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Nuovi reperti al Museo Villanoviano

Post n°265 pubblicato il 16 Maggio 2013 da fabbri.giancarlo
 

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Castenaso (Bologna)

Alle 17 di venerdì 17 maggio il direttore generale per le antichità Luigi Malnati del Ministero per i beni culturali, già soprintendente per i beni archeologici della nostra regione, il suo diretto successore alla soprintendenza Filippo Maria Gambari, e Laura Carlini responsabile dell’Ibc per i musei dell’Emilia-Romagna, inaugureranno il nuovo allestimento nel Muv-Museo della civiltà villanoviana dedicato a Giovanni Gozzadini. Museo, piccolo ma interessante, che si trova proprio a Villanova di Castenaso (Bologna) in via Tosarelli 191.
Ai materiali più caratterizzanti dell’esposizione come le stele del sepolcreto, otto segnacoli funerari in arenaria e calcare, di cui tre figurati e gli altri conformati – con tra questi la “Stele delle Spade” con una bellissima decorazione a bassorilievo – ora si affiancano anche i corredi funerari di alcune delle sepolture rinvenute nel 2007 a Marano. Ora ogni corredo funerario è esposto in modo completo: non solo i vasi cinerari biconici, ma anche il vasellame bronzeo e ceramico da banchetto e di uso quotidiano. A questo si accostano gli oggetti di ornamento personale e reperti attinenti al ruolo e al rango dei defunti.
In occasione dell’inaugurazione del nuovo allestimento – alla presenza del sindaco di Castenaso Stefano Sermenghi, e dell’assessore alla cultura Giorgio Tonelli – verrà conferito al museo, da parte dell’Ibc (Istituto per i beni culturali della Regione), la targa di “Museo di Qualità”, riconoscimento che qualifica l’amministrazione comunale di Castenaso e colloca il Muv nel pregiato panorama museale regionale.
L’evento è stato presentato alla stampa, il 16 maggio, da sindaco e assessore con la partecipazione del soprintendente Gambari, del direttore del Muv Rita Rimondini, dell’archeologa Caterina Cornelio che ha diretto gli scavi a Marano e della restauratrice Antonella Pomicetti responsabile del restauro dei reperti del sepolcreto.
Come ha rilevato Rimondini «in origine il Muv era stato immaginato come centro di studio e documentazione sul villanoviano ma poi, grazie ai reperti maranesi, sta assumendo sempre più la connotazione di vero e proprio museo». «E’ piccolo – ha ammesso Tonelli – ma si sta ingrandendo pian piano. Terminati gli studi e i restauri arriveranno altri corredi funerari di Marano con l’auspicio di ottenere dal Civico di Bologna, e da altri musei, oggetti villanoviani ritrovati a Castenaso». Per Gambari, poi, «musei come il Muv sono fondamentali per ricreare il rapporto tra l’oggi e il passato. Questo perché se non conosciamo la nostra storia non conosciamo le basi della nostra cultura e noi stessi».

 
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