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« L'ATTESALA SCONFITTA »

L’Uovo di Pasqua : una storia millenaria e curiosa

Post n°42 pubblicato il 24 Aprile 2011 da m.delladucata
Foto di m.delladucata

Dipinto, intagliato, di cioccolato, di terracotta o di cartapesta, non c'è Pasqua senza l'uovo!

Dalla forma priva di spigoli e asperità e quindi senza principio né fine, le uova hanno sempre rivestito un ruolo unico, simbolo della vita in sé, ma anche del mistero, della sacralità: in alcune religioni pagane, il cielo e la terra erano ritenute due metà dello stesso uovo e le uova erano viste come simbolo del ritorno alla vita.

In primavera, gli uccelli preparavano il nido e lo utilizzavano per deporvi le uova: a quel punto tutti sapevano che i freddi rigori dell'inverno erano terminati.

I Greci, i Cinesi e i Persiani se li scambiavano come dono per le feste Primaverili, così come nell'antico Egitto uova decorate erano scambiate all'equinozio di primavera,

data di inizio del "nuovo anno".

Ritenute dotate di poteri speciali erano interrate sotto le fondamenta degli edifici

per tener lontano il male, portate in grembo dalle donne in stato interessante per scoprire il sesso del nascituro e le spose vi passavano sopra prima di entrare nella loro nuova casa.

Con l'avvento del cristianesimo, le uova divennero simbolo della rinascita non della natura ma dell'uomo stesso, della resurrezione del Cristo: come il pulcino esce dall'uovo così Cristo uscì vivo dalla tomba.

L'uso di scambiarsi uova in dono risale al Medioevo: durante il digiuno quaresimale

era proibito mangiarne, così le uova prodotte in quelle 6 settimane dovevano esser smaltite rapidamente, venivano perciò benedette in chiesa durante la messa di Pasqua, rassodate e donate ad amici e parenti come augurio di fecondità.

Alcuni fanno risalire l'usanza al 1176, quando il priore dell'Abbazia di Saint German accolse col dono di prodotti della terra, fra cui le uova, il re Luigi VII, al suo ritorno a Parigi dopo la 2 Crociata. L'usanza di donare uova decorate risalirebbe invece all'abitudine di studenti e soci delle Corporazioni, diffusa nel XIII° secolo, di recarsi

in corteo di casa in casa a questuare uova, quando alcune famiglie nobili iniziarono, per distinguersi, a tingerle di rosso o verde.

Secondo alcune leggende l'uso di colorare le uova risalirebbe addirittura a Gesù: si narra infatti che la Madonna facesse giocare Gesù bambino con delle uova colorate

e che il giorno di Pasqua, tornata sul sepolcro del Figlio, vi trovasse alcune uova

rosse sul ciglio, secondo un'altra versione fu invece la Maddalena a deporre uova

ai piedi della Croce, diventate poi rosse del sangue del Cristo. Tutt'oggi nei Balcani

e in Grecia le uova consumate a Pasqua sono rosse.

Molto più recente è l'uso dell'uovo di cioccolato, diffusosi a partire dal XIX secolo:

una volta di fattura artigianale, ora la sua creazione è per lo più di natura

industriale, spesso ridotto a mero contenitore di piccoli doni.

Di cioccolato o di gallina che sia, l'uovo tuttavia continua a mantenere il suo

significato di vita che si rinnova, simbolo imperituro della rinascita divina.

 

 

 
 
 
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