Dopo l'accusa del Consiglio europeo, arriva quella delle Nazioni Unite. E' il Segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon ad «appoggiare» le richieste dell'Unhcr all'Italia di riammettere i respinti che hanno i requisiti per chiedere protezione. Lo ha assicurato all'ANSA Farhan Haq, portavoce del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon. L'Onu «appoggia la richiesta dell'Alto commissariato per i rifugiati (Unhcr)», che ha espresso oggi «grave preoccupazione» verso l'Italia per il rinvio di migranti intercettati o soccorsi in mare, ha aggiunto. Il portavoce ha spiegato che l'Unhcr è la «voce guida dell'Onu per quanto concerne i rifugiati, e i rapporti con Roma su questo tema saranno gestiti dallo stesso commissariato, nella persona del suo alto rappresentante, Antonio Guterres».
Haq ha precisato che il Palazzo di Vetro di New York, che è in contatto quotidiano con l'agenzia dei rifugiati, «rispetta la richiesta contenuta nella lettera dell'Unhcr al governo italiano».
L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ha annunciato oggi a Ginevra di aver scritto al governo italiano esprimendo «grave preoccupazione» per il rinvio in Libia di migranti intercettati o soccorsi in mare e per chiedere alle autorità italiane di «riammettere quelle persone rinviate dall'Italia ed identificate dall'Unhcr quali individui che cercano protezione internazionale». Per l'Onu il principio del non respingimento non conosce limitazione geografica.
Berlusconi però insiste nella difesa di Maroni. «Gli accordi con la Libia» per il rimpatrio degli immigrati clandestini «li ho gestiti io, li ho sottoscritti io, Maroni esegue quelli che sono gli accordi presi direttamente tra me ed il leader libico Gheddafì». Da Sharm El Sheik, dove oggi dovrà firmare alcuni accordi economici, il premier fa muro e si schiera difesa della linea leghista, ormai diventata la sua linea. E spiega che i migranti che arrivano sulle coste italiane a bordo delle carrette del mare non hanno il diritto di asilo: «Si tratta, invece, di persone che hanno pagato organizzazioni criminali per venire in Italia». I disperati a bordo dei barconi per il premier «sono persone che hanno pagato un biglietto. Non sono persone spinte da una loro particolare situazione all'interno di questi paesi dove si è vittime di ingiustizie» ma «sono reclutati in maniera scientifica dalle organizzazioni criminali».
Ieri, arrivando a Sharm, il premier aveva escluso che a bordo dei barconi vi sia qualcuno che possa godere del diritto di asilo. «Le statistiche lo confermano», aveva sottolineato. Oggi Berlusconi ha ribadito: «non credo che vi sia nessuno che avendo i requisiti per chiedere di essere accolto in Italia, possa dire di non essere stato accolto. Ci sentiamo in dovere di dare accoglienza a chi fugge da una situazione pericolosa per la sua vita e per la sua libertà», rilanciando così lo scontro a distanza con il presidente della Camera Fini che sui respingimenti aveva detto: «Non si può andare contro il diritto d'asilo».
Da L'UNITA.it del 12 maggio 2009