IL TRAGHETTATORE...

ERO ORMAI FUORI, ERO DECISO.

AVEVO SUPERATO, ARRABBIATO E PATETICO, L’USCIO DELLA NOSTRA CASA.

ED ERA L’ENNESIMA VOLTA, L’ENNESIMA.

COME QUELLA PRECEDENTE, PERO', SEI RIUSCITA AD AFFERRARMI LA MANO, COME FOSSE PER CAPELLI

.....E MI HAI TIRATO DENTRO,
BLOCCATO, NEL MIO CONSUETO, SOLITO POSTO.

MI CHIEDO SE UN GIORNO RIUSCIRO’ AD AMARMI, COME ANNULLANDOMI, AMO TE.

MI CHIEDO COME POSSA IO VOLUBILE, SOPPORTARE L’AGGRESSIONE DI QUESTE EMOZIONI DI FUOCO,
DANZANTI, SBALZANTI E STRAVOLGENTI.

MI FACCIO MILLE DOMANDE, CONSERVANDO DI FONDO, UNA GRANDE CERTEZZA.

: "UN GIORNO, TUTTO QUESTO FINIRÀ, PERCHE' DOVRA' FINIRE".

MI LASCERAI ANDAR VIA, STANCA DEL MIO COSTANTE AMORE, CHE TI AVRA' SOLO IN PARTE DIVERTITA, SFUGGENDOGLI.

FINIRO’ COL DIRTI ’ “CIAO” E FORSE ANCHE "GRAZIE",
PERCHE’ CHI AMA, RIFIUTA "L' ADDIO”.

.....E SE LE COSE CAMBIASSERO, BEH, QUESTO DISCORSO, RIMARRA' COMUNQUE UN FATTO, DI "SOLO" DI MIO INTERESSE.

-MICHELE DELLA DUCATA> LUGLIO 2015