Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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« Cittadinanza “onoraria” ...Parco dei Gessi assediat... »

Gli alpini di Ozzano si fanno sempre onore

Post n°68 pubblicato il 02 Novembre 2012 da fabbri.giancarlo
 

 

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Volontariato

In occasione della “Festa delle Forze Armate” vogliamo ricordare che ci sono militari in congedo, come quelli dell’Associazione Nazionale Alpini (Ana) sempre in servizio effettivo con le armi della solidarietà e del volontariato. Ne sono un esempio le “penne nere” del “Gruppo Alpini” di Ozzano (Bologna) appartenente alla “Sezione Bolognese – Romagnola”. Gli alpini sono infatti sempre pronti ad aiutare gli altri sodalizi di volontariato del territorio, e non soltanto, mettendo a disposizione anche la loro sede di via Collegio di Spagna, e molto attivi in azioni di solidarietà umana e di tutela dell’ambiente.
Un gruppo di “veci”, ma giovane con i suoi 27 anni di vita, inquadrato nel nucleo provinciale di Protezione civile che si è distinto in Italia e all’estero in casi di calamità naturali. Come in Albania, e nell’ex Iugoslavia, in soccorso dei profughi sfuggiti alle “pulizie etniche”.
Con i suoi mezzi il gruppo, presieduto dal cavalier Graziano Bandini, è impegnato nel trasporto dei disabili e collabora alla pulizia dei corsi d’acqua e dei parchi pubblici. Si occupa poi di attività sportive, come quelle podistiche, e culturali (in sede ha un piccolo museo), oltre ad avere anche una squadra di calcio e il coro “Gli amici” che cerca altri appassionati del canto corale e dello stare insieme in allegria.
Tutto senza suonare la “fanfara” perché, come dice lo stesso Bandini, «gli alpini aiutano e dimenticano perché non aspettano ricompense; e non si vantano di ciò che fanno». Gli alpini hanno infatti il carattere un po’ burbero dei montanari e non è facile farsi raccontare le tante iniziative realizzate. «Purtroppo – dicono i “veci” dai capelli grigi o candidi – abbiamo la memoria corta; ma c’è quella degli altri». Ma la loro fittizia scontrosità si scioglie quando partecipano ai raduni pieni di allegria, di spirito di corpo, di nostalgia per la gioventù passata tra i monti e, nei più anziani, di commozione al ricordo di chi non c’è più.

 
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