Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
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Castenaso (Bologna)
Al Muv-Museo della civiltà villanoviana, a Villanova di Castenaso (Bologna), il 17 maggio è stato conferito l’ambito riconoscimento di “Museo di Qualità” da parte dell’Ibc (Istituto per i beni culturali) collocandolo tre le eccellenze del panorama museale regionale.
Il conferimento è avvenuto in concomitanza con l’inaugurazione di un nuovo allestimento che affianca alle stele del sepolcreto scoperto a Marano nel 2007 – otto segnacoli funerari in arenaria e calcare con, tra questi la bella e importante “Stele delle Spade” – anche i ricchi corredi funerari. Non solo i vasi cinerari, biconici, ma anche il vasellame bronzeo e ceramico da banchetto e di uso quotidiano.
Oltre a oggetti di ornamento personale e reperti, attinenti al ruolo e al rango aristocratico dei defunti, di un insediamento villanoviano, o proto-etrusco, riferibili al VII secolo a.C.; quindi molto prima della fondazione di Felsina (Bologna) a opera degli Etruschi nel 550 a.C. Lo rivela la ricercatezza nella lavorazione del bronzo, dell’argento e dell’oro che, assieme all’ambra, all’osso e alla pasta vitrea – da parte di artisti artigiani di 2.700 anni fa – per preziose parure di gioielli.
A rimarcare l’importanza dell’evento l’arrivo, da Roma, del direttore generale per le antichità Luigi Malnati del Ministero per i beni culturali, fino al 2010 soprintendente per i beni archeologici della nostra regione. Da Bologna, sempre per lo Stato, il suo successore alla Soprintendenza, Filippo Maria Gambari, e Laura Carlini responsabile Ibc per i musei regionali, e per il Comune di Castenaso il sindaco Stefano Sermenghi, e l’assessore alla cultura Giorgio Tonelli. Accanto a loro il direttore del Muv Rita Rimondini, l’archeologa Caterina Cornelio che ha diretto gli scavi di Marano e Antonella Pomicetti responsabile del restauro dei reperti del sepolcreto.
Con l’ex soprintendente Malnati a precisare che «la necropoli di Marano riveste un’importanza che travalica i nostri confini regionali ed è bene che il sepolcreto sia ricomposto al Muv, nella sua interezza, rendendo al pubblico il suo insieme. Ponendo in giusto rilievo la bella “Stele delle Spade” destinata ad entrare nei libri sull’archeologia». «Il Muv – ha ribadito Gambari – non è un semplice ricordo delle scoperte gozzadiniane, qui a Villanova nel 1853, ma un progetto di importanza sovracomunale con l’auspicio che possa avere ulteriori sviluppi».
L’assessore Tonelli ha poi ricordato l’impegno, e la volontà, dell’ex sindaco Mariagrazia Baruffaldi di aprire, a Villanova, il centro di studi sulla civiltà villanoviana che ha poi assunto l’aspetto di un museo ora premiato «soprattutto per la relazione che il museo è riuscito ad avere con il territorio in uno spirito di continua progettazione dinamica». Per info su orari e iniziative: 051.780021, muv@comune.castenaso.bo.it.
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