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L’ex magistrato Libero Mancuso
Ozzano Emilia (Bologna)
A Ozzano (Bologna), per la rassegna “Viaggio in Italia”, alle 21 del prossimo 16 aprile, nel centro culturale Palazzo della Cultura in piazza Allende 18, ci sarà un viaggio all’interno dell’Italia dell’illegalità della criminalità organizzata e delle varie mafie. Si tratta di un incontro, a ingresso libero, con l’ex magistrato Libero Mancuso, e lo scrittore Enrico Bellavia giornalista di “Repubblica” della sede di Palermo, che parleranno sul tema: “In un paese immaginario: legalità e mafia visti dal nord”, a cura dell’associazione culturale Babylonbus di Bologna. La discussione sarà condotta da Maria Genovese di Babylonbus.
Libero Mancuso, napoletano, è un ex magistrato italiano che nella città natale ha fatto parte del pool che indagava sulle Brigate Rosse. Poi, a Bologna, fu al centro di casi legati alla mafia, alla P2 e al terrorismo, in particolare della strage alla stazione di Bologna del 1980 e di quella dell’Italicus. Ha lavorato anche nei processi alla banda della Uno Bianca, sull’omicidio di Marco Biagi, e ha fatto parte della Commissione parlamentare d’inchiesta su stragi e eversione.
Ritiratosi dalla magistratura, nel 2006 fu poi nominato assessore comunale a Bologna nella giunta di Sergio Cofferati. Attualmente l’ex magistrato è candidato, per la coalizione di sinistra, a sindaco del Comune di Camugnano dove ha una residenza a Ponte di Verzuno.
Enrico Bellavia, palermitano, giornalista e scrittore ha collaborato anche con le riviste “L’Espresso” e “Micromega”. E si può dire che Bellavia è un esperto sui temi della criminalità organizzata. Nel 2010 ha pubblicato “Un uomo d’onore”; un libro-intervista al collaboratore di giustizia, ex boss di Altofonte, Francesco Di Carlo, nel quale il “pentito” parla della cosiddetta trattativa Stato-mafia e delle stragi del 1992, dei rapporti dei boss con i poteri occulti e con i colletti bianchi.
A seguito dell’intervista a Di Carlo il giornalista di Repubblica ha ricevuto minacce anonime: “La smetta di occuparsi di queste cose, lei e il suo amico Di Carlo, perché queste cose del passato fanno male”.
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