Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance
|
Area personale
Tag
Cerca in questo Blog
Menu
Ultimi commenti
Chi può scrivere sul blog
« Con Bettazzi e Perazzini... | Un gran successo la fest... » |
Parco Gessi (Bologna)
Dopo essere stata esposta a San Lazzaro, poi a Pianoro, la mostra itinerante“Ricercaro appenninico”, promossa dal Distretto culturale di San Lazzaro, dedicata alla figura di Luigi Fantini sarà riallestita nel territorio di Ozzano. Da sabato 3 maggio fino a domenica 1 giugno la mostra sarà accolta nel Centro Visita “Villa Torre”, in via Tolara di Sopra 99, a Settefonti sui colli ozzanesi. Con l’esposizione che sarà aperta al pubblico il sabato dalle 16 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle ore 19. Per informazioni 051.6254821.
Nella storica costruzione saranno montati di nuovo quaranta pannelli illustrativi, sei vetrine con reperti autentici e due punti in cui verranno proiettati video documentari sulla vita del Fantini e sulle sue tante ricerche su un territorio che va dalla via Emilia al confine toscano.
La mostra sul singolare personaggio – pioneristico esploratore del nostro territorio: speleologo, paletnologo, ricercatore autodidatta nelle discipline naturalistiche, storiche e preistoriche dell’Appennino bolognese; denigrato dalla scienza ufficiale, definito dalla gente “al mat di sas”, infine rivalutato – sarà trasferita a Loiano (12 luglio-3 agosto), poi a Monghidoro (9 agosto-7 settembre), a Monterenzio (13 settembre-12 ottobre), per ritornare a Ozzano ma nella sala Città di Claterna nel capoluogo (18 ottobre-16 novembre). Un giusto e doveroso riconoscimento a Luigi Fantini (1895-1978) una persona che amava la terra dove viveva, sopra e sotto, i monti, le valli e i torrenti, la sua natura e la sua storia concludendo le sue missive con un: «Piacerebbe firmarmi: Luigi Fantini. Ricercaro Appenninico».
Grande speleologo, fondatore del Gruppo Speleologico Bolognese (Gsb) nel 1932, radunò attorno a sé altri ardimentosi esploratori delle buie viscere della terra giungendo alla scoperta e all’esplorazione di numerose cavità carsiche tra gli affioramenti gessosi della Croara e del Farneto. Individuando personalmente alcuni siti che conservavano le tracce di una presenza umana preistorica. Esplorazione e ricerche che hanno infine portato a tutelare tali cavità, e l’ambiente circostante, e a portare alla costituzione del Parco regionale dei Gessi bolognesi.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
https://blog.libero.it/Savenidice/trackback.php?msg=12771558
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun Trackback
Inviato da: cassetta2
il 29/06/2023 alle 18:20
Inviato da: RavvedutiIn2
il 04/11/2019 alle 20:39
Inviato da: bettubettu
il 11/03/2019 alle 18:39
Inviato da: gesu_risortoannunz1
il 20/04/2016 alle 18:46
Inviato da: carlamieir19
il 10/04/2016 alle 20:47