aver letto tutto il materiale sugli avvistamenti UFO, capì di aver avuto un incontro ravvicinato.
Ma Sun non è l’unico nel paese a prendere gli avvistamenti sul serio. Secondo Shen Shituan, uno scienziato molto stimato, presidente della Beijing Aerospace University e presidente onorario della UFO Research Association, un’altra associazione sostenuta dal governo, vale la pena indagare su ogni caso di incontro ravvicinato.
“Alcuni di questi avvistamenti sono reali, altri sono falsi, altri ancora non sono molto chiari”, spiega Shituan. “In ogni caso, tutti questi casi vanno sempre studiati”. I cinesi sperano che la ricerca sulla vita aliena possa fornire nuove risorse tecnologiche per lo sviluppo di velivoli ad alta velocità, fonti energetiche illimitate non inquinanti e modi per accelerare la crescita dei prodotti agricoli (tutte tecnologie che risolverebbero il grave sovrappopolamento della Cina). |
Hugh McDonald McLoed diventò capitano a diciannove anni. Il sinistro numero «7», a quanto pare, figurò in modo preminente nella sua vita: nacque settimo figlio di un settimo figlio in una famiglia di navigatori. McLoed aveva due fratelli che salparono come capitano e ufficiale in seconda il 7 dicembre 1909 sul piroscafo Marquette & Bessemer No. 2, diretto a Port Stanley, nell'Ontario. Ma la nave non arrivò mai a destinazione, e scomparve col suo equipaggio. Quattro mesi dopo, il 7 aprile, a Hugh venne annunciato che il cadavere di suo fratello John era stato trovato, imprigionato nel ghiaccio, nel fiume Niagara. Il 7 ottobre 1910, la corrente sospinse a riva il corpo dell'altro suo fratello a Long Point. Quattro anni più tardi, il 7 aprile 1914, il capitano McLoed, allora comandante della baleniera John Ericsson, stava rimorchiando una bettolina sul lago Huron. La nebbia era così fitta da nascondergli completamente alla vista la nave che aveva a rimorchio, la Alexander Holly. Ma alla fine riuscì a scorgere la bandiera della Holly, sventolante a mezz'asta. Fece rallentare la sua nave e tirò il cavo di rimorchio, e apprese che, il giorno prima, il capitano della bettolina era stato gettato in mare da un'ondata. Non stupisce che McLoad abbia dato le dimissioni dal comando il 6 dicembre del 1941, nello stesso momento in cui i giapponesi, per i quali era già il giorno 7, bombardavano Pearl Harbor. |
Il famoso purosangue Black Gold fece guadagnare un mucchio di dollari a scommettitori, proprietari e fantini, ma una sequela di disgrazie seguì il puledro fin dal suo primo giorno di vita. Nato «sotto la luce» di una cometa, il cavallo fu marchiato a fuoco dal suo padrone, H. M. Hoots, che quella notte stessa contrasse una polmonite e poi morì. Nonostante tutto Black Gold diventò un campione, e superato il dolore per una ferita alla zampa anteriore sinistra, fu in lizza nel derby del Kentucky del 1924. Vinse con una posta di dieci a uno, ma gli allibratori se la filarono coi soldi delle scommesse e nessuno fu pagato. Qualche tempo dopo, J.D. Mooney, il fantino di Black Gold, ingrassò a tal punto da venire licenziato, e anche l'allenatore perse il posto perché aveva permesso che il cavallo sovraffaticasse la zampa malata. Il proprietario della scuderia, Waldo Freeman, pensò di aver sconfitto la maledizione quando scommise e vinse in tre corse, ma morì di un attacco cardiaco prima della fine di quella stessa giornata. Forse la peggiore sorte toccò allo stesso Black Gold, che venne scartato come stallone verso la fine del 1924 perché sterile. |