Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
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San Lazzaro (Bologna)
Con la scusa di sgusciare qualche castagna arrostita, e sorseggiare un bicchiere di vino in compagnia, soci e amici del “Fogolar Furlan” si sono ritrovati in allegria nel centro culturale “Giulio Salmi” di San Lazzaro (Bologna), accanto alla chiesa di San Lorenzo del Farneto, per l’ormai tradizionale “Castagnata” autunnale. Un incontro che si ripete da molti anni, accanto al fuoco crepitante del grande focolare, come occasione per rivedersi, ricordare, discutere e cantare insieme in “marilenghe” (lingua madre, ndr). I prossimi appuntamenti sono per il 24 e 25 novembre in via Firenze a Bologna, Quartiere Savena, in occasione del mercatino natalizio organizzato dallo Shopping Center. Qui saranno infatti presenti gli arrotini ambulanti della Val Resia che affileranno coltelli e forbici con le caratteristiche biciclette.
In occasione della marronata il vicepresidente del sodalizio, Tiziano Quaglia, ha ricordato a soci e amici l’incontro degli auguri natalizi che si terrà domenica 9 dicembre nel prestigioso “Circolo Ufficiali” di via Marsala 12 a Bologna. Alle 11 ci sarà una celebrazione eucaristica nella cappella del circolo per poi ritrovarsi a tavola alle 12,30. Per partecipare al pranzo pre natalizio è però necessario prenotarsi, entro il 30 novembre, al numero 328-21588878 (Sandro).
L’associazione “Fogolar Furlan” di Bologna, presieduta da Walter Troiero, è stata fondata nel 2003 nelle terre dell’Idice con prima sede nella Casa degli Alpini, a Ozzano, poi dal 2006 a Castenaso nel centro “L’Airone”. Un “focolare” nato per raccogliere i conterranei, al calore delle secolari tradizioni della “Piccola Patria”, e come occasione per non dimenticare le proprie radici. Lo scopo del sodalizio non è però soltanto quello di stare insieme in serate conviviali ma anche per iniziative culturali con l’obiettivo di far conoscere la gastronomia, la cultura, le tradizioni e le bellezze della terra d’origine. Una regione le cui genti, un tempo povera di risorse e ricca di emigranti, hanno assorbito la cultura austroungarica, e la voglia di fare, che ha infine reso il Friuli un esempio di vitalità imprenditoriale ed economica.
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