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QUALCUNO ERA COMUNISTA..
Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.
poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era comunista perché aveva bisogno
di una spinta verso qualcosa di nuovo.
Perché sentiva la necessità di una morale diversa.
Perché forse era solo una forza, un volo,
un sogno era solo uno slancio, un desiderio
di cambiare le cose, di cambiare la vita.
Sì, qualcuno era comunista perché,
con accanto questo slancio,
ognuno era come… più di sé stesso.
Era come… due persone in una.
Da una parte la personale fatica quotidiana
e dall'altra il senso di appartenenza a
una razza che voleva spiccare il volo
per cambiare veramente la vita.
No. Forse anche allora molti avevano aperto
le ali senza essere capaci di volare…
come dei gabbiani ipotetici.
E ora? Anche ora ci si sente come in due.
Da una parte l'uomo inserito che
attraversa ossequiosamente
lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana
e dall'altra il gabbiano senza più neanche
l'intenzione del volo perché
ormai il sogno si è rattrappito.
Due miserie in un corpo solo.
HO VISTO ANCHE DEGLI ZINGARI FELICI
...ho visto degli zingari felici...
ubriacarsi di luna,
di vendetta e di ...guerra...
...i poeti amano l'odore delle armi,
odiano la fine della giornata...
« PREVENIRE E' UN TERMINE... | LIBERTA » |
- Io se fossi Dio... e io potrei anche esserlo,
- sennò non vedo chi! Io se fossi Dio,
- non mi farei fregare dai modi furbetti della gente,
- non sarei mica un dilettante, Sarei sempre presente!
- Sarei davvero in ogni luogo a spiare o meglio ancora a criticare
- appunto cosa fa la gente. Per esempio il piccolo borghese
- com'è noioso, non commette mai peccati grossi,
- non è mai intensamente peccaminoso.
- Del resto, poverino, è troppo misero e meschino
- e pur sapendo che Dio è più esatto di una Sveda
- lui pensa che l'errore piccolino non lo conti o non lo veda.
- Per questo io se fossi Dio, preferirei il secolo passato,
- se fossi Dio rimpiangerei il furore antico,
- dove si odiava, e poi si amava, e si ammazzava il nemico!
- Ma io non sono ancora nel regno dei cieli,
- sono troppo invischiato nei vostri sfaceli...
- Io se fossi Dio, non sarei così coglione
- a credere solo ai palpiti del cuore
- o solo agli alambicchi della ragione.
- Io se fossi Dio, sarei sicuramente molto intero
- e molto distaccato come dovreste essere Voi!
- Io se fossi Dio, non sarei mica stato a risparmiare,
- avrei fatto un uomo migliore. Si vabbè lo ammetto
- non mi è venuto tanto bene,
- ed è per questo, per predicare il giusto,
- che io ogni tanto mando giù qualcuno,
- ma poi alla gente piace interpretare
- e fa ancora più casino! Io se fossi Dio,
- non avrei fatto gli errori di mio figlio,
- e sull'amore e sulla carità
- mi sarei spiegato un po' meglio.
- Infatti non è mica normale che un comune mortale
- per le cazzate tipo compassione e fame in India,
- c'ha tanto amore di riserva che neanche se lo sogna,
- che viene da dire: "Ma dopo come fa a essere così carogna?"
- Io se fossi Dio, non sarei ridotto come Voi
- e se lo fossi io certo morirei per qualcosa di importante.
- Purtroppo l'occasione di morire simpaticamente
- non capita sempre, e anche l'avventuriero più spinto
- muore dove gli può capitare e neanche tanto convinto.
- Io se fossi Dio, farei quello che voglio,
- non sarei certo permissivo, bastonerei mio figlio,
- sarei severo e giusto, stramaledirei gli Inglesi
- come mi fu chiesto, e se potessi
- anche gli africanisti e l'Asia
- e poi gli Americani e i Russi;
- bastonerei la militanza come la misticanza
- e prenderei a schiaffi i volteriani, i ladri,
- gli stupidi e i bigotti: perché Dio è violento!
- E gli schiaffi di Dio appiccicano al muro tutti!
- Ma io non sono ancora nel regno dei cieli,
- sono troppo invischiato nei vostri sfaceli...
- Finora abbiamo scherzato! Ma va a finire che uno
- prima o poi ci piglia gusto e con la scusa di Dio tira fuori
- tutto quello che gli sembra giusto. E a te ragazza
- che mi dici che non è vero che il piccolo borghese
- è solo un po' coglione, che quel uomo è proprio un delinquente,
- un mascalzone, un porco in tutti i sensi, una canaglia
- e che ha tentato pure di violentare sua figlia!
- Io come Dio inventato, come Dio fittizio,
- prendo coraggio e sparo il mio giudizio e dico:
- "Speriamo che a tuo padre
- gli sparino nel culo cara figlia!".
- Così per i giornali diventa un bravo padre di famiglia.
- Io se fossi Dio, maledirei davvero i giornalisti
- e specialmente tutti, che certamente non son brave persone
- e dove cogli, cogli sempre bene.
- Compagni giornalisti avete troppa sete
- e non sapete approfittare delle libertà che avete,
- avete ancora la libertà di pensare ma quello non lo fate
- e in cambio pretendete la libertà di scrivere,
- e di fotografare immagini geniali e interessanti,
- di presidenti solidali e di mamme piangenti.
- E in questa Italia piena di sgomento
- come siete coraggiosi, voi che vi buttate
- senza tremare un momento:
- cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti,
- e si direbbe proprio compiaciuti.
- Voi vi buttate sul disastro umano col gusto della lacrima in primo piano. Sì vabbè lo ammetto
- la scomparsa dei fogli e della stampa sarebbe forse una follia,
- ma io se fossi Dio, di fronte a tanta deficienza
- non avrei certo la superstizione della democrazia!
- Ma io non sono ancora del regno dei cieli, sono troppo invischiato
- nei vostri sfaceli... Io se fossi Dio,
- naturalmente io chiuderei la bocca a tanta gente,
- nel regno dei cieli non vorrei ministri e gente di partito tra le "balle", perché la politica è schifosa e fa male alla pelle.
- E tutti quelli che fanno questo gioco,
- che poi è un gioco di forza, è ributtante e contagioso
- come la lebbra e il tifo, e tutti quelli che fanno questo gioco,
- c'hanno certe facce che a vederle fanno schifo,
- che sian untuosi democristiani o grigi compagni del P.C.
- Son nati proprio brutti o perlomeno tutti finiscono così.
- Io se fossi Dio, dall'alto del mio trono
- vedrei che la politica è un mestiere come un altro
- e vorrei dire, mi pare Platone,
- che il politico è sempre meno filosofo e sempre più coglione!:
- è un uomo tutto tondo che senza mai guardarci dentro scivola sul mondo, che scivola sulle parole
- anche quando non sembra o non lo vuole. Compagno radicale,
- la parola compagno non so chi te l'ha data,
- ma in fondo ti sta bene, tanto ormai è squalificata,
- compagno radicale, cavalcatore di ogni tigre, uomo furbino
- ti muovi proprio bene in questo gran casino
- e mentre da una parte si spara un po' a casaccio
- e dall'altra si riempiono le galere di gente che non centra un cazzo! Compagno radicale, tu occupati pure di diritti civili
- e di idiozia che fa democrazia
- e preparaci pure un altro referendum questa volta per sapere
- dov'è che i cani devono pisciare! Compagni socialisti,
- ma sì anche voi insinuanti, astuti e tondi,
- compagni socialisti, con le vostre spensierate alleanze
- di destra, di sinistra, di centro, coi vostri uomini aggiornati,
- nuovi di fuori e vecchi di dentro,
- compagni socialisti fatevi avanti
- che questo è l'anno del garofano rosso e dei soli nascenti,
- fatevi avanti col mito del progresso
- e con la vostra schifosa ambiguità!
- Ringraziate la dilagante imbecillità!
- Ma io non sono ancora nel regno dei cieli,
- sono troppo invischiato nei vostri sfaceli...
- Io se fossi Dio, non avrei proprio più pazienza,
- inventerei di nuovo una morale e farei suonare le trombe
- per il Giudizio universale. Voi mi direte perché è così parziale
- il mio personalissimo Giudizio universale?
- Perché non suonano le mie trombe per gli attentati, i rapimenti,
- i giovani drogati e per le bombe?
- Perché non è comparsa ancora l'altra faccia della medaglia.
- Io come Dio, non è che non ne ho voglia,
- io come Dio, non dico certo che siano ingiudicabili
- o addirittura, come dice chi ha paura, gli innominabili,
- ma come uomo come sono e fui ho parlato di noi, comuni mortali,
- quegli altri non li capisco, mi spavento, non mi sembrano uguali.
- Di loro posso dire solamente
- che dalle masse sono riusciti ad ottenere
- lo stupido pietismo per il carabiniere,
- di loro posso dire solamente che mi hanno tolto il gusto
- di essere incazzato personalmente.
- Io come uomo posso dire solo ciò che sento,
- cioè solo l'immagine del grande smarrimento.
Però se fossi Dio sarei anche invulnerabile e perfetto, - allora non avrei paura affatto,
- così potrei gridare, e griderei senza ritegno che è una porcheria,
- che i brigatisti militanti siano arrivati dritti alla pazzia!
- Ecco la differenza che c'è tra noi e gli innominabili:
- di noi posso parlare perché so chi siamo
- e forse facciamo più schifo che spavento,
- ma di fronte al terrorismo o a chi si uccide c'è solo lo sgomento.
- Ma io se fossi Dio, non mi farei fregare da questo sgomento
- e nei confronti dei politicanti sarei severo come all'inizio,
- perché a Dio i martiri non gli hanno fatto mai cambiar giudizio.
- E se al mio Dio che ancora si accalora, gli fa rabbia chi spara,
- gli fa anche rabbia il fatto che un politico qualunque
- se gli ha sparato un brigatista, diventa l'unico statista.
- Io se fossi Dio, quel Dio di cui ho bisogno come di un miraggio,
- c'avrei ancora il coraggio di continuare a dire
- che Aldo Moro insieme a tutta la Democrazia Cristiana
- è il responsabile maggiore di vent'anni di cancrena italiana.
- Io se fossi Dio, un Dio incosciente enormemente saggio,
- avrei anche il coraggio di andare dritto in galera,
- ma vorrei dire che Aldo Moro resta ancora
- quella faccia che era!
- Ma in fondo tutto questo è stupido perché logicamente
- io se fossi Dio, la Terra la vedrei piuttosto da lontano
- e forse non ce la farei ad accalorarmi
- in questo scontro quotidiano. Io se fossi Dio,
- non mi interesserei di odio o di vendetta
- e neanche di perdono perché la lontananza è l'unica vendetta
- è l'unico perdono! E allora
- va a finire che se fossi Dio, io mi ritirerei in campagna
- come ho fatto io...
Nostra patria il mondo intero,nostra legge la libertà.
Libera cultura in liberi spazi!Anarchia è vita.
Voi ridete di me perché sono diverso,
io rido di voi perché siete tutti uguali.
Oggi cerco un’ora di furibonda anarchia e,
per quell’ora darei tutti i miei sogni,
tutti i miei amori, tutta la mia vita.
Anarchico è colui che dopo una lunga,
affannosa e disperata ricerca ha trovato
sè stesso e si è posto, sdegnoso e superbo
“sui margini della società” negando
a qualsiasi il diritto di giudicarlo.
Ogni popolo, come ogni persona è quello che è,
e per questo ha un diritto ad essere se stesso.
TAG
EL CHE
Dicono che noi
rivoluzionari siamo romantici.
Si è vero lo siamo in modo diverso,
siamo quelli disposti a dare la vita
per quello in cui crediamo.
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