L'Incompiuta

nella recita della vita...è un continuo adattarsi per apparire..se nessuno ci guardasse..non saremo costretti a migliorarci... ciau..neh..

Basta non avere la pretesa di piacere a tutti e resti quella che sei senza maschere ma indossando la verità ben trovata cara ,Angela

il nostro istinto ci porta a comportarsi proprio così, apparire come piace a chi ci guarda. almeno non si tratti di sole parole c'è comunque poco da mentire, possiamo mostrare di noi il lato più adatto alla situazione, ma sempre noi siamo.
La nostra educazione fin da piccoli, la scuola, chi ci circonda ci porta ad essere come la socetà ci vuole, un prezzo da pagare per non restare isolati. non chiameriei comunque questo un avvio alla menzogna ma semplicemente un adattamento alle esigenze di un vivere comune.
ti auguro cara Violette una serena serata e dolci pensieri ti accompagnino nella notte. :-) Angelo

Non desidero apparire io voglio essere, non sento la necessità di voler piacere a tutti perchè non tutti piacciono a me, plasmarmi, fingere per essere accettata comporterebbe un prezzo troppo alto da pagare a me stessa...Io voglio bene a Rossella e Rossella merita rispetto...Non rispetterei Rossella se per ottenere consensi si prestasse ad esser menzognera. Serena notte cara. Io, semplicemente Rossella.

ci se ne accorge dalla maggior o minore autenticità del dire

In effetti solo nella completa solitudine può emergere ciò che siamo. Quella però è una situazione scomoda perché temiamo il confronto con noi stessi. Allora preferiamo fingere, chi più chi meno, per compiacere il pubblico che ci guarda. Tra vivere e sopravvivere è più alla moda la seconda opzione. Bacio Violet.

..."Scrivo perché mi piace scrivere. E mi piace scrivere perché facendolo mi sento vivere oltre che esistere."Questo scriveva Leonardo Sciascia...tutti qui scriviamo se no non sapremo l'uno/a dell'altro/a. Scriviamo per un pubblico casuale ma il primo obbiettivo siamo noi stessi. E' il rivelarci completo di quello che siamo, la faccia oscura della luna che c'è anche se non si vede, perchè, chi ha qualcosa da scrivere qui, probabilmente lo fa perchè ha bisogno di esprimere la completezza del suo essere che la vita di tutti i giorni gli nega, oppure completarsi con un Avatar che è l'opposto di lui, una specie di "vita che vorrei".Tutto questo, per me, è irrilevante.Non c'è dolo in tutto questo, perchè tutto questo diventa solo un modo di comunicare. La cosa può piacere o non piacere, ma per questo basta spegnare il computer, se no diventiamo come quelli che criticano la televisione ma ne sono gli utenti più appassionati. Per completezza del ragionamento faccio un esempio che mi riguarda. Io faccio un lavoro tecnico e non sarei capito se parlando con un mio cliente mi esprimessi in endecasillabi a rima alternata nello spiegargli le qualità microbiologiche del mio prodotto, anche se sarei capace. Visto che non lo faccio sono forse bugiardo nei confronti del mio cliente? Questo significa che sono falso nella vita reale oppure (o anche?) nella menzogna qui?..Credo che spesso ci si dimentichi che la comunicazione tra le persone, il più delle volte, si subisce e non si sceglie. E' il contesto che condivide i canali e le forme di comunicazione. Per esempio se vado a Tokio e non so una parola di giapponese, cerco di spiegarmi in una piattaforma comunicativa comune come l'inglese, sperando che il mio interlocutore lo sappia, altrimenti uso la comunicazione non verbale. Una comunicazione limitata , ancestrale, ma efficace in quel contesto, capibile se parlo con il dottor Ayosaky a Tokio o lo sciamano Libudo in Madagascar. Tu citi la Sabina di Kundera, ma Sabina è una pittrice che si lascia vivere addosso la vita, è la leggerezza dell'essere personificata, che accetta ciò che arriva, che confonde desiderio con destino, chiusa nell'individualismo più egoistico, in cui la soddisfazione qui e subito è al primo posto.La presenza di un pubblico alla sua storia d'amore con Thomas la costringerebbe a rivelarsi, a guardarsi dentro ed è questo il suo problema. E' per questo che essa disdegna la letteratura e i letterati, così impegnati a scavare in sè stessi e mettere sotto lo sguardo di tutti i loro ragionamenti, ponendoli contemporaneamente al giudizio di quel pubblico senza volto, come noi qui. E senza nemmeno la prosopopea di essere dei letterati, perchè scrivere è un bisogno, come mangiare, bere, respirare. Sinceramente non mi pongo il problema della sincerità, ma solo la condivisione o meno delle cose scritte. Se chi scrive non crede a ciò che ha scritto è lui che ha un problema non noi che leggiamo. Scusa della logorroica risposta ma alla tua domanda "Chi siamo?" risponderei "Ciò che gli altri percepiscono di noi"...:-)

...caro Mors, io invece mi sento Therese, e non so se gli altri lo percepiscono... grazie della tua attenzione :-)

ciaoo..ma sai forse è molto più semplice e comodo apparire, per cui molto usano questa tecnica, qui nel blog il publico è solo virtuale, però alle volte ci si comporta come se ci fosse, non tutti però. perche prima o poi si scopre:-))..un sorriso giorgio

Un saluto mia cara e buon pomeriggio:)Angela

mmmm...dilemma.chi siamo??,io sò giuseppe.essere senza dubbio.tuttavia il relazionismo soggettivo(mi ricorda un vecchio ma interessante post di avvbia)comprende anche piccole mutazioni,evoluzioni se vogliamo ma in meglio.prima o poi chi appare soltanto viene ripagato con la stessa moneta e avrà poca cortesia dalla fortuna.awèè grazie del passaggio da me e del commento.ti ho risposto e!ci sendimmo.

Virtuosismi letterari…sai, nel riaprire il blog, come ho già detto al caro Mors, non avrei mai pensato di trovare persone che sapessero cosa volesse dire leggere oltre le parole, che sapessero scrivere facendo viaggi nel tempo e cosa stupenda rileggere versi e sonetti. Leggo e la mia mente si libra nell’aria, sorride e gode di ogni parola e sinceramente non mi pongo domande su verità o menzogna. Chi scrive come Enrico, Mors o la cara Serena dentro ha solo bellezze da donare e io sarei una stupida a privarmi di tali gioie. Per tornare alla domanda Chi siamo, io so chi sono ma la domanda che , come direbbe qualcuno, sorge spontanea è ..Chi crediamo di essere? ...e tu chi sei?

Isobel cara, io apprezzo molto i tuoi di virtuosismi... e l'ho anche dimostrato nei commenti che ti lascio...esattamente come apprezzo quelli degli altri tuoi amici di penna. Non apprezzo invece la punta di ironia con la quale mi chiedi chi io pensi di essere. Il mio, mia cara non era un attacco ma una riflessione sul mondo virtuale.

Ciao Violette, bellissimo post, immagini sapientemente scelte e l'argomento... il clou di internet e dei bolg. credo che nei blog non si possa definire una linea comune di finzione o realtà, c'è di tutto fino ad arrivare agli opposti estremi. si può volutamente dare sfogo alla propria fantasia e creatività come una forma d'arte oppure esprimere se stessi in modo più vero e chiaro che nella realtà. io non sento la necessità di apparire agli altri diverso da quello che sono, anzi, con un po' di presunzione sono fiero di me stesso, nel già lungo percorso della mia vita o ricevuto quasi sempre apprezzamenti e non mi cambierei con nessuno. ì miei limiti non li ho mai nascosti dietro una maschera, di solito li presento per primo in modo da apparire successivamente migliore. in questa community, nel mio blog sono più per un rapporto con le persone che per i contenuti degli argomenti. qui ci sono persone brave e capaci nello scrivere ma pur sempre distanti da una letteratura di successo.
Con simpatia un caro saluto. Angelo

Cara Violet, io non so chi sono e se lo sapessi, forse non sentirei il bisogno di scrivere. So solo che nelle parole che trattengo o nelle immagini che rubo al tempo, cerco di liberare la mia parte migliore. Non so se ci riesco ma sento che vale la pena tentare. Grazie per i tanti e intensi stimoli che generano i tuoi post. Un abbraccio.

Ops ... scusa tanto, Violet ma non riesco a non pensarci. È possibile che sia scomparso qualche blog? No, perché se si tratta soltanto di una mia fantasia, cercherò di smettere di bere vino rosso a cena. Buona notte, L'Alfiere impiccione.

Io credo che avere un pubblico attivi una parte di noi che tace quando il pubblico non c'è. Questo non significhi essere falsi...siamo noi anche quelli...assolutamente. E'soltanto una modalità differente che mette in evidenza altri aspetti...Poi, su internet...praticando si impara a discernere...

....OPS!!! Non significa... ;-)))

Dolce notte Violet...e un buon week end...tvb...un abbraccio...LeonAngel...

...felicità e fortuna tornano sempre nel luogo ove un giorno hanno vissuto serene...se, non sono qui, torneranno.. buona domenica... ciau..neh..