VITA A MOMENTI

a papa' ..GIUSEPPE SPIGOLON

quel lunedi' 1 novembre quel telefono che suona .... e una voce tremante che mi dice papa' e disperso ...la corsa subito fino a casa dei miei genitori non vedevo nulla davanti a me solo la strada che non finiva mai il non arrivare da te papa' ....al mio arrivo le strade non esistevano piu' solo acqua tanta che scorreva cosi' forte ho provato a correre da te fregandomi di tutto e tutti ma i vigili del fuoco mi hanno rincorsa e fermata ...ho urlato il tuo nome sperando tu mi sentissi .... quando mi sono calmata un po' mi hanno detto che tu eri dentro al tuo garage la tua stanza dove passavi le giornate intere a lavorare con le tue piante a inventare cose non sei mai stato uno fermo nella poltrona ....la mamma ancora dentro a casa anche lei che ti chiamava e l'acqua che non riusciva piu' a tenere lontana da dentro casa piu' la spazzava via e piu' ne rientrava ...il tempo non passava mai ...le voci erano tante chi ti credeva in qualche casa di vicini ...chi ti aveva visto trascinare via dalla corrente ...chi attaccato in un'albero ...poi quella notizia che eri stato trovato e li ho sentito il mio cuore felice ma peccato ha durato solo mezzora perche' non eri tu ....la mamma per fortuna e arrivata da noi figli verso le sei povera infreddolita bagnata ...e con gli occhi papa' ti cercava da pertutto ... finalmente lei poi e andata dalla barbara a trovare calore ma non voleva andare via da li senza di te .... e io non volevo lasciarti li solo ...cosi' ho dormito in auto per due notti guardando quella marea non diminuire mai .... gli angeli come li chiamo io i vigili del fuoco che ogni tanto mi dicevano ora proviamo ad aprire il garage facciamo il tentativo ... ero sempre li pronta per abbracciarti guardarti e rimproverarti per essere sceso in garage per salvare la tua bicicletta il tuo mezzo da sempre visto che la patente non l hai mai voluta prendere perche' avevi paura ....la tua amata bici ...ma fino a mercoledi' l'acqua non scendeva e per loro era difficile solo arrivare da te ...ma mercoledi' 3 novembre alle ore 10 un angelo mi ha preso da una parte mi ha guardata fissa e mi ha detto sabri papa' e fuori da quel garage finalmente ma come puoi immaginare e morto !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! tu papa' no non e possibile sei una roccia ...sei mio papa' .... ti ho chiamato aspettato papa' non puoi' farmi questo no ti prego ......ti dovevo vedere con i miei occhi ti dovevo parlare ....voglio venire da te ...e mi ritrovo nel mezzo dei vigili del fuoco seduta stringevo la sciarpa in mano per dartela per scaldarti ...arrivo li in un campo e nulla attorno solo una ruspa gialla quelle usate per giorni a portare le persone in salvo .... mi portano li davanti e vedo la bena della ruspa a terra il tuo stivale e tu papa' ...ancora nel fango li vestito come sempre da lavoro ... eri pallido freddo mi sono inginocchiata davanti a te ti ho guardato e i tuoi occhi aperti mi fissavano la tua bocca non poteva parlare era piena di fango ...il naso le orecchie ...ho provato con la mano a tirar via l'acqua il fango a piu' ti aprivo la bocca e piu' ne usciva ..papa' eri tu come si puo' morire cosi' come avrei voluto prenderti in braccio e scaldarti portarti a casa...ma ho avuto solo il tempo di metterti la mia sciarpa al collo per darti un po' del mio calore ho potuto solo chiuderti gli occhi..quella ruspa non ti aveva portato in salvezza ma morto ... e mi sono ritrovata stesa dentro in un negozio per terra con quel'immagine davanti ...e sperare fosse solo stato un brutto incubo che ...poco dopo ti sentivo arrivare in una ruspa bestemmiando come a volte facevi e farmi la risata e dire si sei tu sei arrivato .....ho passato il resto dei giorni a prepararti il vestito scuro blu di festa la camicia bianca cravatta blu ...per poterti vedere con un'altra immagine davanti a me pulito bello perche lo sei bello dentro e fuori papa' .... sono stata dentro in quella cella mortuaria con te per due giorni l'uomo alla sera mi buttava fuori ogni volta povero ...ma non volevo lasciarti solo ...no ora eri li ti potevo toccare parlare coccolare anche se ti ho urlato la prima volta che sono entrata ti ho rimproverato ..perche' per quella bici hai lasciato la mamma sola e noi tre figli papa' come facciamo ora senza di te tra poco e natale e tu facevi il presepio gigante con il mulino che andava le luci del giorno e della notte ...e ora non ci sara' il presepio il  natale e tu papa' perche' ....ti sono stata vicina al funerale ti ho visto mettere dentro alla tua tomba ...ogni giorno vengo a darti il buon giorno la buona notte ...ma sai la cosa strana per me non sei la dentro no sei qui vicino a me .... ogni tanto e come sentissi il tuo fiato nel collo ...ma poi' ho quella tua immagine davanti quella ruspa e ti prego cancellala dalla mia mente ...odio ormai i giorni le notti .... odio questa vita del cazzo ...stamattina il prete alla messa un'altra per te ha detto che dio ci ha messo alla prova con questo alluvione per farci capire l importanza della solidarieta' del stare vicini agli altri per aiutarsi senza chiedere nulla in cambio ma la solidarieta'  MA CAZZO MI DICA PRETE PER PROVARE QUESTO PERCHE' DIO HA PRESO MIO PADRE COSA HA DIMOSTRATO IO VICINO HO BISOGNO DI MIO PADRE IO E LA MIA FAMIGLIA NON ABBIAMO MAI CHIESTO NULLA A NESSUNO SEMPRE LAVORATO SEMPRE AIUTATO IL PROSSIMO MI DICA CHE PROVA E TOGLIERE LA VITA A UNA PERSONA IN QUEL MODO FACENDOLO MORIRE ANNEGATO FACENDOLO SOFFRIRE PER MINUTI SOLO AL BUIO IN UNA SCATOLA DI MORTE QUEL GARAGE CON 4 METRI DI ACQUA PERCHE' ???????????????????????          papa' perche'