Bar Mario...

Roma, 7/01/2010

E invece non ho lasciato stare.
Te l’ho detto, tra l’altro con un sms…Si, d’accordo, non sarebbe cambiato nulla. Comunque non lo saprò mai.
Avrei dovuto lasciar perdere.
Avrei dovuto non pensarci.
Avrei dovuto non pensarti.
Ma come si fa?
Ti sei mai guardata negli occhi? Non farlo.
Di sicuro lui non c’ha guardato. E se lo ha fatto è cieco.
Perché non ha visto niente, non si è accorto di nulla.
Tutti quei colori.. da fuori li nascondi sotto il rosso ed il nero. Ma dentro ne hai tanti.
Tutti quei sentimenti.. da fuori fai finta di essere forte. Ma io non ti credo.
Ti sei confessata con me, mi hai raccontato dei tuoi momenti di profonda tristezza, dei momenti in cui il vuoto ti divorava.
Lo stesso vuoto che ora divora me.
Dimenticare. Dimenticare in fretta.
Cambiare pagina.
Non è per niente facile. E non sono nemmeno così sicuro di volerlo.
Perché in fondo sono contento. Sono contento di essere di nuovo capace di provare certe sensazioni, certe emozioni, sono contento di essere tornato a piangere, sono contento di stare male.
No, non sono un masochista. Non mi piace stare male.
Ma sono contento.
Perchè vivo.
Di nuovo.

Capistrello, 02/01/2010

Ci vuole quello che io non ho…ci vuole pelo sullo stomaco…
Vasco canta nelle mie orecchie, intorno il silenzio.
Sono sempre più convinto che l’unica cosa da fare sia chiudere i contatti, tagliare i ponti.
Sei troppo pericolosa.
Un punto e a capo. Un punto ad un discorso che non è mai cominciato, anzi, un discorso che si sviluppato in maniera diversa da come mi aspettassi.
Ma poi cosa mi aspettavo?
Due anni fa avevo iniziato per gioco e poi mi sono innamorato di quelle situazioni, di quegli incontri.
Ora…Ora mai avrei pensato di ritrovarmi geloso delle tue amicizie, del tuo modo di vivere la vita.
Completamente diversa.
Complementarmente diversa.
Dormi e sei lontana anni luce.
Vaghi e sei te.
Io sono solo un pensiero vago e vago alla ricerca di te.
Ci fossi stato o no, per te queste vacanze sarebbero state esattamente le stesse.
E non è il massimo. Non per me almeno.
Ma poi perché? Cos’hai?
Vabbè, dai. Lasciamo stare.

Notte e son desto

Mamma mia quanto tempo.E quante cose, nel frattempo, sono passate nella mia vita.Qualcuna è rimasta, altre sono scivolate via senza lasciare traccia, altre ancora una traccia l'hanno lasciata.Torno ad aprire il Bar Mario (ma perchè Mario? io mi chiamo Sabino...) e di polvere sul bancone ce n'è tanta.Polvere ovunque, sui ricordi, sulle parole scritte e su quelle dette, polvere sulle immagini impresse nella mente, polvere sui bicchieri.Si dovrebbe fare un po' di pulizia anche se, in realtà, ne ho fatta già tanta.La protagonista dei miei vecchi "deliri" è ormai un lontano ricordo perso nel tempo (anche se ogni tanto ha pensato bene di rifarsi viva, ma si è trovata davanti qualcosa che non si aspettava di trovare...).Di cose ne sono cambiate...con un po' di pazienza torneremo a chiacchierare insieme...Intanto, felice di avervi ritrovato.

Eccomi qui...di nuovo...

Ma come, direte voi, non dovevi chiudere il "Bar Mario" (che nome sputtanato...)
Si, è vero...dovevo chiudere...ma non l'ho più fatto..il perchè non credo che vi interessi, quindi evito di dirvelo...

Sono a lavoro, prima di cominciare questa settimana lavorativa ho pensato di fare un salto...magari ne farò altri...magari no...intanto saluto tutti quelli che avranno la sventura di passare di qui...

A presto...

Salve a tutti

Ciao