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Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 28 Marzo 2008 da saldon
Foto di saldon

Donna oggi, in un mondo prettamente maschilista è difficile, esserlo poi in un contesto lavorativo lo è ancora di più.

Affermarsi e dimostrare di essere degni di stima essendo una donna è un lavoro arduo, quando infatti una donna esprime un'opinione la maggior parte della gente che ascolta d'istinto risponde: "zitta tu che capisci, sei una donna".

Io penso invece che le donne dimostrino ogni giorno di essere in gamba, di riuscire a organizzare famiglia e lavoro e dimostrino di essere capaci in quello che fanno.

Io sono una lavoratrice iscritta alla FLAI Cgil di Salerno, lavoro nel campo della forestazione e mi confronto ogni giorno con colleghi uomini. Lavoro presso una comunità montana del salernitano, a tempo determinato, il che presenta una serie di problemi, ma non mi scoraggio e ogni anno tra manifestazioni locali, provinciali, regionali, nazionali, riusciamo a portare a casa le nostre 156 giornate. Questo è avvilente, ma si verifica puntualmente ogni anno, tuttavia mi rendo conto che ci sono donne che stanno peggio di me: mi è capitato infatti di parlare con operaie che lavorano nell'agroindustria, ho ascoltato le loro storie e sono rimasta senza parole. Donne che hanno iniziato a lavorare da piccole, sfruttate dai loro datori di lavoro, turni massacranti, notti passate a lavare i macchinari. Donne che pur lavorando tutto l'anno, si vedevano versare dal datore di lavoro solo 51 giornate. Donne con figli malati che non possono usufruire della L.104 perché i loro figli hanno avuto un trapianto e sono stati giudicati guariti, nonostante poi i nuovi organi siano stati rigettati e quindi siano tornati nelle condizioni precedenti al trapianto. Donne addirittura costrette a prendere le ferie per assistere i propri figli. Di certo questo è un quadro desolante, ma questi sono solo alcuni esempi, non sono infatti gli unici casi che ho conosciuto ve ne sono purtroppo molti altri, che fare quindi?

Beh, io credo che innanzitutto ci sia bisogno di leggi adeguate e di politici che siano più addentro ai nostri veri problemi, che non si ricordino delle donne solo in campagna elettorale.

Gli uomini ci trattano come una specie in via di estinzione prevedendo le quote rosa, le pari opportunità e così via, ma quanto ci ascoltano realmente? Io direi quasi zero. In un contesto sociale dove il parlamento si allerta e si riunisce per discutere se è il caso o meno di continuare il campionato di serie A, senza capire che forse è il caso di chiuderlo perché  non è più uno sport ma un massacro, si rimandando invece temi importanti come le sorti delle famiglie che sono appese a un filo, in un paese dove il salario degli operai non basta neanche a pagare le spese, dove i più deboli sono i più tartassati, dove c'è gente che pur di mangiare accetta di lavorare in nero, dove gli extracomunitari vengono trattati come schiavi e chi più ne ha più ne metta.

Io penso ci si debba fermare e riflettere un attimo, guardarsi indietro anche se di certo non si vedrà un bello spettacolo. La realtà purtroppo è dura, si sono avvicendati governi di destra e di sinistra ma i problemi di sempre, quelli veri, non sono mai stati risolti e a mio parere neanche sfiorati, perché l'operaio non muove grandi capitali e non è utile a chi gestisce il potere, se non quando diventa elettore, solo allora viene menzionato. Credo che noi donne abbiamo il bisogno di essere rappresentate da persone elette per meritocrazia, che affrontino i nostri problemi. Siamo stanche di essere illuse, di sentirci fare promesse in campagna elettorale e di essere poi sistematicamente dimenticate, vogliamo fatti non parole. Io come donna lavoratrice e delegata mi sento onorata di poter dire la mia, e sono sicura che molte donne siano d'accordo con me, perché credo che la miglior forma di governo sia quella che tutte le donne fanno all'interno delle loro famiglie, non solo di portare i soldi a casa e far quadrare i bilanci ma anche e soprattutto per offrire ai loro figli un futuro migliore.

Un saluto a tutti con nel cuore la speranza di un futuro migliore.

Maria Giovanna Alessandro

Salerno 2 Febbraio 2008

 
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Emergenza rifiuti

Post n°16 pubblicato il 20 Gennaio 2008 da saldon

  CGIL CISL UIL della Campania esprimono il proprio sdegno e condanna per la condizione in cui versa la Campania causata dalla incapacità locale e nazionale di governare il ciclo dei rifiuti.

CGIL CISL UIL esprimono preoccupazione per le ripercussioni negative sul sistema economico regionale, e pertanto sollecitano il governo e le istituzioni locali a mettere in campo tutte le iniziative e le misure adatte a contrastare gli effetti negativi sulla economia e sulla stessa coesione sociale.

CGIL CISL UIL della Campania apprezzano gli inevitabili provvedimenti del Governo tesi a superare l’emergenza rifiuti e ad avviare una soluzione strutturale e definitiva dello smaltimento nella regione Campania e assicurando, così come in passato, il proprio sostegno al commissario straordinario.

Alla luce delle esperienze degli ultimi anni, tra veti ed incapacità con i  ritardi nella realizzazione di tanti strumenti pur decisi negli anni passati le Confederazioni Sindacali chiedono al nuovo Commissario e a tutte le istituzioni locali, il massimo rigore, rispetto dei tempi, ed una decisa inversione di rotta. Per  queste ragioni unitamente alle Segreterie Nazionali, hanno chiesto un confronto urgente con il Commissario di Governo.

CGIL CISL UIL che da tempo ritengono inevitabile ed indifferibile l’apertura di discariche in ogni provincia, chiedono:

 

·         procedure straordinarie compreso l’impiego diretto del Genio Militare per avviare subito la fase operativa per aprire in tempi brevissimi le discariche già indicate nel Decreto del Governo del giugno 2007, e le altre che saranno individuate e prevedendo laddove fosse necessario l’esproprio dei suoli nel caso si verifichino manovre speculative e/o criminali;

 

·         massimo rigore nella definizione di un piano di raccolta differenziata generalizzata, aprendo contestualmente gli impianti necessari per il trattamento nella nostra regione della parte umida, e sostegno ad ogni iniziativa e attività di riciclaggio dei materiali differenziati;

·         procedure certe e rigorose per superare ogni ostacolo garantendo i tempi della chiusura della gara, il completamento del termovalorizzatore di Acerra ed avviare l’impianto in tempi rapidissimi;
·         avvio della gara per il secondo impianto per il quale già è stata perfezionata la valutazione di impatto ambientale e rapide procedure per l’avvio del terzo impianto di Salerno;

 

·         avvio delle bonifiche degli attuali Cdr così come indicato nel Piano Bertolaso;

 

·         razionalizzazione dell’utilizzo di tutto il personale impiegato nel ciclo dei rifiuti, superando ogni sacca di inefficienza e/o assistenzialismo, anche alla luce della sacrosanta condivisa decisione di cancellare i Consorzi di Bacino, affidando a Province ed Enti Locali le prime competenze ordinarie;

 

·         il rispetto di tempi rapidi e il ritorno a condizioni accettabili renderanno più veloce il passaggio ai poteri ordinari, che già da subito dovranno impegnarsi a realizzare politiche tese a ridurre all’origine la produzione di rifiuti, oltre che creare le condizioni per una indispensabile separazione fra le attività di smaltimento di rifiuti solidi urbani e i rifiuti invece di produzioni e attività manifatturiere che quasi sempre sono equiparati, e dovranno inoltre avviare uno straordinario Piano di Bonifica e risanamento del territorio regionale. E’ altresì urgente individuare ed attrezzare in regione una discarica per i rifiuti speciali.

Nel ribadire l’impegno alla piena collaborazione per avviare il programma di ritorno alla normalità, CGIL CISL UIL intendono svolgere anche un più forte ruolo sociale affinché le decisioni per il futuro possano sempre più essere prodotte e rafforzate da un continuo proficuo confronto democratico, nel quale le scelte per il futuro della nostra regione siano sempre ampiamente condivise. Per queste ragioni CGIL CISL e UIL attraverso un serrato confronto con Commissario ed EE.LL. intendono svolgere un ruolo di controllo e vigilanza costante e continua affinché le decisioni prese vengano rispettate.

CGIL CISL UIL della Campania infine intendono costruire con CGIL CISL UIL nazionali una iniziativa in Campania, affinché sia forte e chiaro l’intento di determinare scelte definitive sul ciclo dei rifiuti, ristabilendo il primato della democrazia contro la disgregazione sociale e ogni infiltrazione della criminalità.

Per rilanciare il senso di responsabilità smarrito e l’orgoglio di appartenere ad una comunità civile e democratica CGIL CISL UIL, evitando gratuite strumentalizzazioni e/o sterili difese,  intendono avviare subito un confronto con i partiti,con le associazioni degli imprenditori,con le università e le associazioni di cittadini per:

 

·         sollecitare l’impegno di ognuno per le proprie competenze ad operare scelte strategiche e definitive in materia di rifiuti;

 

·         impegnano le proprie strutture territoriali ad avviare subito con province ed enti locali confronti,sulla scelta dei siti,sull’avvio della raccolta differenziata,e per sollecitare un loro ruolo attivo più dinamico rispetto al passato individuando forme di vigilanza democratica territoriale per il rispetto delle decisioni;

 

·         impegnano le proprie strutture ad aprire in ogni realtà confronti con tutte le espressioni della società civile,per costruire percorsi di confronto con le istituzioni ed evitare che prevalga estremismo e disperazione e si avvii una campagna di sensibilizzazione sul ciclo  dei rifiuti coinvolgendo la cittadinanza tutta  a partire dalla scuole;

 

·         chiedono un confronto con Assessorato alla Sanità e Ambiente,per definire tutte le azioni necessarie a garantire la sicurezze e la salute.

CGIL CISL UIL intanto avviano un’ampia iniziativa di discussione e confronto in ogni luogo di lavoro e nelle leghe dei pensionati,per discutere e diffondere la piattaforma sindacale e costruire tutte le iniziative di mobilitazione necessarie per realizzare ogni singolo obiettivo della stessa.

CGIL CISL UIL Campania

Napoli, 14 gennaio 2008

 

 
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Primarie

Post n°15 pubblicato il 19 Ottobre 2007 da saldon
 

Da Metropolis 17 ottobre 2007

Gragnano

Perino: “Premiato il lavoro di squadra”

PD, buona affermazione per la lista di Nicolais

Gragnano. Primarie per il partito Democratico, soddisfazione a Gragnano per la buona affermazio­ne della lista che fa riferimento al ministro Nicolais, che al nazionale presentava la candidatura di Michele Inserra, assessore ai lavori pubblici, e al regionale, come capolista, quella di Silvana Somma. Entrambi sono risultati eletti, e per il regionale, sempre,nella stessa lista, ce l'ha fatta anche Raffaele Cioffi, e nutre buone speranze, grazie al meccanismo dei resti an­che Isabella Cacace. "Si tratta di un risultato al di sopra delle aspettative -commenta il portavoce Carmine Perino - della lista Nicolais, che non ha riguar­dato solo il nostro collegio, ma anche la regione e l'am­bito nazionale. Il Primo grande risultato, comunque, è l'affluenza di oltre 3,5 milioni: può esse­re veramente l'inizio della costruzione di un modo serio di fare la politica, perché Walter Veltroni ne terrà sicuramente conto, dando una forte spinta riforma­trice all'azione del governo". Sul piano più strettamente lo­cale, Perino non nasconde la soddisfa­zione per il risultato ottenuto. "Ambiente, innovazione e lavoro - spiega - ha ottenu­to un risultato oltre le previsioni, anche grazie al sostegno del ministro Melandri e di Ermete Realacci. La nostra azione sul territorio è partita in tempi non sospetti, con larghissimo anticipo sulle primarie e anche rispetto alla discesa in campo di Veltroni, e alla fine ha dato frutti positivi. Questo risultato va riconosciuto all'insieme delle persone che si sono incontrate e al gruppo di lavoro che tutti i componenti della lista hanno saputo met­tere in campo. A partire dall'operaio pastaio Vincenzo Avellino, a Margherita Aiello, al manager Miche­le Lettieri, alla giovane avvocatessa Stefania Lucchisani, a Bartolomeo Cavaliere, critico d'arte, alla dot­toressa Isabella Cacace di Sorrento, che in penisola ha portato un risultato eccezionale, al professore universitario Raffaele Cioffi di Piano di Sorrento, a Silvana Somma, commercialista, che ha messo a di­sposizione la sua passione di donna e di mamma, lavorando per una squadra, quella per le regionali, che ha sentito sua dal primo momento. E come non parlare di Carla Esposito, giovane ricercatrice alla Regione, che ha dato un importantissimo contributo a Massa per il nazionale, cosi come Gabriele Cimmino, che è riuscito a far votare i cittadini di Marina Grande di Sorrento, a Stefania Manetti, pediatra, che ha interagito in tutta la penisola sorrentina, per fini­re con Michele Inserra, che ha avuto un percorso politico lineare, seppur travagliato, ma sempre tenen­do come direttrice il programma amministrativo che sta conducendo. L'obiettivo che ci deve vedere im­pegnati dovrà avere come linea guida il program­ma, in linea con gli impegni assunti. I primi dati, non ancora ufficiali, parlano di 10mila votanti nel collegio 22, per 9.000 voti validi circa. "La nostra lista - continua Perino - ha incassato 1.600 voti al nazionale e 1.700 al regionale, con una equa distri­buzione tra i voti dei Lattari e della penisola sorren­tina, significa che il lavoro di gruppo è stato premia­to. Per costruire la nuova politica deve essere tenuto ben presente proprio questo aspetto”.

 Gaetano Angellotti

 

 
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Raccolta differenziata

Post n°14 pubblicato il 06 Ottobre 2007 da saldon
 

Il COMITATO “Gragnano che Vive”

Riporta, la comunicazione inviata all’Amministrazione comunale di Gragnano, sugli accordi intrapresi (nelle varie riunioni che si sono tenute da circa un anno) e mai mantenuti sia dal Sindaco, che dagli Organi Comunali preposti, per l’avvio di una seria raccolta differenziata.

Tanto per riconfermare l’impegno da parte del Comitato per (speriamo) una risoluzione duratura di questo serio, malsano e oneroso problema mal gestito dagli Organi Comunali preposti.

Oggetto: raccolta differenziata dei rifiuti.

Prima del 21 maggio c.a. data di avvio della raccolta differenziata erano stati presi precisi impegni;

Avevate promesso:

1)      Almeno una decina di campane per il vetro ( e già questo numero era insufficiente) e ne sono state sistemate fino ad oggi 24/09/07 solo sei.

2)       Le campane per la raccolta dei metalli non si sono mai viste.

3)      Di eliminare i contenitori stradali, e pare invece che resteranno.

4)      Che avreste procurato le buste per le varie frazioni di raccolta differenziata e pare invece che le buste non saranno più distribuite.

5)      Le isole ecologiche (quelle dell’Unione almeno 6 sarebbero state sistemate, quando sarebbero scomparsi i contenitori dalle strade, non saranno eliminati i contenitori e presuppongo per logica che non saranno sistemate le mini isole ecologiche, visto che sarebbero dovuto essere sistemate al loro posto).

6)      La piattaforma ecologica neanche l’ombra,

7)      I controlli inesistenti,

8)      Un’informazione e una comunicazione continua e capillare con il coinvolgimento delle parrocchie e delle scuole, niente è avvenuto di tutto questo e pare che non ci siano soldi per finanziare campagne di sensibilizzazione, che restano il punto principale per la riuscita delle iniziative che si andranno ad adottare.

9)      Incontri con le pizzerie, i supermercati e gli amministratori di condominio, anche su questo buio completo.

Inoltre:

-Avete prodotto dei nuovi volantini per gli ingombranti e ampliato  quello precedente, va bene, ma non ci avete messo al corrente di aiutarvi a distribuirli,

-Vi avevamo  detto di essere a disposizione per la distribuzione dei volantini durante la manifestazione “Sapere e sapori” di piazza San Leone e anche qui ci avete completamente ignorati,

-La stessa cosa è avvenuta per la “ Festa della pasta” in entrambe le occasioni i volantini sono stati si distribuiti, ma senza nessuna spiegazione, come io stesso ho potuto verificare,

-I continui ballottaggi di responsabilità tra Comune, Igica e Consorzio, non agevolano il raggiungimento della percentuale del 35% entro il 31 dicembre 2007, con aggravi fiscali per i cittadini.

-Bisogna migliorare il servizio attuale, visto che molti cittadini continuano imperterriti a depositare i rifiuti ad  ogni ora della giornata, con contenitori vuoti e rifiuti sparsi ovunque sui marciapiedi,

-Non abbiamo capito che tipo di sistema di raccolta avete intenzione di portare avanti, perché quello attuale non è certo il “porta a porta.”

-I contenitori condominiali per l’umido, non è dato di sapere se saranno o meno sistemati. Alla luce di tutto ciò, penso che l’intera vicenda necessiti di un’ampia riflessione. Il confronto si rende urgente e necessario alla luce dei risultati raggiunti e del servizio fornito ai cittadini. 

Nell’ attesa di un riscontro, vogliate gradire distinti saluti.

Gragnano lì 24/09/07

 Il Comitato

“Gragnano che Vive”

 
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Pensioni

Post n°13 pubblicato il 06 Ottobre 2007 da saldon
 

Così la rivalutazione delle pensioni


Ha diritto all'aumento chi ha un'età anagrafica di almeno 64 anni  e un reddito personale non superiore a: 654 euro al mese. (Chi sta tra 654 euro e 693 euro al mese riceverà l'aumento in misura parziale).

A novembre 2007 riceve un assegno di:

 

o       262 euro, chi ha fino a 15 anni di contributi da lavoro dipendente o fino a 18 anni da lavoro autonomo.

o       327 euro, chi ha oltre 15 e fino a 25 anni di contributi da lavoro dipendente o oltre 18 e fino a 28 anni da lavoro autonomo.

o       392 euro, chi ha oltre 25 anni di contributi da lavoro dipendente o oltre 28 anni da lavoro autonomo.

 

Da luglio 2008 l'aumento entra nella pensione sotto forma di quattordicesima mensilità.

L'importo della 14" varia in base ai contributi versati.

 

o       336 euro,per chi ha fino a 15 anni di contributi da lavoro dipendente o fino a 18 anni da lavoro autonomo.

o       420 euro, per chi ha oltre 15 e fino a 25 anni di contributi da lavoro dipendente o oltre 18 e fino a 28 anni da lavoro autonomo.

o       504 euro, per chi ha oltre 25 anni di contributi da lavoro dipendente o oltre 28 anni da lavoro autonomo.

 

Aumentano anche i trattamenti sociali

 

Da gennaio 2008 l'importo massimo passa da 559 euro a 580 euro al mese.

Questo aumento riguarda le pensioni assistenziali: pensioni e assegni sociali, invalidi civili, ciechi e sordomuti.

Chi beneficia degli aumenti.

 

1.      Dal 2008 scala mobile al 100 per cento. Dal 1° gennaio 2008 in poi la rivalutazione integrale al costo della vita verrà estesa a tutte le pensioni fino a 2.180 euro mensili. Oggi invece vengono rivalutate al 100 per cento dell'aumento dei prezzi solo le pensioni con importo fino a tre volte il minimo. Questo beneficio riguarda oltre 3.500.000 pensionate e pensionati.

2.      A novembre 2007 scatta la prima rivalutazione con un assegno da un minimo di 262 a un massimo di 392 euro per chi ha almeno 64 anni e un reddito complessivo personale inferiore a 654/684 euro al mese (8.504,73 euro nel 2007). Dal 2008 l'aumento entra nella pensione a luglio sotto forma di quattordicesima mensilità,per chi ha almeno 64 anni e un reddito complessivo personale inferiore a un limite che sarà stabilito il prossimo anno in funzione dell'aumento del costo della vita. Questi benefici riguardano 3.100.000 pensionate e pensionati.

3.      Dal 1° gennaio 2008 aumento dei trattamenti sociali. Per assicurare un reddito individuale mensile complessivo di 580 euro a tutti coloro che hanno almeno 70 anni e ricevono una pensione o un assegno sociale o trattamenti assistenziali per invalidi civili, ciechi e sordomuti.

 

Questo beneficio riguarda 300.000 persone. Queste conquiste sono state trascritte in un decreto del Governo che entro 60 giorni deve essere approvato dai Parlamento

 

 

 

 
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Pensioni

Post n°12 pubblicato il 20 Luglio 2007 da saldon

Ecco la riforma

(di Alessia Tagliacozzo)

Aumento graduale dell'età di pensionamento di anzianità attraverso un mix di scalini e quote dal 2008, nuovi coefficienti a partire dal 2010 e esclusione dall'inasprimento delle regole dei lavoratori impegnati in attività usuranti: è quanto prevede l'accordo tra Governo e sindacati raggiunto questa mattina per la riforma del sistema previdenziale e la modifica dello scalone.

Ecco in sintesi cosa prevede la riforma:


- 58 ANNI DAL 2008: nel 2008 si potrà andare in pensione a 58 anni di età e con 35 di contributi (inferiore quindi ai 60 previsti dallo scalone Maroni).

- QUOTA 95 DAL LUGLIO 2009 CON ALMENO 59 ANNI ETA', 61 dal 2013: dal luglio 2009 si potrà andare in pensione con una somma tra età anagrafica e anni di contributi pari a 95 ma con almeno 59 anni di età. Dal primo gennaio 2011 la quota passa a 96 (con almeno 60 anni di età) mentre dal primo gennaio 2013 la quota diventa 97 (con almeno 61 anni di età). Prima dell'ultima quota andrà fatta una verifica sui risparmi: se fossero significativi la quota 97 potrebbe essere esclusa.

- AUTONOMI SI LAVORA UN ANNO IN PIU': l'età necessaria alla pensione di anzianità è per i lavoratori autonomi sempre un anno superiore a quella dei lavoratori dipendenti.

- ESCLUSI DA AUMENTO ETA' 1,4 MILIONI DI LAVORATORI IMPEGNATI IN ATTIVITA' USURANTI: Saranno esclusi dall'aumento dell'età i lavoratori impegnati nelle attività usuranti previste dalle norme del 99 (come quelli che lavorano nelle miniere e nelle cave) ma anche quelli impegnati su tre turni e quelli con attività "vincolate" (come la catena di montaggio). Il Governo calcola che si tratti di 1,4 milioni di lavoratori complessivi pari a circa 5.000 uscite l'anno.

- CON QUARANTA ANNI CONTRIBUTI SI ESCE CON QUATTRO FINESTRE: chi ha maturato 40 anni di contributi non subirà la riduzione da quattro a due finestre, prevista dalla legge Maroni, ma potrà continuare a uscire dal lavoro con quattro finestre l'anno (gennaio, aprile, luglio e ottobre, invece che solamente gennaio e luglio).

- ETA' VECCHIAIA DONNE RESTA A 60 ANNI: l'età di pensionamento di vecchiaia delle donne resta a 60 anni, anche se una Commissione potrà valutare la possibilità di prevedere alcune finestre per l'uscita verso la vecchiaia.

- NUOVI COEFFICIENTI PARTONO DA 2010: Si partirà dai coefficienti così come modificati dal Nucleo di valutazione della spesa previdenziale (e ancora non applicati), ovvero dalla revisione al ribasso del 6-8%. Questa cifra sarà discussa da una Commissione e potrà essere modificata prendendo una decisione entro il 2008. Comunque l'applicazione dei nuovi coefficienti partirà nel 2010. Da quel punto in poi sarà triennale e automatica.

- COSTO RIFORMA: 10 MILIARDI IN 10 ANNI: Il costo previsto della riforma è di 10 miliardi in dieci anni e le risorse saranno trovate all'interno del sistema previdenziale.

 
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Pensioni

Post n°11 pubblicato il 20 Luglio 2007 da saldon

(ANSA) - ROMA, 20 LUG -
Consensi dai leader di Cgil, Cisl e Uil sulle pensioni, ma un giudizio definitivo verra' dato solo dopo aver consultato i lavoratori.
Bonanni della Cisl esprime un "giudizio molto positivo", mentre il segretario generale della Cgil Epifani parla di "un confronto duro
e difficile, lunedi' faremo esame sul testo finale e completo".
"Ci accusavano di essere conservatori - ha commentato Angeletti, segretario generale della Uil - abbiamo dimostrato che non e' cosi'".
 
(ANSA) - ROMA, 20 LUG -
Dal 2008 si potra' andare in pensione di anzianita' con 58 anni di eta' e 35 di contributi. Dal primo luglio 2009 per ritirarsi dal lavoro sara' necessario avere raggiunto quota 95 come somma tra eta' anagrafica e contributiva. L'eta' minima sara' 59 anni. Il primo gennaio 2011 la quota tra eta' e contributi e' stata fissata a 96 (eta' minima: 60 anni) mentre il primo gennaio 2013 passera' a 97 (eta' minima: 61 anni).
 
 (ANSA) - ROMA, 20 LUG -
E' stato raggiunto l'accordo sulle pensioni tra governo e sindacati dopo oltre otto ore di confronto serrato a Palazzo Chigi.Dal 2008 si potra' andare in pensione di anzianita' con 58 anni di eta' e 35 di contributi mentre dal primo luglio 2009 per ritirarsi dal lavoro sara' necessario avere raggiunto quota 95 come somma tra eta' anagrafica e contributiva. L'eta' minima pero' sara' 59 anni. Esclusi dall'innalzamento dell'eta' 1,4 milioni di persone addette a lavori usuranti.

 
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Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 19 Luglio 2007 da saldon
 

Sale la soglia della povertà, 1.300 euro per i single
Indagine Isae: il valore è risultato pari a circa 1.800 euro per le coppie. Il 74% delle famiglie ritiene di non avere le risorse per condurre un'esistenza dignitosa

Roma, 19 lug. (Adnkronos/Ign) - Sale la soglia di povertà soggettiva, cioè la percezione che hanno gli individui sull'adeguatezza del proprio reddito familiare necessaria a condurre una vita considerata dignitosa, senza lussi ma senza privarsi del necessario. Dall'indagine mensile che l'Isae ha condotto a luglio il valore è risultato pari a circa 1.300 euro mensili per i single e 1.800 euro per le coppie, mentre i nuclei più numerosi raggiungono valori più elevati, ben oltre i 2.000 euro.
Di conseguenza, è molto alta la quota di individui i cui redditi familiari sono inferiori a tale soglia, e che quindi ritengono di non avere le risorse per condurre un'esistenza dignitosa: si tratta del 74% delle famiglie. Tuttavia, va rilevato come tale percentuale, in costante crescita fin dal 2003, si sia stabilizzata nell'ultimo periodo di rilevazione.

L'incidenza della povertà soggettiva è più elevata nelle regioni meridionali, rispetto al Centro e al Nord, tra i single e le coppie (rispetto ai nuclei più numerosi) e, come atteso, tra le famiglie con redditi più bassi.

Inoltre, la percezione di svantaggio è maggiormente diffusa tra i nuclei con capofamiglia con basso livello di istruzione, con un impiego da operaio, oppure tra quelli dei disoccupati e delle casalinghe; allo stesso modo, la povertà soggettiva riguarda più spesso i detentori di un contratto da dipendente a tempo determinato (rispetto al tempo indeterminato) e chi vive in affitto.

Nella valutazione, spiega l'istituto, influiscono una varietà di fattori, non tutti quantificabili direttamente, di tipo culturale, sociale, psicologico, quali lo stile di vita e le abitudini di consumo, la percezione del costo della vita, le aspettative. Evidentemente, si tratta di un concetto di disagio più ampio di quelli tradizionalmente rilevati dalle statistiche ufficiali, che fanno riferimento alla povertà intesa in senso esclusivamente economico, cioè come scarsità di risorse: ad esempio, secondo gli ultimi dati dell'Istat, la soglia di povertà relativa nel 2005 è pari, per una famiglia di due persone, a 936 euro, e in base a tale definizione l'11,1% delle famiglie è povero.

 
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Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 17 Luglio 2007 da saldon
 

Grazie... Ma non basta!

Il  Comitato  Cittadino  Gragnano  che  vive  ringrazia  i  cittadini  che   si   stanno impegnando e auto-organizzando per mantenere la città pulita partecipando alla fase sperimentale di raccolta differenziata. L'adesione immediata e copiosa ha suscitato la meraviglia dei più e meno scettici.

Tuttavia, se molto si è fatto, ancora molto è da farsi!

La strada per una città la cui pulizia sia garantita costantemente è ora visibile ma ancora lunga.

Cos'è che manca?

La raccolta differenziata va avanti in maniera provvisoria; non è stato ancora concluso  l'accordo tra  l'Amministrazione  e  Cosmarina  per  la  gestione ordinaria della raccolta differenziata;

Le  campane per la raccolta vetro -cinque per tutto  il territorio-  sono insufficienti;

Le campane per la raccolta dell'alluminio sono assenti;

L'informazione è vaga. Il materiale di informazione necessario è stato fornito in quantità ridotte e successivamente non approfondito;

L'implementazione delle isole ecologiche è ad un punto morto.

Ribadendo l'intenzione di collaborare con l'Amministrazione, il Comitato Cittadino si sente anche in dovere di rendere pubblici gli stalli e le difficoltà che affronta durante la concertazione, con la speranza che presto vengano risolti.

Il Comitato Cittadino

 GRAGNANO CHE VIVE

 
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Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 17 Luglio 2007 da saldon
 

PERCHE’ RICICLARE

Al giorno d'oggi la consapevolezza del problema ambientale risalta dalle priorità che, non solo i singoli governi nazionali, ma anche a livello di politiche internazionali, vengono intraprese nell'ambito del risparmio delle risorse naturali ed energetiche attraverso la produzione di beni riciclabili, e nell’ambito della riduzione del volume di rifiuti tramite il riciclaggio. Questo è solo un aspetto dell’aumentata sensibilità verso la più generale problematica riguardante la valutazione dell’impatto che hanno le attività umane sull'ambiente.

In quest'ottica è nato, ed ha assunto sempre maggior rilievo, il concetto di sviluppo sostenibile, cioè di uno sviluppo economico che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri. Ciò si traduce nella necessità, ormai inderogabile, di calibrare i comportamenti ed i consumi umani alla capacità di carico del pianeta tramite un'oculata gestione delle risorse naturali (specie quelle esauribili) al fine di evitarne lo spreco e il depauperamento.

Man mano che il livello di benessere della società è cresciuto, è aumentata notevolmente anche la quantità dei consumi e dei relativi rifiuti: cambiando gli acquisti della famiglia è cambiato pure il loro impatto sull'ambiente. Ad esempio sessant’anni fa, le famiglie italiane, utilizzavano a tavola l'acqua dell'acquedotto comunale; latte, olio e vino venivano acquistati sfusi presso gli specifici rivenditori dai quali il consumatore si recava con l'apposito recipiente. Pane, pasta, riso, legumi, formaggio e salumi venivano acquistati sciolti e avvolti in carta. L'incremento del reddito familiare congiunto al progresso tecnologico, che ha visto l'introduzione e la rapida diffusione nel mercato delle scatole e di altri tipi di contenitori, hanno portato a rapide modifiche nel comportamento dei consumatori. Il cambiamento, dunque, negli acquisti e nei consumi non ha riguardato solamente la quantità, la qualità e la varietà dei beni oggetto di consumo, ma si è manifestato anche con riferimento al modo in cui le diverse merci sono state, nel tempo, offerte e consegnate ai compratori-consumatori.

La cosiddetta società dei consumi è diventata rapidamente la società degli sprechi degradando infine nella società dei rifiuti in conformità alla seguente equazione:

spreco di risorse = rifiuti

Il problema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani è nato e si è sviluppato proprio in questo contesto; esso è strettamente collegato alla qualità dei consumi che vengono effettuati e che, a loro volta, risultano direttamente dipendenti dalle risorse a disposizione del consumatore.

In futuro, dunque, per evitare il collasso ambientale sarà necessario rivedere tempi e modi dello sviluppo economico sia delle aree cosiddette industrializzate sia di quelle in via di sviluppo. In altre parole c’è bisogno di uno sviluppo economico che non si preoccupi solo dei problemi di un mercato globale sempre più "affamato" di qualità e quantità, ma che sia pure sensibile alle problematiche ambientali e quindi, nello specifico, sia rivolto a sviluppare quei processi produttivi che mirano al riciclaggio. Questo perché è necessario rivoluzionare il concetto di riciclaggio trasformandolo da quello che è attualmente considerato cioè "un’antieconomica operazione di chiusura di ciclo produttivo", imposta più da allarmistiche quanto sterili (anche se ciò non dovrebbe essere!) considerazioni di carattere ambientale che da lucida programmazione, in un vero e "processo produttivo ben pianificato", cioè in una risorsa economicamente conveniente, anche con il supporto di una valida e apposita legislazioni in materia, che coniughi il tanto ricercato ritorno economico con il benessere ambientale e sociale. Ebbene il riciclaggio dell’alluminio si presta molto bene allo scopo!

 

LA GESTIONE DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO  

Negli ultimi decenni, il volume e la varietà della produzione di rifiuti sono stati accelerati dallo sviluppo economico e tecnologico, dal crescente livello dello standard di vita e dai conseguenti cambiamenti delle abitudini dei consumatori. Un numero sempre maggiore di Paesi ha raggiunto il limite delle possibilità offerte da una gestione tradizionale dei rifiuti e, conseguentemente, l'attenzione viene focalizzata sulla conservazione delle risorse, sul risparmio energetico e sulla minimizzazione dei volumi di rifiuti tramite la produzione di beni (esempio le automobili) ed imballaggi riciclabili (le lattine di alluminio, appunto).

Proprio negli imballaggi è stata individuata la possibile soluzione di questi problemi ricercando di volta in volta materiali che fossero in grado non solo di soddisfare la loro finalità principale che è quella di contenere beni consentendone lo spostamento nello spazio e la loro conservazione nel tempo, ma anche tutta una serie di finalità accessorie imposte dall'attuale sistema dei consumi tipo: la presentazione di prodotti, di riconoscimento immediato di una marca, di attrazione nei confronti dei consumatori e non ultima di informazione sui prodotti ivi contenuti.

Le problematiche dei materiali da imballaggio coinvolgono l'intera società, e quindi già in passato diversi Paesi hanno messo in atto misure volte a ridurre l'impatto dei prodotti da imballaggio usati sul flusso dei rifiuti, adottando specifici obiettivi di recupero e riciclaggio.

Per stabilire schemi legislativi validi per tutti i membri dell'Unione Europea e per armonizzare le misure specifiche di ciascun Paese, l'U.E. ha adottato una direttiva per tutti i materiali da imballaggio, a cui gli stati membri si sono dovuti adeguare nel 1996, con obiettivi da raggiungere entro il 30 giugno 2001 (l’Italia ha provveduto a ciò con il decreto Ronchi), cioè il recupero del 50-65% dell'imballaggio utilizzato ed il riciclaggio del 25-45%, con un minimo del 15% per ogni materiale da imballaggio. Agli stati membri è consentito fissare obiettivi maggiori, sempre che il riciclaggio del materiale da imballaggio raccolto abbia luogo secondo modalità conformi ed autorizzate.

L'Europa tuttavia si presenta con un'ampia varietà di culture e abitudini dei consumatori, diverse pratiche di gestione dei rifiuti e disponibilità locali per il riciclaggio, e differenti risorse finanziarie disponibili, per cui, ovviamente, l'attuazione delle direttive cambia a seconda del paese considerato. Analogamente variano le responsabilità assunte riguardo alla gestione dei rifiuti derivanti dai materiali da imballaggio, che differiscono enormemente a seconda dei Paesi.

I sistemi di recupero sono indirizzati:

- verso tutti i materiali da imballaggio, come in Germania;

- verso alcuni materiali selezionati, come per esempio verso i materiali tradizionalmente definiti "riciclabili", come quelli in alluminio rigido, i contenitori in vetro o in plastica, la carta ed il cartone, l’acciaio.

Sono poi disponibili sistemi di scambio e, in alcuni Paesi, combinazioni tra i vari sistemi. Inoltre in Paesi come la Svezia, la Norvegia e la Finlandia, sono attivi sistemi di deposito per contenitori di bevande, mentre un certo numero di altri Paesi effettua raccolte separate.

Altri Paesi ancora recuperano i materiali da imballaggio usati attraverso i rifiuti domestici, e li lavorano negli impianti di incenerimento.

Da rilevare come in alcuni Paesi i contenitori per bevande ricevono ulteriore attenzione: nonostante il sistema onnicomprensivo per tutti i materiali da imballaggio, la Germania impone una quota di riutilizzo del 72% nel campo delle bevande, e la Danimarca, grande esportatrice di birra in imballaggi a perdere, è l'unico Paese in Europa con un divieto totale per contenitori a perdere per "soft drink" e birra.

La responsabilità del recupero del materiale da imballaggio ed i relativi costi sono riconducibili:

- all’industria stessa, come in Germania, Austria, Svezia, Belgio, Regno Unito o Svizzera (Paese non aderente all’U.E.);

- alle autorità locali, come in Olanda e in Danimarca;

- oppure si tratta di una responsabilità condivisa tra le municipalità e l’industria, come in Italia, Spagna e Francia.

Per coprire i costi si applicano tasse sul prodotto imballato/pieno da immettere sul mercato, oppure sull’intera catena di imballaggio che ne deriva, a seconda della "responsabilità". Questa di solito viene condivisa con l’accordo tra i componenti della catena dell’imballaggio.

Per gestire tutte le mansioni relative al recupero ed alla conseguente valorizzazione degli imballaggi in generale e agli imballaggi di alluminio in particolare, nel tempo si sono create organizzazioni specifiche nei vari Paesi, per iniziare, promuovere, coordinare e monitorare tutte le attività soggette a responsabilità (In Italia per quanto riguarda la valorizzazione degli imballaggi in generale, è stato costituito il CO.NA.I., mentre per la valorizzazione degli imballaggi di alluminio è stato costituito il C.I.AL.)

 

 

 
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Pensioni

Post n°7 pubblicato il 15 Luglio 2007 da saldon
 

Il piano Prodi dovrebbe arrivare tra martedì e mercoledì
Le ipotesi: "scalino" ogni 18 mesi, uno solo e poi incentivi, soluzione mista

Un miliardo l'anno per scalini e quote e potrebbero aggiungersi gli incentivi

Aumento dei contributi per i parasubordinati.Esclusi dall'aumento dell'età più lavori usuranti,di ROBERTO MANIAUna manifestazione per le pensioni

ROMA - Un miliardo di euro l'anno da trovare per sostituire lo scalone di Maroni con gli scalini e le quote, esentando dalla riforma delle pensioni di anzianità coloro che svolgono attività usuranti. È l'ultimo ostacolo che si frappone alla definizione della proposta del premier, Romano Prodi. Risolto il rebus della copertura finanziaria, i tempi per l'accordo sulle pensioni potrebbero essere strettissimi.

Il piano Prodi dovrebbe arrivare al tavolo del negoziato tra martedì e mercoledì ma le linee generali sembrano ormai piuttosto solide. Tuttavia, proprio il tipo di intreccio che si sceglierà tra scalini (cioè l'aumento graduale dell'età) e le quote (somma tra età anagrafica e anni di versamenti contributivi) determinerà l'entità dei finanziamenti da recuperare con risparmi o nuove entrate nel sistema previdenziale. In ogni caso si ragiona all'interno di una forchetta tra 900 milioni e un miliardo.

Di certo è in arrivo un nuovo aumento delle aliquote contributive dei lavoratori parasubordinati: dovrebbero salire al 25-26 per cento contro l'attuale 23,5 per cento stabilito con l'ultima Finanziaria (era il 18,2 per cento). Questa misura fa parte della strategia del ministro del Lavoro, Cesare Damiano, di rendere il lavoro non standard più caro per evitare abusi. Risorse via via crescenti dovrebbero pervenire dalle sinergie (inizialmente non proprio una fusione) tra gli enti previdenziali. Inevitabile una sforbiciata sui privilegi che ancora sopravvivono nel sistema previdenziale pubblico. All'appello, però, mancherebbero ancora 500 milioni.


Sull'opzione scalini e quote c'è un consenso piuttosto ampio, al di là di alcune rigidità della Uil, sul fronte sindacale, e di Rifondaziome comunista, su quello politico.

Il passaggio, dal prossimo anno, da 57 anni a 58 anni (sempre con 35 anni di contributi) per accedere alla pensione di anzianità appare assodato. Dal 2009 o dal 2010 potrebbe scattare il meccanismo delle quote o un nuovo incremento dell'età (59 anni). La prima quota potrebbe essere fissata a 95 (60 anni con 35 di contributi, ma anche 59 e 36, 58 e 37) e poi salire fino a 97.

Il mix di scalini e quote permetterebbe di avere un certo margine di certezza sugli effetti finanziari senza comprimere un po' di flessibilità. Che potrebbe essere rafforzata introducendo nello schema scalini-quote anche gli incentivi a restare. Mirati, in particolare, sui lavoratori di età più bassa anche se con alle spalle una lunga carriera professionale. Il punto debole del sistema delle quote, infatti, sta proprio nel fatto che permette di andare in pensione anche a persone relativamente giovani che però hanno iniziato a lavorare presto. L'incentivo potrebbe essere la carta per ridurre il numero di uscite precoci.

Le nuove regole non dovrebbero riguardare chi matura i 40 anni di contributi. Costoro dovrebbero poter continuare ad abbandonare il lavoro con le quattro finestre annuali di uscita. Per tutti gli altri le finestre scenderanno a due dal 2008. Esclusi anche i lavori usuranti (a cominciare dai turnisti a ciclo continuo e gli addetti alla catena di montaggio), tra i quali non figurerebbero però gli insegnanti come chiedono la Uil e Rifondazione.

(15 luglio 2007)

 
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Crisi grano....

Post n°6 pubblicato il 09 Luglio 2007 da saldon
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Per la Pace

Post n°5 pubblicato il 01 Luglio 2007 da saldon

A 100 giorni della Marcia Perugia-Assisi: online il nuovo sito www.perlapace.it

Da oggi on line il nuovo sito della pace


www.perlapace.it


A 100 giorni dalla Marcia Perugia-Assisi

del prossimo 7 ottobre la Tavola della pace lancia un nuovo sito

 

Perugia, 28 giugno 2007 - Oggi, a 100 giorni dalla  Marcia Perugia-Assisi del prossimo 7 ottobre, è on line un nuovo sito web: www.perlapace.it.  

“Il movimento per la pace- ha dichiarato Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace- da oggi dispone di un nuovo grande strumento di lavoro in grado di rafforzare la partecipazione, il confronto e la sua coesione. Lo abbiamo costruito pensando ad una piazza aperta all’incontro e alla collaborazione tra tutti coloro che vogliono dare una mano alla costruzione della pace".  

Senza etichette né appartenenze, lontano dai luoghi comuni che ancora oggi impediscono l’affermazione di un’autentica cultura nonviolenta della pace, www.perlapace.it intende valorizzare e promuovere ogni gesto di pace compiuto gratuitamente e responsabilmente. Dire, fare, testimoniare la pace in prima persona… senza aspettare che ci sia qualcuno ad intervenire al posto tuo.  Da oggi www.perlapace.it svolgerà un ruolo importantissimo nell’organizzazione della Marcia per la pace Perugia-Assisi e della Settimana della pace in programma dal 1 al 7 ottobre.  Tutti (cittadini, associazioni, scuole, istituzioni e media) sono invitati a dare un segno concreto d’impegno per la pace nella propria città, scuola o luogo di lavoro. L’obiettivo è coinvolgere il maggior numero di persone mediante l’organizzazione di centinaia di iniziative in altrettante città. Insieme possiamo organizzare una straordinaria mobilitazione per la pace capace di incidere nella coscienza e nella politica del nostro paese. E questo sito sarà il nostro principale strumento di lavoro quotidiano.

Cliccando su www.perlapace.it tutti hanno la possibilità di aderire alla Marcia per la pace Perugia-Assisi, iscrivere la propria iniziativa, inviare le proprie riflessioni e proposte, seguire tutte le fasi organizzative di questo ambizioso progetto di pace.

www.perlapace.it è di tutti e per tutti. Utilizziamolo.

A ognuno di fare qualcosa (Aldo Capitini)

Per contatti: Tavola della pace

tel 0755734830 fax 0755739337

stampa@perlapace.it
www.perlapace.it

 
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Raccolta differenziata

Post n°4 pubblicato il 22 Giugno 2007 da saldon
Foto di saldon

Anche  Gragnano, grazie alla caparbietà di un gruppo misto che si è costituito in un unico comitato di volontariato denominato "GRAGNANO CHE VIVE" si stanno vedendo i primi risultati sulla raccolta differnziata.

Il comitato costituito da un paio di mesi, forte del senso civico e amore per la città, vuole essere di sprono e coinvolgere  tutta la città alla sensibilizzazione dei Gragnanesi ad operarsi e vigilare affinchè la raccolta differenziata sia fatta in modo corretto.

Dopo svariati incontro al Comune alla presenza del primo cittadino, non è chiara ancora la sua posizione sul futuro della Città.

Perchè non decolla l'appalto con la COSMARINA 4. ?

Via dalle strade i cumuli di "monnezza", grazie  cittadini di Gragnano, i quali, Vi siete profusi affinchè Gragnano diventi una città vivibile.

 
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Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 22 Giugno 2007 da saldon
Foto di saldon

 
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Post N° 1

Post n°1 pubblicato il 22 Giugno 2007 da saldon

 

COMUNICATO STAMPA

 

 La federazione dei lavoratori dell’agroindustria della CGIL di Napoli ha eletto Nicola Ricci nuovo segretario generale. L’elezione si inserisce nella politica di rinnovamento dei quadri e dei dirigenti avviata dal sindacato di Epifani e che a Napoli dà vita ad una importante fase organizzativa che impegna Gravano ed Errico su questa non facile strada.

“ La Flai CGIL- dichiara Ricci- dovrà misurarsi da subito con le scelte strategiche e le priorità che CGIL CISL e UIL hanno sottoposto al governo locale e nazionale. Proposte e confronti sui temi del possibile “Polo Agroalimentare Regionale”, gli assi di sviluppo e i relativi finanziamenti europei, le zone franche urbane, la tutela e la salvaguardia del territorio, la riforma dell’OCM pomodoro/ortofrutta, la lotta al lavoro nero in agricoltura, per esempio. Tutto questo – conclude Ricci – con  finalizzate e distinte  nostre proposte per un comparto che, per numeri e fatturati, è al secondo posto nel settore economico e produttivo.

Auguri tantissini Nicola e che nel percorso della tua esperienza già collaudata inizia la scalata alla Confederazione.

Saldon

 
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