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« I MAIALI CAGANO SUL NESTORE!I NEMICI DEL POPOLO COLP... »

Il nord di Marsciano è sempre più ribelle

L'annosa questione del biodigestore, come noto,da tempo ha riacceso gli animi dei cittadini che, anni orsono, crearono il comitato contro l'inquinamento ed i disturbi causati dalla struttura di Olmeto, dove, è bene ricordarlo, vengono lavorati i reflui zootecnici, convertendoli in gas e corrente elettrica, oltre all'utilizzo nella fertoirrigazione.
Il comitato ha ripreso vita in questi 4 mesi perchè, l'amministrazione comunale, decise di realizzare una terza laguna, senza minimamente pensare di consultare le popolazioni che già da 20 anni vengono massacrate da questa struttura, importante, necessaria, ma che deve funzionare alla perfezione, pena, danni ambientali che ci porteremo avanti per anni ed anni.
I cittadini, vedendo come a volte le decisione venivano prese al'inspauta di tutti, vedendo anche la leggerezza che in diverse occasioni, alcuni ammnistratori, avevano nel discutere di queste materie (alcuni teorizzarono di “tombare” una laguna, era più veloce che bonificare il tutto....), hanno deciso di vigilare da soli su ciò che avveniva in quella struttura, in contatto stretto con l'ARPA, il NOE ed il Corpo Forestale dello Stato.
I risultati non sono mancati: una domenica di marzo è stata fatta intervenire l'ARPA, a seguto di una segnalazione dei cittadini del comitato, su del liquame che dal biodigestore si immetteva nel Genna. C'è un'inchiesta aperta, sembra che si sia trattato di un incidente; questa scoperta ha rinvigorito i combattenti del comitato, che nel giro di pochi giorni hanno fatto intervenire il Corpo Forestale dello Stato, per via di un laghetto che, in passato conteneva liquami e che, con tutta calma, è stato fatto sversare sui campo per essere prosciugato, causa lavori. Quei campi ora hanno, a detta dei membri del comitato, colorazioni bluastre in superficie.
Per risolvere il problema della terza laguna, l'amministrazine comunale ha individuato una soluzione: stoccare temporaneamente le acque azotate in laghetti periferici, rimettendo in funzione una linea verso Papiano, individuando un laghetto in loco, privato, ed utilizzato per l'irrigazione.
Apriti cielo; si crea subito il polverone anche a Papiano, conferma ulteriore di come le decisioni passino sopra la testa dei cittadini. Subito convocata un'assemblea dalla Pro Loco, partecipano anche l'assessore Todini ed il tecnico Mariani, e le contestazioni sono state consistenti.
Una settimana dopo a Papiano sono state raccolte questi 500 firme contro questo laghetto, che, nonostante tutto, già hanno iniziato a riempire.
Ora sembra che da mercoledì della scorsa settimana il biodigestore non sia in funzione, anche se la notizia non è stata confermata; inoltre, sono segnalati dipendenti della SIA che di notte lavorano, soprattutto sul perimetro delle lagune al momento esistenti; il comitato si è organizzato ed anche di notte vigilano su questi movimenti; non sono solo voci del comitato queste sui lavori notturni, il sottoscritto, oltre ad altre persone che non fanno parte del comitato, hanno avuto modo dei vedere “luci” strane intorno alle lagune ben dopo mezzanotte.
Da come è stata raccontata questa storia, sembra di essere in una paese in guerra; in effetti, il conflitto in queste zone c'è. Purtroppo il tutto diventa, spesso, una guerra fra poveri; prendersela con i lavoratori, oggi costretti addirittura a fare turni notturno, non è la soluzione al problema.
Se ci sono errori di gestione ed infrastrutturali, è giusto che a pagare siano altri, i dirigenti appunto, coloro che, teoricamente carichi di repsonsabilità, guadagnano molto di più di chi sta 8 ore in un ambiente di lavoro massacrante e poco salubre. Ma le responsabilità, oltre che portare un maggior reddito, devono portare anche delle ammissioni di responsabilità, quando ci sono errori o problemi.
Inoltre, la scelta dell'amministrazione comunale di non dialogare con le popolazioni e con i comitati che si sono creati, non facilita il risolversi di questa situazione.
Quando si diceva che libertà è partecipazione.......che partecipazione c'è quando si viene a sapere di ciò che accade in casa propria solo 2 mesi dopo, e per sbaglio??
Neanche delle assemblee blindate possono essere un metodo per dialogare, serve un confronto serio, dove oltre alle parti contendenti scenda in campo una istituzione terza (vedi l'università o un pool di esperti nominati da ambo le parti) che renda noto quali sono i rischi per una struttura come il biodigestore, quali sono i rischi nell'effettuare la fertoirrigazione e, soprattutto, qual'è lo stato dei terreni fertoirrigati fino ad oggi e delle falde acquifere in zona.
Anche la fertoirrigazione, che è la tecnica che probabilmente decideranno di utilizzare per svuotare queste lagune ed evitare di costruire la terza, ha dei pro e dei contro; valutare il tutto in modo trasparente servirebbe ad appianare i conflitti esistenti.
Mettere in luce che le tecniche usate non sono invasive, e che i terreni già fertoirrigati non hanno subito danni, placherebbe molte critiche e toglierebbe anche voce ai contestatori.
Il comitato paritetico, dopo l'esperienza di 13 anni fa, è stato di nuovo ristrutturato in un incontro recente, poco fruttuoso, fra l'amministrazione ed i cittadini del comitato antinquinamento; ecco perchè riaprire questo canale, fermarsi a riflettere, analizzando anche i 20 anni di presenza della struttura, è una decisione necessaria per riaprire il dialogo.
Senza constatare il punto attuale della sitazione, qualsiasi conflitto non potrà essere estinto; pareri di una persona che, fortunatamente, non vive in quelli che una volta erano due fantastici paesi marscianesi, e che oggi , poveri noi, sono paesi in via d'estinzione, dove il potere è in mano ai maiali ed ai loro escrementi. E sentir dire ad un primo cittadino che una strada è stata realizzata solo grazie ai soldi dei liquami provenienti da fuori comune, è un insulto al buon senso di tutti quelli che vedono costruire strade anche dove non esistono solo stalloni o biodigestori.
E non basta prendersela con chi parla dei problemi ma, a volte, sarebbe meglio rispondere sulle questioni sollevate, senza tante cacce alle streghe, troppo di moda nel marscianese.

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