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MOMENTI DI CRISI (personali)

Post n°29 pubblicato il 21 Maggio 2009 da vispa54

SEMPRE AVANTI!?!? LA LEZIONE DELLAFARFALLA

Un giorno apparve un piccolo buco in un bozzolo

Un uomo che passava per caso si mise a guardare la farfalla che da varie ore si sforzava per uscire da quel piccolo buco. Dopo molto tempo, sembrava che essa si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione.

Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto quello che poteva e che non avesse più la possibilità di fare nient'altro. Allora l'uomo decise di aiutare la farfalla: prese il suo temperino ed aprì il bozzolo. La farfalla uscì immediatamente.

Però il suo corpo era piccolo e rattrappito e le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento. L'uomo continuò ad osservare perché sperava che, da un momento all'altro, le ali della farfalla si aprissero e fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa cominciasse a volare.

Non successe nulla! In quanto la farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi per terra con un corpo rattrappito e le ali poco sviluppate. Non fu mai capace di volare!

Ciò che quell'uomo, con il suo gesto di gentilezza e con l'intenzione di aiutare, non capiva era che passare per lo stretto buco del bozzolo era lo sforzo necessario affinché la farfalla potesse trasmettere il fluido del suo corpo alle sue ali, così che essa potesse volare. Era la forma con cui Dio la faceva crescere e sviluppare.

 A volte, lo sforzo è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita.

 Il dolore che provo da sempre quando vedo un animale abbandonato, sottoposto ad abusi, ignorato, trattato come una cosa, calpestato in mille modi, è indicibile. Credo che in questi giorni di barbarie e di menzogne probabilmente nel cuore di tutti coloro che amano gli animali - e che a volte litigano tra loro sul campo poiché non si trovano d’accordo sugli interventi da porre in atto per aiutarli – i sentimenti siano stati esattamente gli stessi. L’esagerata caparbia assurda ingiustizia perpetrata ai danni dei cani randagi è per tutti noi insopportabile, poi ognuno secondo il proprio carattere ha reagito col pianto, con l’invettiva, con la rabbia, con la sfiducia, con la depressione, con il bisogno di distrarsi in qualche modo o addirittura con tutte queste cose insieme. Quante volte ho sentito dire e mi son dettanon si può, mollo tutto! Ma il cuore di tutti è là, negli occhi le immagini dei telegiornali (che ora non ne parlano più perché dovrebbero andare in fondo alla questione e temono didispiacere a qualcuno, mentre istigando al panico, alla crudeltà e all’odio hanno fatto dispiacere solo a qualche cane… tanto sono solo cani…) le foto contenute nelle mille mail con petizioni e richieste di aiuto e quelle riportate da Fiorella e Susanna in questo blog. Il momento di crisi che anche noi stiamo attraversando si manifesta in modi diversi, anche con l’incapacità di trovare parole adatte a proseguire il discorso iniziato, consapevoli di poter avere ben pochi effetti concreti ma convinte al contempo che il silenzio equivale alla tomba delle vittime di tutti i soprusi.

Perciò  ho scritto queste parole stasera, allegando ad esse un piccolo racconto che parla di accettazione dell’incomprensibile dolore del mondo e del valore della fatica, che va fatta comunque, anche quando sembra non servire a nulla. Nella mia lettura di stasera il dolore e la fatica sono quelli degli animali e quelli di chi li ama. Francesca

 

Foto di canesciolto1954

L'animalista  è una persona conscia di combattere una lotta impari ma, nonostante questo, non demorde. I momenti di crisi sono comprensibili. L'idea del ritiro in baita non è male!!!!!!!!!!!

Susanna 

 

stamattina scrivevo queste righe ad un’amica:

“chi invece sta andando in crisi sono io……..ieri sera, purtroppo, ha iniziato a prendere forma la mia delusione davanti l'ipocrisia e la falsità che riscontro in coloro che per dovere dovrebbero provvedere a tutelare gli animali, l'amarezza davanti al susseguirsi ed al sovrapporsi di richieste d'aiuto, sempre più spesso accompagnate da una documentazione fotografica straziante, l'impotenza davanti a soluzioni che non trovo, a violenze che non riesco ad impedire. così di fronte all'ennesima mail per una richiesta d'aiuto da far girare mi sono chiesta se ne valeva la pena. già cerco di diffondere le cose meno forti, e mi sento dire "per favore non mandarmi niente che sto male", "non voglio vedere", "ma non si può far niente per quelle povere bestioline?" inteso però come: fate voi, datevi una mossa - perdio che mossa mi devo dare? se quando mando una petizione da firmare a dieci persone poi solo 2/3 la sottoscrivono. e questo è il minimo che chiedo, adozioni non so più da quanti mesi non riesco a farne, ho tappato tutti i buchi. ormai vado pochissimo anche nel blog, non sono in grado di mettere insieme due frasi per comporre un post, qualsiasi cosa posso scrivere non è paragonabile alla realtà che vedo. ed anch'io ho voglia di fare come gli struzzi, metter la testa sottoterra e non veder niente, volere che ci pensino gli altri, desiderare di non star più male. non ancora sino al punto di dire che mollo tutto ma non ci sono molto lontana.
vuoi sapere l'assurdo? m'è capitato di dire che davanti a queste storie ci soffro e proprio da persone che ritenevo vicine mi son sentita dire: "sul serio? e allora perchè ti cerchi rogne?" ma cazzo cosa dovrei fare? prendermi i miei quattro straccetti, i miei animali, qualche libro, chiudermi in una baita e non vedere più niente e nessuno?” Fiorella

 
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