Le Confraternite in processione

Post n°24 pubblicato il 05 Maggio 2006 da processo

Domani, avrà luogo la processione dei ceri in onore della Madonna delle Grazie, Patrona della città di Velletri e della Diocesi Suburbicaria di Velletri - Segni. Le confraternite veliterne saranno presenti con i loro antichi " attrezzi". Si ripeterà quel bellissimo momento delle "azzate" che vedono i confratelli intenti a preparare " cristi, stannardi e crocioni" e ad issarli con devozione e orgoglio. Sentimenti che vengono dalla consapevolezza di appartenere a delle realtà gloriose. Legate alla processione ci sono molti anedotti legati alle precedenze.

 
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La Chiesa delle Stimmate

Post n°23 pubblicato il 03 Maggio 2006 da processo
Foto di processo

La Chiesa delle Sacre Stimmate di S. Francesco, si trovava ai confini tra la Parrocchia della Cattedrale e quella di S. Michele Arcangelo. Di origine antichissima era appellata in principio come Chiesa della Madonna della Neve o di Santa Valle. Rettoria con chierici fino al 1497 periodo in cui vi fu beneficiato Ruggero Giovannelli. Nel 1602 viene concessa alla Confraternita delle Sacre Stimmate di S. Francesco ed in tale occasione il popolo prese a chiamarla col titolo del sodalizio. Prima di entrare in Chiesa si salivano otto gradini di peperino, tutti contornati ed infine vi nasceva un loggiato che circondava tutto il rimanente della facciata della chiesa e dell’ oratorio anch’ esso di peperino. La Chiesa era tutta pavimentata a quadroni di lato all’ ingresso vi erano due pregevoli confessionali con due acquasantiere. Nel pavimento si aprivano quattro sepolture, le prime due vicine all’ ingresso erano riservate ai confratelli, mentre le altre due vicino alla balaustra ai sacerdoti membri della Confraternita e per le consorelle. Nella chiesa vi erano tre altari compreso il presbiterio, tutti con il quadro. Il presbiterio era chiuso da una balaustra con colonette di marmo bianco e sportelli di noce. Nei quattro angoli dell’ altare maggiore c’erano colonne di marmo pregiato con capitelli in marmo bianco. L’ altare maggiore era isolato e consisteva in due gradini con il tabernacolo in mezzo la cui porticina era ricoperta in lastra di rame dorato. Aveva il paliotto in marmo con al centro la nicchia per il corpo di Santa Euticchia donato dal Cardinale Stefano Borgia con atto del notaro veliterno Angelo Collinvitti. Dall’ epistolario privato del grande veliterno leggiamo:

28 Agosto 1782

Caro fratello

Vi accludo il mandato di procura per donare alle Stimmate il corpo di Santa Euticchia. Godrò poi di sentire diligentemente descritto il rito della traslazione dalla Trinità alle Stimmate (….)

19 Settembre 1782

(…) Mi piacque la relazione del trasporto di Santa Euticchia che vedo eseguito con molta decenza. Suppongo che avrete anche distribuita l’indicata elemosina (…)

Dietro l’ altare vi era uno spazio sufficiente che serviva al coro dei fratelli, qui essi cantavo l’ officio, vi era un quadro di S. Francesco in atto di ricevere le Stimmate incorniciato da marmi preziosi. Nel cornicione sopra il presbiterio vi era collocata l’ immagine della Madonna della Neve con il figlio in braccio. La Vergine era coronata con diademi d’argento e aveva stelle sul manto. Le stazioni della Via Crucis erano in coro? Gli altari laterali invece erano dedicati ai Santi Filippo Neri e Francesco di Sales sotto quadro c’erano due ovali con il Sacro Cuore e San Giuseppe. In sagrestia si accedeva dal lato destro del presbiterio, essa era composta da tre stanze. Nella prima si poteva leggere un’iscrizione incisa su un elegante tavola lignea del seguente tenore: “ Vetustissima dieparae Virginia Imaginem cui iam inde a seculis templum hoc sub nivis nomine dicatum est miraculis fratiisque apud velitris celebrem jamdiu abscuro humilique loco posita, hic donec alidi decentiuy collecetur sac S.P Francisci stimatum confraters religione debita supplices posvere anno ab eisdem Virginia partu MDCCLVI. Nella stessa stanza vi era un credenzone dove venivano conservati i paramenti per la Santa Messa e gli abiti per i Confratelli. Sul lato sinistro del presbiterio si accedeva ad un’altra piccola stanza dove erano conservati gli utensili della Chiesa e da dove si usciva negli orti della Confraternita. Sempre sul lato sinistro c’era l’ingresso all’ Oratorio dove si vestivano i Confratelli vi era in esso un altare di legno con sopra l’Immacolata Concezione da un lato c’era una porticina che metteva in chiesa sulla quale era murata  un’iscrizione in lingua latina. Dal detto oratorio si accedeva in Chiesa per una comoda porticina, invece una scala a chiocciola portava alle stanze superiori e all’ appartamento del custode. Agli inizi degli anni ‘ 60 l’ intero complesso venne demolito per cercare di costruire al suo posto un albergo ma fortunatamente a causa degli importanti ritrovamenti archeologici effettuati il progetto venne bloccato dalla soprintendenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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La Confraternita delle Stimmate

Post n°22 pubblicato il 03 Maggio 2006 da processo
Foto di processo

Le origini

A Roma  alcuni devoti del Santo di Assisi, desiderosi di seguire la regola per quanto consentito dalla loro condizione laica, Federico Pizzi “chirurgo in Campo dei Fiori”, Prospero Peroni, Claudio Palombari di Bergamo,Aniello Palombi di Napoli con il consiglio e la guida spirituale di Padre Pietro Paolo del Convento di S. Pietro in Montorio decisero riunirsi in Confraternita. Con l’approvazione del Cardinale Vicario Rustucucci presero a riunirsi nella Chiesa del Gianicolo era il 21 Agosto 1594. Un anno più tardi l’ 11 Agosto 1595 Clemente VIII eresse formalmente la Confraternita con una sua bolla. La sede del sodalizio venne stabilita nella Chiesa dei Quaranta Martiri di Sebaste nel rione “Pigna”. Il 20 Ottobre 1596 furono pubblicati i primi statuti, invece nel 1602 Clemente VIII concesse con un breve alla Confraternita di poter liberare un condannato a morte nella Festa di S. Francesco. Nel 1673 la Confraternita già eretta da Paolo V in Arciconfraternita, operò una revisione dei propri statuti per renderli più adeguati ai tempi, lo stesso venne fatto nel 1936. La Chiesa ormai piccola per accogliere tutti i sodali venne demolita e il 23 Settembre 1714 venne posta la prima pietra di quella attuale consacrata cinque anni dopo dal Cardinale Corsini poi Papa Clemente XII. L’ Arciconfraternita gode di numerosi privilegi spirituali accordati dai numerosi Pontefici e dai diversi generali delle famiglie dell’ Ordine di S. Francesco.

La Confraternita veliterna

Eretta in Velletri in occasione del Giubileo del 1600 venne confermata da Clemente VIII e aggregata all’ Arciconfraternita romana dello stesso titolo. Celebrava solennente le feste del Perdono di Assisi e di San Francesco. I Confratelli vestivano di sacco incappucciati visitavano le osterie e le bettole predicando contro la bestemmia. Vi facevano parte professionisti e personalità cittadine solo per citare gli ultimi ricordiamo il colonnello Giovanni Battista Amati, l’Avvocato Gaspare Bernabei, l ‘ Ing. Felice Remiddi e il Dr. Pietro Fantozzi famoso era il presepe che i fratelli allestivano con personaggi a grandezza naturale usando anche splendi fondali opera del maestro Aurelio Mariani. La distruzione della Chiesa alla metà degli anni sessanta ha causato la dispersione dei fratelli e la fine della Confraternita. Resta nel Museo Diocesano lo splendido stendardo processionale opera di Giuseppe Della Valle che raffigura S. Francesco in atto di ricevere le Stimmate e Francesco presso Innocenzo III per l’ approvazione della regola.

 

 
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La Confraternita della Pietà

Post n°21 pubblicato il 03 Maggio 2006 da processo
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Venne eretta nella chiesa di Santa Maria Assunta detta del Trivio col titolo di Confraternita della Visitazione. Non si conosce la data della sua fondazione aveva cappella propria ma non era aggregata ad alcun sodalizio Romano. Celebrava la sua festa il 2 luglio con il maritaggio delle zitelle.I confratelli vestivano di bianco e per stemma avevano la pietà. Gli officiali venivano eletti il 21 dicembre. Una veloce indagine sul quel poco materiale archivistico della Confraternita oggi confluito nell’ archivio parrocchiale di Santa Maria in Trivio ci ha permesso di appurare che il sodalizio è stato attivo fino agli inizi del XX secolo. Infatti l’ultimo verbale di Congregazione Segreta risale al 1910. Dopo non abbiamo tracce. Una brutta controversia amministrativa potrebbe essere stata la causa che ha scatenato la fine. Infatti il documento non è molto chiaro. Parla delle dimissioni del Camerlengo e di alcune pendenze da pagare urgentemente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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La chiesa di S. Lorenzo

Post n°20 pubblicato il 03 Maggio 2006 da processo
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Bello Petrica rettore della Chiesa Parrocchiale di S. Lorenzo sita nella parte più alta della città,nel 1443 in accordo con i chierici beneficiati vi rinunciò per favorire l’ingresso dei Frati Minori Osservati di S. Francesco a Velletri. Ne fu rivolta domanda a Pio II che affidò ad Antonio Androni Canonico della Cattedrale l’esecuzione della richiesta. Il territorio della parrocchia fu annesso a quella vicina di S. Michele Arcangelo,mentre la chiesa e la casa compreso il terreno dovevano passare ai frati per poterci costruire il convento. Pio II accolte tutte le proposte del canonico commissario diede la bolla di approvazione da Siena ove si trovava. Nel documento il pontefice ordinò di vendere tutti i possedimenti che appartenevano ai benefici della chiesa man mano che si rendevano vacanti e con il ricavato ordinò di comprare arredi sacri e libri per i religiosi come del resto era già stato fatto per i beni della sagrestia usati per la fabbrica del convento. Intorno al 1450 si diede inizio ai lavori di costruzione del convento e dell’ ampliamento della chiesa che venne radicalmente trasformata, si dovette abbattere una torre vicina ed alcune case che impedivano questa ricostruzione. Dell’antica chiesa oggi vediamo ben poco,si vede una bella finestra in peperino scoperta qualche anno fa, stretta e lunga con arco acuto strombato a metà dell’altezza della Chiesa. La finestra è visibile solo all’interno. L’architrave della porta della Sagrestia e due colonne di peperino che si vedono nell’abside sono quanto resta della primitiva chiesa ancora a testimoniare il presistente edificio. Conclusi i lavori i Frati Minori Osservanti di San Francesco vennero a prendere possesso della Chiesa era il 26 Luglio 1460. Sul finire del XVII secolo la chiesa era poco frequentata perché aperta alle intemperie e quindi bisognosa di lavori. Nella prima metà del XVIII secolo si tornò ad intervenire su S. Lorenzo che fu totalmente trasformata nella forma e nell’ampiezza. La navata fu ampliata e innalzata a posto delle travature fu fatta la volta, furono murate le finestre gotiche e sostituite con altre più ampie,la facciata venne rialzata fu chiuso il rosone e aperta la grande finestra che oggi vediamo. Durante questi lavori venne alla luce il famoso fronte di sarcofago detto dell’Orante oggi esposto nel Museo Civico.San Lorenzo è il Pantheon di Velletri, ospita le sepolture dei grandi che hanno scritto la storia della nostra città. Gli altari di questa chiesa subirono negli anni varie dedicazioni non tutto riferibili all’attuale dedicazione degli stessi. Ma giova ricordarli affinché la storia ne lasci traccia. Altare di S. Diego che custodiva le memorie della famiglia CinelliAltrare di S. Benedetto che custodiva le memorie della famiglia Landi. Altare del SS.mo Crocefisso vicino all’altare maggioreAltare di S.Andrea Apostolo identificabile con il primo a sinistra. Sulla parte sinistra della chiesa si vedono tre grandi altari, il primo è dedicato ai Santi Patroni d’ Italia con una tela rappresentante l’ Italia tra i Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena. Il secondo altare è dedicato al Sacro Cuore di Gesù dove si trova una statua donata alla Chiesa da una certa signora Bombardieri. Sotto l’altare vi sono le reliquie di San. Severino Martire donate alla Chiesa dal Cardinale Stefano Borgia. Il terzo è dedicato a S. Antonio da Padova con una statua del Santo a grandezza naturale molto venerata dal popolo di Velletri. L’altare maggiore è costruito con marmi preziosi policromi del XV secolo. Frontalmente presenta un'unica lastra di marmo africano nero ad intarsio con motivi floreali in verde antico giallo e albastro. Un medaglione centrale pure in africano nero iscritto in una cornice in marmo bianco,pone in rilievo le lettere I.H.S eseguite ad intarsio di madreperla. Pregevole è la tela del martirio di San Lorenzo databile al XVI secolo attribuita al Panignano. Sul lato destra si aprono due arcate costituenti due ampie cappelle rispettivamente dedicate a S. Anna e a S. Francesco. Nella prima si venera una bella immagine della Madre della Vergine proveniente da S. Antonio Abate. Nella seconda campeggia su un prezioso altare realizzato con vari marmi provenienti da una grande aerea funeraria romana una bella statua del poverello voluta dal locale terz’ordine. Chiude la visita alla Chiesa uno splendido crocefisso ligneo opera di ignota.I numerosi rimaneggiamenti subiti dall’ edificio di San Lorenzo nel corso dei secoli hanno ridotto in modo consistente le memorie sepolcrali dei nobili veliterni. Infatti sono scoparse molte di quelle in origine sul pavimento della Chiesa. Sulla parte sinistra si vedono otto lapidi sormontate da uno stemma gentilizio esse ricordano i membri della casa Landi, poi quelle dei Cinelli, mentre poco distanti si vede l’epigrafe di Antonio Salimei. In corrispondenza dell’acquasantiera le lapidi dei Toruzzi. Vicino all’altare maggiore si trovano quelle dei fratelli Cardinali vanno segnalate le epigrafi dell’ Arcivescovo Bonaventura Teoli e del Vescovo Il Convento di S. Lorenzo è un luogo importante nella storia dell’ ordine dei Frati Minori Osservati che è stato costretto a lasciarlo nel 1987. Le origini del luogo sono molto antiche esso risale al 1460 esso fu importante luogo di studio,qui si sono formati Santi religiosi come Tommaso Placidi da Cori che venne ordinato nel 1683. I frati furono costretti a lasciare il convento nel 1873 a causa delle soppressioni operate dal nascente Regno d’ Italia. Nel convento venne impiantata la scuola normale ,solo agli inizi del XX secolo i religiosi tornarono nel Convento potendolo occupare solo in parte. Tra i religiosi che sono stati guardiani di S. Lorenzo ricordiamo il Beato Giovanni da Triora martire in Cina. Nel convento soggiorno anche il Ven. Filippo Visi .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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