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Stasi:"Chiara uccisa da stampella"

Post n°59 pubblicato il 03 Febbraio 2009 da STREGAVIOLA63
Foto di STREGAVIOLA63

Garlasco, ecco perché accusa le cugine

Alberto Stasi, unico indagato per il delitto di Garlasco dell'agosto 2007, nei mesi successivi, parlando con i suoi legali, cerca di far cadere le responsabilità sulle cugine della vittima, le gemelle Cappa. Agli avvocati annuncia che chiederà al suo consulente tecnico se è possibile che Chiara sia stata colpita da una stampella. "Ma perché non vanno a controllarle?" si chiede Stasi.


Secondo Repubblica, l'ex fidanzato di Chiara mostra in più di un'occasione il suo astio nei confronti delle cugine. Quando viene a sapere dell'uscita di un servizio fotografico su un settimanale dopo un'uscita notturna con gli amici, Alberto, parlando al telefono con un suo caro amico e riferendosi a una della Cappa, sbotta: "Quella lì deve soltanto stare attenta che gli vengono a sequestrare le macchine, le biciclette, le stampelle".

Si augura che le indagini si indirizzino altrove. Nell'aprile 2008 l'ex studente commenta con la madre l'esito di un esame sui capelli ritrovati sulla scena del delitto. Non si sa di chi siano ma Alberto spera che possano appartenere sempre a una delle due ragazze.

Alberto sa di essere sotto controllo. "Salutiamo il maresciallo", "salutiamo i telespettatori", scherza con gli amici. Ma poi si irrita con gli investigatori: "Lavorano un giorno alla settimana, per questo ci impiegano un mese".

Sono alcuni delle intercettazioni telefoniche pubblicate da Repubblica, depositate in vista dell'udienza preliminare il 24 febbraio. Il gup dovrà ora decidere se rinviare Stasi a giudizio o proscioglierlo da ogni accusa.

Legale Stasi: "Autopsia incompleta"
"L'autopsia su Chiara Poggi è incompleta". Lo afferma l'avvocato Giulio Colli, uno dei difensori di Stasi. "Il corpo - spiega il legale alla Provincia Pavese - non è stato pesato dopo la morte, perché all'obitorio di Vigevano non era disponibile una pesa. Questo è quanto è stato sostenuto dal medico legale che ha effettuato l'autopsia. In realtà - continua Colli - una pesa poteva essere richiesta a qualunque reparto dell'ospedale. Così manca il dato certo per stabilire l'ora della morte e si ragiona soltanto su supposizioni".

Partendo dalla temperatura del cadavere al momento del suo ritrovamento, per calcolare l'ora della morte è fondamentale capire in quanto tempo il corpo si è raffreddato. Un organismo umano vivente raggiunge in media i 36-37 gradi. Determinante in questo calcolo è il peso corporeo


 


........PERO' INTERESSANTE QUESTA FAMIGLIOLA...FIDANZATO COMPRESO......STE BRAVE PERSONE MI ANNICHILISCONO...............LI TROVO VERAMENTE INQUIETANTI..........

 
 
 
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