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Al Teatro Le Rose “Tristi amori e allegri tradimenti”

Post n°553 pubblicato il 03 Marzo 2014 da fabbri.giancarlo
 

Immagine

Girotondo di Henri Matisse  (da La danza e La musica, 1910, San Pietroburgo, Ermitage)

Pianoro (Bologna)

“Tristi amori e allegri tradimenti” è uno spettacolo teatrale che sarà messo in scena nel Teatro Le Rose di via Nazionale 179, a Pianoro Vecchio (Bologna), sabato 8 marzo alle 21 e domenica 9 marzo alle 15.30. Un testo scritto e diretto da Sergio Capelli che, liberamente tratto dal dramma di Arthur SchnitzlerGirotondo” (“Reigen”), racconta una società che, in pieno disfacimento, vive la perdita di ogni valore: debito che i popoli pagano alle loro stagioni di frontiera. Lo spettacolo gode del patrocinio del Comune di Pianoro ed è messo in scena con la collaborazione dell’associazione di volontariato Amici di Tamara e Davide con sede a Rastignano in via Di Vittorio 3.Per informazioni e prenotazioni posti: 051.582632; 051.777537; 333-8309921; teatrolerose@teatrolerose.it; http://www.teatrolerose.it.

La storia si svolge nel 1942 in una Italia tormentata dalla guerra e dalla fame dove dieci personaggi scatenano un balletto amoroso. Un cinico militare in attesa di partire per il fronte, una prostituta che non ha mai avuto un fidanzato, una cameriera delusa sentimentalmente, un giovane conte che vede frantumarsi il mondo delle sue certezze, una signora trascurata dal marito, un marito spietato nell’approfittare del momento, una giovane ballerina in stato di bisogno, uno scrittore in cerca d’amore, una cinica attrice e infine un gerarca poco fascista e molto dannunziano in una corsa che nasce e muore in un bordello.

In una serie di dieci quadri i personaggi dialogano due alla volta, per concludere il dialogo con un atto sessuale che tuttavia non viene mai mostrato in scena. Uno dei due personaggi è protagonista anche del quadro successivo, in modo da creare un concatenarsi che lega le sorti della vicenda, di cui non esiste una effettiva trama. Da qui il titolo “Girotondo”: quando il conte, ultimo a entrare in scena, si congiunge alla prostituta, la danza ha termine. O meglio, va da qui all’infinito.

 
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