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Post n°5 pubblicato il 11 Dicembre 2010 da Appasilarco
Ho deciso di riportare su questo blog alcuni documenti che ho recuperato dai miei vecchi pc senza modificarne nemmeno la forma originale. Sono trascorsi anni dai fatti raccontati qui e nel rileggere queste righe, una grande tristezza mi pervade. Al tempo ero in possesso delle prime due chiavi delle sette necessarie per aprire i Cancelli del Desiderio e stavo percorrendo a grandi passi il sentiero del Sogno verso la Ragnatela delle Menti. Ora ho perduto sia le chiavi che la direzione e mi trovo smarrito. Questo è stato l'amaro risultato ottenuto quando mi sono lasciato ingannare dalla promessa della Felicità nascosta dietro due occhi scuri di ragazza ed aver rinnegato il mio passato. Avrei dovuto immaginare che la banalità del mondo e la sua meschinità mi avrebbero tolto ogni forza, avrei dovuto immaginare che mescolarmi all'insulsa compagine formata dagli idioti ed dagli ipocriti nutriti dallo sterco dei mass media e dalla retorica buonista di questa società decadente, non avrebbe portato a niente di buono. Io, uno degli ultimi Custodi del sapere del Frantoio Cosmico, non ho saputo e non ho voluto uccidere la mia vera personalità ed ora pago per l'errore che ho commesso, scontando un'atroce pena: i lacci dell' Apatia mi avvolgono e mi tengono strettamente legato, ridotto all'impotenza, mentre la mia mente vaga in un labirinto senza uscita abitato da mille paranoie. Tuttavia ho ancora una carta da giocare, anche se il tempo stringe e la giovinezza, con le sue inesauribili forze mentali, si avvia verso la fine. Qui non dirò altro, ma se riuscissi nuovamente a ritrovare il cammino, questa volta andrò sino in fondo.
19-11-2003 terza discesa.
Sono trascorse già due ore e un quarto dalla mezzanotte. Le tenebre mi avvolgono completamente mentre con le dita intorpidite dal freddo cerco di scrivere queste righe utilizzando un vecchio portatile. Sono seduto sull'ultimo tombino in rilievo del sistema fognario che passa accanto al torrente Gxxxxxxx; mi trovo a pochi passi dal campo da tennis abbandonato, tra i vecchi abeti che circondano la rete di recinzione. C'è una forte umidità che sale dal terreno; la sento venire dall'erba morta, ingiallita dal gelo di questo Novembre. Alle mie spalle il torrente in secca è come se fosse un serpente più scuro della stessa oscurità che mi circonda; odo deboli rumori provenire dal suo greto, come fossero piccole pietre che rotolano sulle grandi lastre levigate dall'acqua. C'è solo una bava di vento che ogni tanto minaccia di spegnere le due candele cerimoniali che ho acceso a mezzanotte e che ora sono quasi del tutto consumate. La mia attenzione è più volte distolta dallo schermo: ora mi giro a destra per capire se mi trovo nella posizione esatta, ora a sinistra, per controllare il debole contorno del colle nel punto esatto nel quale passa il sentiero che dovrebbe riportarmi a casa prima che il sole sorga; quando volgo lo sguardo verso il cielo notturno posso scorgere, tra i rami degli alberi, le stelle. Sono davvero luminose in questa notte senza luna: paiono cristalli di ghiaccio in un manto nero, infiniti occhi maligni che ammiccano disposti secondo schemi bizzarri. L'emozione cresce sempre di più mano a mano che le candele si consumano... ora le mie mani cominciano a tremare non solo per il freddo, ma per quello che mi attende. Sono in ritardo di diciannove notti secondo quanto stabilito, ma non posso farmene una colpa troppo grave. Spero di non provare agitazione quando solleverò il coperchio e scenderò nella vecchia cisterna. Ti ricordi il simbolo di protezione che avevamo inciso su di essa? Dovrebbe durare ancora un intero ciclo di luna. Questa notte controllerò la sua efficacia. Come vorrei che tu fossi ancora qui! L'ultima volta i segni della parete più interna che avevamo inciso insieme, brillavano di un bel verde intenso. Credo che Anaboth mi attenda sull'altare piccolo. Spero mi conceda ancora la possibilità di porgerGli alcune domande. Pensa che lo scorso sabato notte, tornando a casa a piedi tre ore prima dell'alba, ho visto una volpe attraversarmi la strada e mi sono sentito il sangue gelare nelle vene... credevo fosse Lui e che avesse trovato il modo di uscire dall'area consacrata; sappiamo bene quali forme la Sua astuzia gli permette di assumere e quali atrocità commetterebbe dopo un periodo di prigionia così lungo, ma non appena la luna mi ha rivelato che si trattava di una volpe rossa e non argentata, ho ringraziato Marduk per non aver aperto le Porte dei Nove Abissi. Le candele si sono spente: devo andare. Ti spedisco questa e-mail come promesso, dal momento che mi hai espressamente chiesto mandartela pochi attimi prima che andassi giù. Forse non hai tutti i torti, perché il giorno dopo aver compiuto simili sforzi, le mie facoltà mentali sono ridotte al minimo e la memoria di quello che accade in queste notti, come tu sai, riaffiora solo dopo qualche tempo, in sogno. Ho ancora qualche secondo per rassicurarti sul fatto che nessuno è a conoscenza del nostro segreto...Laura crede che mi assenti per provare con il gruppo e comunque non vorrebbe sapere niente che avesse a che fare col Frantoio: non verrebbe mai al campo, nemmeno se l’attirassi con qualche subdolo stratagemma: il luogo le incute timore dopo quel che è successo alla vigilia di Ognissanti. Nessun altro sa niente, anche se effettivamente qualcuno comincia a chiedersi dove trovi l'ispirazione per le avventure del Richiamo di Cthulhu. Beh, vedremo sino a che punto sarà curioso!Aspetto con impazienza Giugno, per ritrovarci insieme. Affido questa e-mail al sistema wireless di questo portatile: dovrebbe connettersi ad Internet dal momento che mi trovo entro i 200 m di distanza da casa. P.S.: Ti informo che sto per usare il programma che mi hai spedito, quello che cerca tra la mia rubrica il tuo indirizzo e-mail criptato. "Calduleth! Calmaley! Cadat! Adricanorom Dumaso!" |
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