Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi di Novembre 2013

Le Blue Bells vincono il concorso

Post n°456 pubblicato il 30 Novembre 2013 da fabbri.giancarlo
 

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Ozzano (Bologna)

E’ un’immagine di Blue Bells, scattata da Melchiorre Pizzitola di Bologna, a vincere il 12° concorso fotografico nazionale: “Fiori: colori e forme”, promosso dall’associazione “Insieme per” con il patrocinio del Comune di Ozzano. Immagine di fiori da non confondere con le famose e discinte ballerine Bluebell di Parigi.
Con grande soddisfazione del presidente dell’associazione, Claudio Lenzi, questa dodicesima edizione ha superato tutte le precedenti per numero di partecipanti, ben 120, e per numero di foto pervenute: 235. Evidentemente il tema di quest’anno è stato accolto con soddisfazione dagli appassionati di fotografia che amano scattare le loro fotografie a colori con le sempre valide fotocamere analogiche, oppure con le più moderne macchine fotografiche digitali.
Dopo l’esposizione di una settimana, e il voto dei visitatori, la giuria ha infatti assegnato: il primo premio, una coppa e un buono acquisto da 300 euro offerto dalla Fatro Farmaceutici, a Melchiorre Pizzitola; il secondo, coppa e materiale fotografico per un valore di 100 euro, a Fabio Telloli; il terzo, coppa e buono acquisto da 50 euro de Il Bosco di Zan a Giovanni Dala; oltre al premio della giuria popolare a Lara Faustini Fustini e segnalazioni alle foto di Antonello Medici, Antonio Di Pardo, Matteo Magnolo, Matteo Poletti e Ombretta Roncarati.
La giuria giudicatrice era composta da Luigi Feruglio presidente del gruppo Fatro Industrie Farmaceutiche, Elena Valerio assessore alla cultura, Luca Dalla fotografo professionista dello studio New Photo, Franca Bonfiglioli fotografa professionista dello studio Foto Ciak, e Floriana Cino laureata in arti visive e in arte fotografica. A tutti i 120 partecipanti verrà poi consegnato il catalogo con le foto pervenute.
A corredo dell’articolo abbiamo inserito la foto della premiazione con da sinistra il presidente di “Insieme per” Lenzi, poi Pizzitola e tutti gli altri vincitori. Chi ha la curiosità di vedere l’immagine poetica della foto vincitrice acceda al sito dell’associazione http://www.amozzano.it; sito dove i naviganti di internet avranno, per un anno la possibilità di ammirare tutte le foto partecipanti alla 12esima edizione del concorso.

 
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Con “Cose d’altri tempi 3” Marco Poli racconta Bologna

Post n°455 pubblicato il 29 Novembre 2013 da fabbri.giancarlo
 

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Lo storico petroniano Marco Poli e la copertina del suo ultimo libro 

San Lazzaro (Bologna)

Dopo averlo presentato giovedì scorso alla Famèja Bulgnèisa, in via Barberia a Bologna, lo storico petroniano Marco Poli presenterà il suo terzo “Cose d’altri tempi” alle 17.30 di martedì 3 dicembre nella Sala Eventi della Mediateca di San Lazzaro (Bologna) in via Caselle 22. Mercoledì 4 dicembre alle 17.30 sarà invece di nuovo a Bologna nella Biblioteca “Ruffilli” di vicolo Bolognetti nel Quartiere San Vitale.
Come i precedenti: “Cose d’altri tempi” (2008) e “Cose d’altri tempi 2” (2011) “Cose d’altri tempi 3” (2013) raccoglie cento suoi articoli che sono stati pubblicati su “il Resto del Carlino” e su altri giornali. Anche questo libro come i precedenti, tutti editi dalla Minerva, è una miscellanea di scritti sulla storia della città; a volte dei “pro memoria” di anniversari, avvenimenti e personaggi, altre volte invece episodi che richiamano o prendono spunto da fatti accaduti ai nostri giorni.
Marco Poli, nato a Bologna nel 1946, è stato per quindici anni amministratore del Comune di Bologna (come consigliere comunale, poi come assessore) e segretario generale di una Fondazione bancaria. Ricopre tuttora incarichi in istituzioni e associazioni culturali ed è, appunto, collaboratore de “il Resto del Carlino” con la sua rubrica  fissa, appunto “Cose d’altri tempi”, ogni lunedì nelle pagine della cronaca di Bologna. Ed è anche autore, coautore o curatore di oltre 90 pubblicazioni, prevalentemente di storia locale, e conferenziere. Forse anche per questo Marco Poli è uno degli storici più noti di Bologna.

 
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Ora le porte si aprono con un sorriso

Post n°454 pubblicato il 28 Novembre 2013 da fabbri.giancarlo
 

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In alto la porta della chiesa che si apre con un sorriso, e la presentazione dell’opera alla stampa 

Bologna 

Un antico racconto di origine persiana narra di una caverna, colma di tesori accumulati da un gruppo di ladroni, il cui accesso si apriva alle parole «Apriti, Sesamo!». Attualmente con i sensori e le tecnologie elettroniche tante porte automatiche si aprono all’avvicinarsi di una persona. Ma da oggi a Bologna, nella chiesa di Santa Maria Maddalena, in via Zamboni 47, c’è una porta speciale “Mind the Door!” che si apre al sorriso di chi vuole entrare.
Un varco poetico, ideato dal collettivo artistico Antonello Ghezzi (Nadia Antonello e Paolo Ghezzi), realizzato da Ponzi Porte Automatiche, e finanziato da Antonio e Annamaria Maccaferri, Luigi Melegari, Davide Cervellati e dalle società Ima Spa (famiglia Vacchi) e Marchesini Group produttrici di macchine automatiche.
Una realizzazione, del 2011, dove l’arte si unisce all’alta tecnologia. Tanto che nel 2012 la porta che s’apre col sorriso ha ottenuto successo ad Arte Fiera e l’invito a partecipare alla Moscow Biennale of Young Art dove l’opera è stata posta all’ingresso principale. Ovviamente il trucco c’è nel senso che il comando all’apertura viene dato da una piccola telecamera, inserita in un’anta della porta, che legge il sorriso. E “Mind the Door!” può essere detta una bella metafora per affrontare la vita con un sorriso che apre molte porte.
La realizzazione è stata presentata dagli autori con la partecipazione di Silvia Evangelisti docente all’Accademia di Belle Arti e all’Università di Bologna, di Luigi Ficacci soprintendente per i beni storici e artistici per l’area est della nostra regione, del parroco don Pierluigi Toffenetti e da Milena Naldi presidente del consiglio di Quartiere San Vitale.
La porta del sorriso sarà inaugurata alle 17.30 di venerdì 29 novembre nell’aula magna della Pinacoteca di Bologna poi da un concerto di Marco Arlotti, con l’organo del XVIII secolo della chiesa di Santa Maria Maddalena. Chiesa con l’abside occupata da un ponteggio dove stanno lavorando i ragazzi dell’Accademia di Belle Arti impegnati in opere di restauro sotto la guida del professor Sotirios Karaoutsos.

 
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Pian di Macina un borgo e la sua lunga storia

Post n°453 pubblicato il 27 Novembre 2013 da fabbri.giancarlo
 

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Le copertine dei due libri che da versanti differenti raccontano la Pian di Macina che fu 

Pianoro (Bologna) 

Il Museo di Arti e Mestieri “Pietro Lazzarini”, in via del Gualando 2 a Pianoro (Bologna), alle 16 di domenica 1 dicembre, ospita l’incontro a ingresso libero: “Pian di Macina: un Borgo antichissimo all’ombra dell’Abbazia di San Bartolomeo”. Ne parleranno Romano Colombazzi autore del libro “Storie da un borgo – Gente di Pian di Macina”, pubblicato nel 2009, e Dino Benni autore del volume “Il borgo e i suoi abitanti – Pian di Macina dal 1953 al 1975” uscito proprio quest’anno. L’incontro con i due autori sarà presentato e moderato dal giornalista pianorese Paolo Brighenti corrispondente de “il Resto del Carlino”.
Nel primo libro Colombazzi racconta senza pedanteria la storia di questo borgo sorto, ben oltre un millennio fa, accanto alla sponda destra del Savena le cui acque da secoli mossero le macine del mulino che gli diedero nome. Di Pian di Macina ne racconta storie, aneddoti, curiosità, persone ed è illustratissimo. Il borgo è antichissimo ed era dipendente dall’antico convento benedettino di San Bartolomeo, retto da un abate, arroccato sul colle; tanto che Pian di Macina a quel tempo era citato come Borgo Abbadia. E anche nella borgata c’era un piccolo monastero dove praticamente vivevano i laboriosi monaci mugnai.
Nel secondo libro lo storico è stato sostituito da un documentarista, in senso lato, che con pazienza certosina ha raccontato 22 anni di vita della borgata, e dei residenti. Strada per strada, casa per casa, podere per podere, negozio per negozio, famiglia per famiglia; quasi persona per persona ricordandone i personaggi più caratteristici e singolari.
Nell’occasione sarà anche possibile ammirare nel museo la mostra di acquerelli del pittore Claudio Pattarin “Appennino. Una meraviglia del creato” aperta al pubblico dalle 15 alle 18 con ingresso libero. E per chi è nato, o vissuto, in Pian di Macina partecipare all’incontro sarà come rivivere l’epoca, ormai lontana, della passata… gioventù.

 
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Anche Pieraccioni domenica dirà…“Io ci sono”

Post n°452 pubblicato il 26 Novembre 2013 da fabbri.giancarlo
 

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Erminia (Emy) Vacca assieme a Leonardo Pieraccioni con il logo dell’associazione “Io ci sono… “ 

Pianoro (Bologna) 

Alle 12.30 di domenica 1 dicembre, nel Top Hotel Park di Pianoro (Bologna) in via Nazionale 67, ci sarà l’attore e regista Leonardo Pieraccioni a dire “Io ci sono per vincere la neurofibromatosi”. Frase che è anche il nome dell’associazione presieduta da Erminia (Emy) Vacca con sede alla Ponticella di San Lazzaro in via del Colle 1.
Oltre al ritorno di Pieraccioni, storico testimonial dell’associazione ci saranno anche i cabarettisti e comici Marco Dondarini, Davide Dalfiume, Maurizio Grano, Bruno Nataloni, il Mago Simon, Bob Messini, Duilio Pizzocchi, Andrea Vasumi e Tommaso Terrafino.
Amici di vecchia data e nuove conoscenze di “Io ci sono”, insieme, per festeggiare il compleanno di un’associazione, che da dieci anni combatte contro una malattia rara e incurabile: la neurofibromatosi.
Sarà un pranzo ricco di sorprese dove insieme alla buona cucina non mancheranno le gag degli amici artisti che da anni, gratuitamente, sono a fianco dell’associazione per raccogliere i fondi per la ricerca e l’assistenza. Per i più piccini andranno in scena anche i burattini di Riccardo Pazzaglia fedeli alla tradizione bolognese. Poi tanta musica con il cantautore bolognese Kuda mentre la band “Emily 86” regalerà a “Io ci sono” una nuova canzone scritta appositamente per l’evento.
Per prenotazioni del pranzo, fino ad esaurimento dei posti disponibili: 339-4986690; iocisono04@tiscali.it; http://www.associazioneiocisono.it.
Per chi non la conosce “Io ci sono… ” è una piccola associazione onlus bolognese che da dieci anni mette cuore e anima per combattere la neurofibromatosi, una tremenda malattia genetica rara che purtroppo ancora non ha cura e che fatica a trovare investimenti per la ricerca.
Infatti tutto il ricavato della festa andrà a finanziare i progetti per la ricerca, l’assistenza e la presa in carico dei malati dall’infanzia all’età adulta. Progetti messi a punto dall’associazione col professor Onofrio Donzelli, primario di Ortopedia pediatrica dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, e direttore scientifico dell’associazione. Una collaborazione decennale, quella tra associazione e Ior, che è centro di riferimento regionale per le malattie rare scheletriche, con un ambulatorio attivo da quattro anni, e che ha già visto la realizzazione di un protocollo di ricerca sulle cellule staminali che ha ottenuto risultati incoraggianti.

 
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