Creato da: piccodgl il 29/04/2006
AFFERMANDO LA MARGINALITA' DELLA META; A PATTO CHE SI PERCORRA ONESTAMENTE LA STRADA.

 

 
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QUESTIONE DI NUMERI

Post n°129 pubblicato il 10 Luglio 2007 da piccodgl

Stime in Darfur. E' difficile calcolare esattamente il numero dei morti, in parte a causa
degli insormontabili ostacoli che il governo sudanese innalza contro i
giornalisti per cercare di nascondere il conflitto. Nel settembre 2004 l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) valutò
che fossero morte 50.000 persone in Darfur dall'inizio del conflitto,
in un periodo cioè di 18 mesi, la maggior parte delle quali per fame.
Un aggiornamento del mese successivo relativo al periodo marzo –
ottobre 2004 parla di 70.000 morti in 6 mesi per fame e malattie.
Questi dati sono stati criticati, in quanto considerano solamente un
breve periodo e non includono tra le cause la morte violenta. Un rapporto più recente del Parlamento britannico ha valutato che siano morte più di 300.000 persone ed altri hanno fatto stime anche superiori. Nel marzo 2005 il
Coordinatore per il Soccorso d'emergenza dell'ONU, Jan Egeland, valutò
che 10.000 persone morissero ogni mese, escludendo le morti dovute alla
violenza etnica
.
Si ritiene che nello stesso periodo due milioni di persone abbiano
dovuto abbandonare le proprie case, la maggior parte di esse in cerca
di rifugio nei campi profughi delle città più grandi del Darfur .
Duecentomila sono fuggite nel vicino Ciad. In un rapporto dell'aprile
2005, l'analisi statistica maggiormente esauriente fino a quel momento,
la Coalizione per la Giustizia Internazionale ha stimato che in Darfur
siano morte 400.000 persone dall'inizio del conflitto
, un dato che
viene oggi ampiamente usato dai gruppi impegnati sul fronte dei diritti
umani ed umanitari. Il 28 aprile
2006 il Dottor Eric Reeves ha dichiarato che "i dati esistenti, in
aggregato, suggeriscono chiaramente che l'eccesso totale delle morti in
Darfur, durante più di tre anni di conflitto mortale, supera ora i
450.000 morti
", ma ciò non è stato verificato da fonti indipendenti. Un articolo del 1 febbraio 2007 dello UN News Service
ha dichiarato che "circa 4 milioni di persone dipendono da un aiuto esterno" Questi sono adesso i dati ufficiali delle Nazioni Unite.


Stime in Italia. La stima sul costo delle misure anti-afa arriva da un'indagine della
Confesercenti con numeri da capogiro. Solo per le bevande gli italiani
spendono infatti 4,2 miliardi di euro, poco meno la spesa per i gelati
(3,5 miliardi) sostituiti spesso a un pasto per affrontare l'arsura. Ma
l'estate ed il gran caldo spingono anche ad uscire di più per mangiare fuori
casa con un preventivo di spesa che la confederazione degli esercenti
indica in 7 miliardi. L'acqua minerale si conferma la protagonista tra
i consumi delle bevande estive. La penisola è, tra i partner europei,
quella che ne beve di più: 193 litri a testa contro i 106 della media
Ue
. Il mercato vale così circa 3 miliardi di euro. Piace comunque anche
la bibita analcolica, con consumi in continua ascesa: 1,6 miliardi di
litri 'bevuti' ogni anno pari a 1,5 miliardi di euro. Il gelato resta tra i più amati:
2,5 miliardi di pezzi venduti l'anno, da gustare in sostituzione di un
pasto o come merenda, per un valore di circa 3,5 miliardi di euro. Il
preferito è quello artigianale (51% del totale).
La vera new
entry delle spese estive nella penisola sono però i condizionatori con
un esborso annuo di circa un miliardo di euro. La nuova passione
dell'Italia per l'aria condizionata che ogni anno porta a consumare 7,2
miliardi di kwh e produrre 4,45 miliardi di chili di CO2, spinge i
consumi elettrici, rappresentando la voce che sta facendo registrare,
negli ultimi anni, nuovi record storici della domanda elettrica.

C'è qualcosa che non torna. C'è davvero qualcosa che non torna (linkate).
Ma sarò io; in fondo non sono brava con la matematica.

 
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