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L'AVANGUARDIA BIOLOGICA UMBRA

Post n°8 pubblicato il 13 Maggio 2007 da SovietRPMN
 
Foto di SovietRPMN

Da San Biagio della Valle arriva una delle esperienze biologiche più in voga in Umbria, l’azienda agricola biologica di Torre Colombaia, di Alfredo Fasola Bologna.
Tutto nasce da lontano, il nome è preso dalla Torre che si trova all’interno del Bosco Sereni, all’interno del quale si estende tutta l’azienda; 160 ettari, di cui 60 coltivabili e 100 di bosco.immagine
In antichità, ci dice Alfredo Fasola, tutto ciò apparteneva ai Frati Benedettini, ai quali venne espropriato il tutto da Napoleone, fino a quando, nel 1818, divenne  proprietà di Vincenzo Sereni.
Nell’origine benedettina potrebbe anche collocarsi la funzione della Torre Colombaia; sono 3 le ipotesi sul suo antico utilizzo, poteva essere un luogo di meditazione per i Frati Benedettini, una torre colombaia, ovvero con la funzione di catturare colombe, oppure la classica torre di avvistamento/difesa. L’unica certezza è che risale al 1200,  è vincolata dalla Soprintendenza ed ha una base che risale all’epoca etrusca; l’obiettivo è restaurarla in quest’annata.
”Grazie alla passione per la caccia” – continua Alfredo- “che avevano i precedenti proprietari, non si è proceduto al disboscamento, ma si è mantenuto il tutto, proprio per l’attività venatoria”. Ed è una fortuna, visto che oggi il Bosco Sereni, uno dei rarissimi esempi di boschi planiziali, è considerato Sito di Interesse Comunitario dalla Comunità Europea; al suo interno cresce la Roverella di San Biagio, considerata fra le 100 piante più importanti d’Italia.immagine
Da aggiungere, fra le “chicche” del Bosco Sereni, c’è anche lo stagno, all’interno del quale nidifica un uccello raro, la pittima reale; tutto questo habitat era ideale allo sviluppo di una esperienza dal forte contatto con l’ambiente e la natura; così è stato nel 1987, quando Alfredo Fasola è tornato da Roma ed ha creato la prima azienda umbra certificata AIAB.
Insieme nacque anche l’agriturismo, ed anche in questo caso Alfredo Fasola fu un precursore; il suo fu il dodicesimo agriturismo dell’Umbria, il 2° di Marsciano; oggi nella regione sono più di 1000.
”L’agricoltura biologica era lo sbocco naturale di tutto il nostro impegno politico eco-pacifista” ci tiene a sottolineare Alfredo Fasola; “volevamo mettere in pratica quello in cui credevamo, e siamo partiti dalla riscoperta delle lavorazioni antiche, abbiamo reimpiantato a San Biagio le lenticchie, il miglio, il lino ed il farro; di quest’ultimo abbiamo trovato documenti che attestano la sua coltivazione nel 1300 nel nostro paese”.
Allo stesso tempo la scelta è andata anche verso prodotti altamente innovativi, come il grano Manitoba, ideale per la pizza, ed il grano del faraone, ideali per gli intolleranti al grano.
Il tutto grazie al lavoro di una decina di persone, che mandano avanti l’azienda agricola, l’agriturismo, il ristorante biologico che c’è da 15 anni, e la pizzeria biologica sorta l’anno scorso.
L’ultima innovazione è stata la realizzazione dell’impianto fotovoltaico che fornisce corrente a tutte le strutture di Torre Colombaia; 300 mq di pannelli per una produzione di 20 KW/h, con la quale Alfredo Fasola ha reso la struttura indipendente dalla rete elettrica nazionale; la corrente da lui prodotta è addirittura in eccesso, ed anche “Le Iene” di Italia 1 hanno fatto visita a San Biagio, proprio per alcuni problemi burocratici sorti in seguito alla realizzazione dell’impianto.
”Cerchiamo di applicare la filiera corta nella nostra azienda”, ci spiega Alfredo,”tutto è realizzato se possibile all’interno, dall’energia necessaria a mandare avanti la struttura, alla molitura che avviene in un molino in pietra; per cucinare usiamo il forno antico che ha almeno 3 secoli e quando dobbiamo affidarci ad altra aziende, cerchiamo piccole realtà artigianali che facciano della qualità e della tradizione i loro punti forti; anche la vendita avviene in azienda, tutte le mattine”.
Ci tiene a sottolineare come tutti i prodotti siano interamente Umbri, anche le poche fasi di lavorazione esterna vengono affidate a realtà artigianali locali; Alfredo Fasola, è certo della crescita che ha avuto il mercato biologico da quando lui, 20 anni fa, era un pioniere, ma è timoroso per la mancanza, oggi,  di indicazione nelle etichette dei prodotti biologici dell’origine; ciò crea un problema alle produzioni biologiche italiane, visto che al supermercato possiamo comperare prodotti biologici spacciati per nostri, ma prodotti all’estero.
Un’ultima particolarità di Torre Colombaia è che sfrutta anche il lavoro di persone straniere non pagate: non si tratta di schiavismo moderno, ma di lavoro-formativo; vedere come funziona un’esperienza come quella di San Biagio, per ricrearla nella propria realtà.

 
 
 

La Castiglionese vola come lo Sputnik

Post n°7 pubblicato il 10 Maggio 2007 da SovietRPMN
 
Foto di SovietRPMN

Castiglionese da record; quest'annata, almeno a Castiglione della Valle, rimarrà nella storia, calcisticamente parlando.
In due stagioni la formazione di mister Barcaccia ha raggiunto 2 promozioni, dalla terza alla seconda categoria effettuando lo spareggio, mentre in prima categoria l'accesso è stato diretto, dopo la vittoria conquistata l'ultima giornata di campionato a Schiavo. Fino a due anni fa la formazione biancoazzurra navigava costantemente fra la penultima e l'ultima posizione della terza categoria, nella quale giocava dal lontano '87.
Questa promozione fa della Castiglionese l'unica squdra del marscianese, oltre la Nestor, a salire così in alto.
La gioia nella frazione del nord marscianese è immensa, caroselli si sono svolti tutta la sera della promozione, con tanto di fuochi artificiali giunti a concludere la giornata di festa.
Stagione con numeri da ricordare; il girone d'andata si è concluso senza sconfitte della squadra di Castiglione della Valle, con un minimo calo nella seconda parte del torneo; a tre giornate dal termine aveva perso anche la prima posizione, a favore del Ponte Pattoli, riagguantata in tempo per evitare i play-off, che avrebbero rimischiato tutte le carte.
Pensare che già alla terza giornata mister Barcaccia era criticato per le sue scelte, ma i numeri e i risultati non possono che dare ragione all'allenatore di Castiglione della Valle; notevole anche la campagna acquisti effettuata dalla dirigenza, con giocatori arrivati dalle categore superiori che hanno fatto la differenza.Una promozione di tutti, dei giocatori, del mister, della dirigenza e del paese intero, che con grande passione ha seguito la squadra in tutte le partite.
Non è una caso che questo nuovo corso della Castiglionese sia coinciso quasi con la rinascita del Palio dei somari a Castiglione della Valle; dal 2003 l'associazionismo ha fatto passi da gigante, ed i frutti sono stati raccolti dalle 3 associazioni del paese.
Ora già si pensa alla grande avventura del prossimo anno, al debutto in prima categoria, magari su un campo in erba; il terreno del "Vestrelli" è in pessime condizioni, necessita subito di una manutenzione straordinaria, visto che l'ultimo intervento serio risale al 1989; la dirigenza non nasconde di aver già richiesto un manto d'erba all'Amministrazione Comunale, ma la cosa più importante è rimette il campo di gioco in condizione di ospitare, fra 5 mesi, le gare del tanto atteso campionato di Prima Categoria.

 
 
 

A MIGLIANO SI SCAVA ANCORA

Post n°6 pubblicato il 07 Maggio 2007 da SovietRPMN
 
Foto di SovietRPMN

Di nuovo al lavoro, da mercoledì 2 maggio, alcuni studenti del corso di laurea in scienze dei beni archeologici, presso il castello di Migliano; è infatti iniziata la quinta campagna di scavi, che nelle intenzioni del Professore responsabile, Maruzio Matteini Chiari, dovrebbe essere l'ultima.
Ciò significherebbe che in questo mese effettivo di lavori, i 10 ragazzi che si alterneranno a Migliano dovrebbero riuscire a riportare alla luce la pavimentazione dell'edificio e quindi realizzare un quadro completo di quello che è stato rinvenuto in questi 5 turni di scavi.
Si tratta di un castello del XII secolo, nello specifico di uno scavo medievale; oltre alle mura perimetrali dell’edificio, ed alcuni pavimenti, sono state ritrovate costantemente delle ceramiche, delle piccole statue di terracotta, ampolle di vetro, monete dell’epoca.
Tutti oggetti che riguardano la vita quotidiana.
Gli elementi ritrovati e le stratificazioni superiori, riguardano anche l’epoca rinascimentale.
Il tutto venne scoperto per puro caso, come avviene spesso; si stava lavorando alla realizzazione del parcheggio del castello, ma gli scavatori hanno trovato mura sotterrate ed hanno chiesto l'intervento della soprintendenza ai beni archeologici, che dopo gli accertamenti del caso, ha dato in concessione all'Università degli studi di Perugia lo scavo.
La conclusione della campagna di scavi porterebbe al consolidamento delle mura e di tutto il sito, in vista di una valorizzazione del tutto; renderlo fruibile anche ai non addetti ai lavori, inserendo questo "nuovo" elemento storico del territorio nei percorsi turistico-culturali già esistenti.
Il Comune di Marsciano ha messo a disposizione le attrezzature strettamente necessarie, un grande appoggio è venuto dall’associazionismo di Migliano, paese che si trova da 5 anni ringiovanito durante il mese degli scavi, e che accoglie con ospitalità gli studenti dell’ateneo perugino.

 
 
 

CASTIGLIONESE NELLA STORIA

Post n°5 pubblicato il 06 Maggio 2007 da SovietRPMN
 
Foto di SovietRPMN

Inizia male l'ultima partita di campionato per la Castiglionese; prima dell'incontro incidente a Bianchi; un tombino profondo cede ed il giocatore della Castiglionese si fa male al ginocchio.Tutti tranquilli nel rivederlo al ritorno dal pronto soccorso e la partita inizia con il calcio d'avvio degli ospiti.
Primo tentativo dello Schiavo al 3' con Tizzi che entra in area, si allunga troppo la palla e Giovagnoli è presente; risposta immediata di Pelosi, di testa, su un cross calibrato di Lemmi, ma la palla va fuori.
Subito la Castiglionese, che cerca con determinazione la vittoria, si allunga dividendosi in due; lo Schiavo ha la stessa fame di successo, visto che lotta per i play-off, e fino ai 40 metri dalla porta avversaria gioca bene, ma non riesce quasi mai a finalizzare.
Nella prima frazione di gioco, la Castiglionese, soprattutto con Pelosi e Rosati, cerca di fare un dispetto a Brunelli, che è sempre attento sulle conclusioni, quasi tutte di testa.
Al termine della prima frazione, si contano almeno 7 azioni pericolose per la Castiglionese, mentre la formazione di casa impensierisce Giovagnoli soprattutto al 38', con un tiro di Borscia dai 30 metri respinto dal portiere della squadra capolista.
La seconda frazione inizia con le stesse formazioni, e con i stessi ritmi di gioco, una Castiglionese lunga che tenta di impensierire Brunelli di testa, ed uno Schiavo che fatica sempre più ad avanzare; palla quasi dentro al 6’ quando Pelosi avanza come la Transiberiana sulla fascia destra, arriva sul fondo, vede Lemmi ben messo al limite, lo serve, ma il tiro a palla ferma va di poco alla destra della porta.
Due minuti dopo Rosati, su punizione, cerca Pelosi, che olpisce di testa da distanza ravvicinata; Brunelli respinge sui piedi di Andrea Biondi che prova al volo, ma manda fuori.
Al 18’ Lemmi, dopo un’azione ubriacante, viene atterrato in area, l’arbitro fischia; Pelosi, con una freddezza da professionista, va sul dischetto ed insacca il goal della promozione in prima categoria della formazione di Castiglione della Valle. Scoppiano gli spalti gremiti di castiglionesi, che ancora per scaramanzia non tirano fuori le bandiere per festeggiare. Arriva quasi contemporaneamente la notizia che il Ponte Pattoli sta perdendo a Fratta Todina, e dagli spalti si inizia ad esultare.
La Castiglionese cerca il goal della sicurezza che non arriva, ma il fischio finale dell’arbitro coincide con l’inizio del temporale e dei festeggiamenti; due anni due promozioni, la squadra di mister Barcaccia entra nella storia di Marsciano, sarà l’unica formazione dopo la Nestor a disputare un campionato di prima categoria.
I festeggiamenti coinvolgono tutti, spunta anche il Sindaco a fare i complimenti alla formazione di Castiglione della Valle, e tutti gli ricordano, con allegria e stappando lo spumante, che ora manca il campo in erba al paese del nord di Marsciano; o almeno che venga rifatto il manto dell’attuale, visto che versa in condizioni molto gravi.
Per ora si pensa a festeggiare, ed anche in paese le bandiere ed i caroselli fanno apparire questa vittoria come un’impresa.
Chi l’avrebbe detto due anni fa?

 
 
 

SOMARODROMO QUASI PRONTO

Post n°4 pubblicato il 03 Maggio 2007 da SovietRPMN
 
Foto di SovietRPMN

Quasi pronta le nuova piazza di Castiglione della Valle, nella parte bassa del paese.
L’ultima fase dei lavori è in mano ai soci del circolo “Il Faro”, da sempre punto di riferimento di tutto il paese; da circa quindici giorni i volontari di Castiglione stanno realizzando la pavimentazione che dovrà unire l’edificio del circolo ai gradoni del nuovo anfiteatro realizzato nella frazione del Nord di Marsciano.
I lavori iniziarono un anno fa, l’Amministrazione Comunale li affidò alla Comunità Montana che in due momenti diversi li ha eseguiti; prima realizzando il nuovo palco e la relativa piattaforma, in una seconda fase eliminando il dislivello fra la piazza ed il Faro con la creazione di 3 gradoni, che fanno della piazza un grande anfiteatro.
Il progetto ha avuto una genesi da apprezzare, fatta di partecipazione ed interesse di tutti; la prima bozza venne realizzata come progetto per un esame universitario, diventato poi, con diverse modifiche, il progetto esecutivo, fatto da Massimo Barcaccia, Marco Briziarelli e Massimiliano Scapicchi. Nel mezzo, una serie intensa di incontri con i castiglionesi, per raccogliere gli umori ed i consigli sulla nuova piazza.
In tutte le fasi dei lavori è stato fondamentale l’apporto dato, in tutte le sue forme, dall’associazionismo di Castiglione della Valle, ovvero l’Associazione Castiglionese (Il Faro), l’Unione Sportiva Castiglionese e l’Associazione Socio Culturale.
Inizialmente le associazioni sono state le promotrici di tale iniziative presso l’amministrazione locale; durante i lavori hanno messo a disposizione in una prima fase la corrente elettrica e l’acqua, nella seconda fase la loro manovalanza ed i materiali sia per la pavimentazione che per l’irrigazione del pratino.
Dopo un periodo buio per la frazione, il nuovo millennio sembra aver riportato un nuovo slancio a tutte le associazioni che operano a Castiglione della Valle; l’evento più importante è stato la rinascita del Palio dei Somari, avvenuta nel 2003.
Da questo momento tutto sembra andare a gonfie vele, anche l’U.S. Castiglionese ha ripreso slancio, tornando ad essere una squadra da alte classifiche, lo si è visto soprattutto in questi due anni. L’insieme di queste cose sembra aver riportato a quel “piacere di fare le cose insieme” che era da tempo sparito; rivedere i soci che nel lontano 1968 costruirono l’edificio che oggi ospita il Faro, rimettersi a lavorare per dare al paese la piazza che si merita, non può che non fare piacere.
L’inaugurazione della piazza dovrebbe avvenire domenica 20 maggio, e tutto per quel giorno dovrebbe essere pronto; mancano solo pochi metri quadri di pavimentazione e delle piante davanti al Faro, e poi la piazza sarà pronta per ospitare i castiglionesi ed il palio, che il prossimo anno vedrà il percorso minimamente modificato.

 
 
 

Cemento armato, la grande città; senti la vita che se ne va.

Post n°3 pubblicato il 27 Aprile 2007 da SovietRPMN
 
Foto di SovietRPMN

Sempre caldo, a San Biagio della Valle, il tema delle nuove lottizzazioni, realizzate, progettate o in fase di costruzione.
Finora si è molto parlato della nuova lottizzazione da 70.000 m3 lungo la strada che porta alla Settevalli, che sta sollevando polemiche; la realizzazione del Parco dei Pini, che si trova a fianco del Bosco Sereni, non ha scaturito in passato le proteste che oggi si riversano sulla nuova lottizzazione; abbiamo cercato di capire il perchè di questo atteggiamento diverso degli abitanti.
Paolo Marcagnani è l'architetto che ha realizzato il progetto e che, già in passato, aveva espresso il suo parere negativo contro la lottizzazione da 70.000 m3.
"Per mantenere un equilibrio fra la natura e le nuove costruzione"- dice Marcagnani -"non abbiamo sfruttato a pieno la cubatura che avevamo a disposizione nel realizzare il Parco dei Pini; abbiamo sfruttato 40.000 su 46.000 m3, realizzando edifici non più alti di 7,5m, rispetto ai 10 consentiti".
Il progetto della nuova lottizzazione, invece, su un terreno delle stesse dimensioni, prevede 70.000 metri cubi di costruzioni; l'impatto ambientale dovrebbe essere maggiore visto anche che il verde pubblico è stato progettato in fondo al tutto, praticamente in campagna, invece di essere messo come zona cuscinetto fra la "vecchia" e la "nuova" San Biagio.
Nel Parco dei Pini il verde è stato realizzato al suo interno e tutto intorno; addirittura un lato confina con il Bosco Sereni che è un Sito di Interesse Comunitario.
Al momento non è dato sapere come saranno realizzate nello specifico le costruzioni della nuova lottizzazione; l'auspicio è che rispondano agli standard di rispetto ambientali vantati dal Parco dei Pini; Marcagnani infatti mostra con orgoglio le relazioni che li certificano; spazi verdi continui, mura più spesse con tetti in legno ventilati che hanno un'efficenza isolante superiore del 20% e pannelli solari per l'acqua calda in ogni abitazione; sono queste le tre principali caratteristiche che, per il rispetto ambientale delle costruzioni, danno la possibilità di avere uno sconto sulla "Bucalossi", il contributo di costruzione, oltre ai benefici per l'ambiente che ne verranno.
L'impatto demografico del Parco dei Pini dovrebbe aggirarsi sulle 200 nuove persone: si tratta di 65 unità abitative divise in 35 costruzioni.
Tutte la abitazioni si sviluppano in verticale, comprendendo più piani e hanno tutte un ingresso indipendente al piano terra.
Nei 70.000 metri cubi della nuova lottizzazione si ipotizzano invece quasi 500 nuove persone, un impatto decisamente maggiore che si aggiungerebbe già al grande incremento demografico portato da tutte le nuova abitazioni realizzate negli ultimi anni.
La paura, condivisa da Marcagnani, è che tutto questo sviluppo non sia accompagnato da strutture sociali, da servizi aggiuntive e soprattutto da nuove strade ed un progetto organico di depurazione degli scarici civli. "Pensa che nella nuova lottizzazione" - conclude Marcagnani - "ha dovuto pensarci la ProLoco di San Biagio a proporre come osservazione al PRG la realizzazione di una variante al paese, altrimenti avremmo avuto le strade del
paese inondate di traffico".
Particolari che possono sfuggire quando una lottizzazione così grande viene approvata con una pagina e mezzo di osservazione al Piano Regolatore.

 
 
 

Post n°2 pubblicato il 19 Aprile 2007 da SovietRPMN
Foto di SovietRPMNLa cementificazione della Settevalli

Si fa un gran parlare delle nuove lottizzazioni al confine nord
del comune di Marsciano; San Biagio della Valle è al centro di questa ondata di
cementificazione; si sta realizzando la terza lottizzazione di ben 110.000 metri cubi;
sentire gli umori di chi vivrà questo cambiamento fa emergere che la gente è
poco informata sui nuovi progetti.
Parto proprio dalla nuova lottizzazione, posta lungo la
strada che va alla Settevalli; fra ruspe, tubi e rete arancione, incontro il
signor Dell’Orto, di Lecco, che da oltre 30 anni viene regolarmente qui; subito
si entra nel tema, ridacchiando dice di aver già vissuto questo processo nelle sue
campagne, e teme molto che anche qui sparisca la campagna e diventi una zona
suburbana; le sue preoccupazioni riguardano il problema della depurazione delle
acque, se già ora il paese non ha un progetto organico in questa materia, cosa
succederà con tutti questi nuovi abitanti?


Mentre si parla arriva anche Giovanni, studente di agraria; lui si sofferma a
parlare più di tematiche sociali, e non teme questo sviluppo; rimane spaesato
quando vede il progetto della nuova lottizzazione messo a fianco al paese
esistente: “è grandissima” esclama a prima vista; sicuramente sarà un’immigrazione
benestante che porterà ad un aumento del valore degli immobili, ciò però
potrebbe anche significare che il paese diventi un dormitorio perchè se non si
creano nuovi spazi sociali non ci sarà integrazione; l’unica speranza per
Giovanni è un aumento di servizi ed un ringiovanimento del paese, ma sono solo auspici;certezza è la sproporzione della nuova lottizzazione rispetto all’esistente.

Al bar non è difficile entrare nell’argomento; Mario, studente di architettura, è convinto che questo
sviluppo porterà nuovi servizi, e ritiene che questo tipo di architettura, di
medio-alto livello, non dovrebbe deturpare il paesaggio.
E’ Stefano, giovane artigiano, a bloccarlo, affermando che: “alla
lottizzazione del Parco dei Pini ho visto interni a volte fatiscenti”. Ha
grandi timori per questo sviluppo troppo intenso del paese. Non si sa cosa sarà
San Biagio fra pochi anni, nessuno lo può sapere perchè qui si progetta e
basta, senza rendersi conto di chi ci verrà, di come e del perchè. Si chiede
Stefano come si farà con le strade; già al momento è un dramma, le tre che
entrano in paese sono già circondate ai lati da nuove case che non
permetteranno allargamenti; quando arriveranno 500 o più persone come si
muoveranno?

Ultima sosta alla lottizzazione lungo la strada che porta a Castiglione della Valle ed incontro Cristian: “già lo scorso anno c’è stato un
aumento del 10% di abitanti, ora rischiamo di avere un 40% di aumento in 3 anni;
creeranno un dormitorio nel nostro paese”; non crede all’arrivo di chissà quali
servizi, visto che la scelta dell’amministrazione di Marsciano è quella di
centralizzare tutti i servizi a Spina. E’ contento che il paese cresca, ma razionalmente;
secondo lui si creeranno due paesi in uno, divisi socialmente; le case nuove
saranno di benestanti o di chi già vive a San Biagio ma che cambierà casa, il
paese vecchio sarà dei lavoratori, di chi resterà in affitto o non potrà
spostarsi.

Timori, ansie, speranze, ma soprattutto incertezza; questo
sembra emergere dagli umori di chi già vive qui; e pensare chi 4 anni fa si è
trasferito a San Biagio per vivere in campagna.....


ulteriori info http://www.contadoportaeburnea.it

 
 
 

Post n°1 pubblicato il 19 Aprile 2007 da SovietRPMN
Foto di SovietRPMN

Le Iene a San Biagio della Valle

Per catalizzare l’attenzione su un problema, a volte è necessaria la visita di telecamere nazionali: anche questa volta è stato così, e la presenza delle Iene (quelle del programma di Italia Uno) a San Biagio della Valle è un evento che non capita quotidianamente, e chiedersi il perchè è d’obbligo.E’ stato Alfredo Fasola ad invitarle a Torre Colombaia, l’azienda agricola biologica che si trova all’interno del bosco planare protetto dall’UNESCO.
Da tempo ha iniziato a contattare la stampa, mandando anche una lettera che è stata pubblicata su Repubblica, riguardo alla produzione di energia solare che ha in eccesso; andiamo per ordine.
Alfredo Fasola ha costruito nel dicembre 2005 un impianto fotovoltaico con il quale riesce ad alimentare il molino in pietra, il molino per l’olio, la cella frigorifera e le pompe di calore dell’agriturismo.
E’ un impianto a terra di 20 KW, composto da 120 pannelli con una superficie di 300 Mq, e sfruttando le 1300 ore di sole che mediamente ci stanno in Umbria, produce energia in eccesso che va oltre le richieste dell’azienda stessa; nel 2005 il governo Berlusconi ha varato una legge per regolamentare il settore che prevedeva il rimborso dell’energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili, ma solo di quella consumata, con conseguenze ben immaginabili: o si spreca inutilmente corrente elettrica per essere rimborsati di 0,445 € a Kw/h, oppure la corrente prodotta in eccesso rimane nel nulla, sprecata senza essere nè rimborsata nè venduta.

Il governo di centro sinistra, ci spiega Alfredo Fasola, ha modificato la legislazione in materia, lasciando notevoli discrepanza: di positivo nella nuova legge c’è l’eliminazione della troppa burocrazia e delle graduatorie, ovvero chiunque chieda un finanziamento per creare energia pulita lo otterrà. Rimangono problemi sulla vendita: il gestore della rete elettrica non comprerà, anche con la nuova legge, l’energia prodotta in eccesso da impianti inferiori ai 20 Kw, ma continuerà ad usare energia elettrica da fonti fossili ed inquinanti.
Dal 5 febbraio dell’anno scorso questo impianto ha prodotto 2735 Kw/h di energia, una quantità che oltre a soddisfare l’esigenze stesse dell’azienda, servirebbe ad adempiere il fabbisogno energetico di almeno 3 abitazioni; invece, Alfredo Fasola, che non può sicuramente essere definito uno poco attento alle tematiche del risparmio energetico, è costretto a sprecare la propria energia: per ottenere il rimborso della corrente prodotta, deve tenere accese le pompe di calore anche in estate, pur di non lasciare un’eccedenza perduta e non rimborsata.
Un impianto fotovoltaico come questo in 15 anni è ripagato dal risparmio di energia e dall’incentivo statale, e dopo questa data tutta la corrente prodotta, oltre ad esser pulita, è completamente gratuita; l’opera è stata realizzata da un’azienda di Città di Castello ed i prezzi si aggirano sui 6000€/Kw.
La puntata dovrebbe andare in onda domani sera (lunedì 9 aprile), le Iene hanno ricaricato una pila con la corrente in eccesso e l’hanno consegnata al ministro competente per avere delucidazioni su questo paradosso.

 
 
 
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