Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi di Giugno 2014

Anche Bersani all’ultimo raduno di “SSS”

Post n°633 pubblicato il 30 Giugno 2014 da fabbri.giancarlo
 

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Daniele Ravaglia e Rita Bartolomei col libro “Una vita da Nobel” al convivio di “Savena Setta Sambro” 

Castiglione e Camugnano (Bologna) 

Nella scorsa domenica 29 giugno c’è stato il consueto lieto raduno semestrale per la presentazione dell’ultimo numero della rivista di storia, cultura e ambiente “Savena Setta Sambro” edita dall’omonimo gruppo di studi che ha sede a Monzuno. Rivista condiretta da Daniele Ravaglia, presidente del gruppo, e dallo scrittore Adriano Simoncini cultore di storia e tradizioni locali, che gode di un affiatato comitato di redazione, di numerosi collaboratori fissi e di lettori collaboratori.
Raduno che è culminato nel tradizionale pranzo che si è svolto nel noto ristorante “Da Gilberto” accanto al lago Bacino del Brasimone in territorio di Camugnano. Piatti della tradizione culinaria montanara e toscana, vini eccellenti e servizio da applausi, a rimarcare un rito laico che ormai si ripete da 23 anni. Il numero appena uscito dalla stamperia Litosei di Rastignano, con progetto grafico di Fabio Pellizzotti e impaginazione di Michelangelo Abatantuono, è infatti il numero 46. Con ancora tanti dei fondatori della rivista, e storici corrispondenti, che spesso hanno instaurato rapporti di amicizia e di collaborazione.
Per l’occasione il convivio è stato aperto dalla presentazione del libro “Una vita da nobel” dedicato al senatore Giovanni Bersani che il prossimo 22 luglio compirà cent’anni, con prefazione di Romano Prodi e testi di Rita Bartolomei, Sergio Palmieri e Giorgio Stupazzoni. A parlare del libro, pubblicato grazie a Emil Banca che ha sostenuto le spese, la stessa Bartolomei giornalista de “il Resto del Carlino”, e Ravaglia nella sua veste di direttore generale dell’istituto di credito.
Ex Banca Rurale e Artigiana nata oltre un secolo fa nel senso della cooperazione e della solidarietà così come è stata tutta l’attività di Bersani. Come ha spiegato la Bartolomei «Bersani fu un politico che non ha mai fatto della politica un mestiere ma un’opportunità per realizzare attività lavorative e cooperazione tra popoli. Parlamentare italiano ed europeo, sindacalista della Cisl, cooperatore, avvocato dei braccianti, promotore per la valorizzazione della montagna ha passato l’intera vita, in Italia e in Africa, a fianco di chi non ha diritti».
“Vita da Nobel” il prossimo 6 luglio, alle 17, sarà infatti presentato nella Biblioteca comunale di Castiglione dei Pepoli, in via Aldo Moro 31, col patrocinio del Comune castiglionese. Il ricavato della vendita sarà poi interamente devoluto a due creature del senatore Bersani: “Pace Adesso” e “Fondazione Nord Sud”. Altre sue creature furono la legge sulla cooperazione internazionale che fu approvata anche dal Parlamento Europeo, l’organizzazione Cefa per l’autosviluppo del terzo mondo con forti legami con l’Africa e il Guatemala e tante altre.

 
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Il fresco dei monti sotto l’ombrellone

Post n°632 pubblicato il 30 Giugno 2014 da fabbri.giancarlo
 

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Appennino  bolognese

Anche quest’anno chi andrà al mare potrà portare con sé un po’ del fresco dei monti e dei colli bolognesi che si trovano tra l’Idice e il Reno. Lo potrà fare portandosi sotto l’ombrellone il numero 46 del semestrale “Savena Setta Sambro” che raccoglie testimonianze e ricerche riguardanti la storia, la natura, l’arte e le tradizioni relative al territorio dei comuni delle vallate che danno nome alla testata: Castiglione dei Pepoli, Grizzana Morandi, Loiano, Monghidoro, Monzuno, Pianoro, San Benedetto Val di Sambro e Sasso Marconi. La rivista è un bel volume di 216 pagine, più le quattro di copertina, il vendita nelle librerie bolognesi Nanni (via de’ Musei 8) e Irnerio (via Irnerio 17) nelle edicole degli otto comuni citati.
La pubblicazione condiretta da Daniele Ravaglia (presidente del gruppo di studi storici omonimo) e da Adriano Simoncini (scrittore e cultore della civiltà montanara e contadina) contiene una trentina di articoli di altrettanti. Il contenuto è quindi vario in modo da poter interessare un’ampia gamma di argomenti con foto odierne e d’epoca. Si va dalla flora e la fauna a personaggi del passato e di oggi, dalla presentazione di artisti locali alla storica “Direttissima”.
Troppi gli argomenti per citarli tutti ma è opportuno notare che la rivista giunta ai 23 anni di vita vede un interesse crescente – anche da parte delle istituzioni, delle autorità scolastiche e degli studiosi di cose locali – proprio perché col passare del tempo si sta rivelando una sorta di “enciclopedia” sui territori interessati. Una miniera di notizie, memorie, personaggi e fatti, molto spesso tramandati oralmente, che altrimenti andrebbero dispersi per sempre o dimenticati.
A fianco di firme note, di professionisti dello scrivere oltre che di docenti universitari, ci sono anche contributi di lettori e articoli tratti da tesi di laurea. A quest’ultimo riguardo il Gruppo di studi “Savena Setta Sambro”, che edita la rivista oltre ad altre pubblicazioni, ogni anno dal 2000 promuove un concorso per tesi di laurea su temi che riguardano le tre vallate. Per informazioni, abbonamenti e arretrati: redazione@savenasettasambro.com, http://www.savenasettasambro.com.

 
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“Valli Savena Idice” è anche sul web

Post n°631 pubblicato il 28 Giugno 2014 da fabbri.giancarlo
 

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Distretto di San Lazzaro (Bologna) 

Non avete trovato la copia in cartaceo dell’ultimo numero del mensile “Valli Savena Idice” edito dalla Hemingway? Nessuna paura perché il numero 10, uscito a metà giugno potete consultarlo e leggerlo sul web tramite il profilo facebook Valli Savena Idice, o direttamente sul sito internet: http://issuu.com/brunodibernardo/docs/n.10_giugno_2014.
Un numero interessante che già all’inizio, si interroga su come sarà il ricambio ai vertici europei e quali possono essere le alternative al gas russo. Le politiche europee ancora improntate al rigore, come chiede la Germania, potrebbero virare su posizioni più flessibili, come invece chiede Matteo Renzi, dando un po’ di respiro alla nostra economia.
Ma ci sono anche le pagine locali con in primis Monghidoro dove è stato presentato il nuovo piano di Protezione civile. Salutando anche il ritorno dell’iniziativa Mangirò che propone camminate gastronomiche tra assaggi e paesaggi dell’Appennino.
Si scende poi a Loiano per salutare la vittoria di Patrizia Carpani ora sindaco per soltanto 33 voti più della concorrente del centrosinistra Tamara Imbaglione. Poi il passaggio per Palazzo Loup – che amplierà i suoi servizi di accoglienza e ristorazione aggiungendovi, tra le varie novità per il wellness, anche piscina con idromassaggio, bagno turco – e a Scascoli per Donne in Festa.
Poi giù ancora nella Valle dell’Idice, a Monterenzio, dove il nuovo sindaco Pierdante Spadoni ha espresso la sua opinione sulle scorse elezioni elencando poi i punti più salienti del suo programma. Poi un salto nel passato di oltre duemila anni con la festa celtica (27-29 giugno e 4-6 luglio) e, infine, i furti di oggetti al laboratorio del riciclo aperto quest’anno a scopi benefici.
Da Monterenzio a Pianoro il passaggio è breve con l’analisi del voto che ha portato alla riconferma di Gabriele Minghetti a sindaco col 70% dei consensi. E qui la rivista si interessa anche di commercio e della riapertura della bocciofila per la stagione estiva.
Scollinando dalla Croara si arriva a San Lazzaro dove la giovane Isabella Conti è diventata sindaco in un consiglio dove l’opposizione è divisa in tre liste di tre consiglieri ognuna. E ovviamente si presentano anche i nuovi assessori tutti giovani salvo l’ex vicesindaco Giorgio Archetti da una vita in politica e amministratore in vari comuni.
Passando lungo la via Emilia si giunge a Ozzano, sesto Comune del Distretto sanlazzarese, dove l’ex vicesindaco Luca Lelli, oggi sindaco, ha vinto facile per la totale scomparsa del centrodestra dal consiglio comunale. Qui ci si sofferma sugli scavi alla romana Claterna a alla notizia che si inizia timidamente a tornare a parlare di complanare. Leggere la rivista non costa nulla essendo a distribuzione gratuita.

 
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Appunti sulla storia … prima del “Malpensa”

Post n°630 pubblicato il 25 Giugno 2014 da fabbri.giancarlo
 

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San Lazzaro (Bologna) 

Il punto di fusione del ferro è sui 1.538 gradi centigradi (°C). E il punto di fusione è quello stato intermedio, malleabile, tra il solido e liquido, e a temperature superiori il metallo cola. Difficile quindi che un container metallico possa essere distrutto da un incendio.
Mi riferisco a un pezzo pubblicato di recente sulla questione del centro sociale “Fiorenzo Malpensa” che, saltando un’intera fase della sua storia, riporta questa frase: “Il centro Fiorenzo Malpensa nacque nel 1997 in un container e dieci anni dopo, in seguito a un incendio, fu trasferito nel 2007 nella villa di proprietà comunale (…)”. Container gelido d’inverno e rovente d’estate, che fu sede iniziale del centro sociale anziani “San Lazzaro Nord”, posto in via Rimembranze accanto alla sede della banda, che era un guscio vuoto con dentro tavolini e sedie di recupero. Non c’era un gran ché da bruciare.
L’atto costitutivo della pionieristica iniziativa fu firmato il 31 gennaio 1997 da Enzo Dall’Olio, Gianni Ginnesi, Fiorenzo Malpensa, Maria Mascagna, Marino Masetti, Paolo Torreggiani, Vittorio Zanna e Mario Zini. L’intenzione era di creare un luogo di aggregazione e di svago per gli anziani privi di un punto di ritrovo. Dopo l’elezione di un comitato di gestione fu eletto Mario Zini alla presidenza, con Maria Mascagna come vice, e Fiorenzo Malpensa a tesoriere e segretario.
I container non erano certo confortevoli con i soci fondatori del centro che avevano invece chiesto la collocazione, più verde, dell’area tra le vie Rimembranze, Parma e San Lazzaro. Area, vincolata dal Prg, che fu poi concessa dal Comune, nel settembre dello stesso anno, ma per una struttura provvisoria e smontabile. La scelta cadde su una baita di 100 metri quadri che fu inaugurata nel gennaio 1998 abbandonando il container metallico che non fu mai oggetto di incendi.
Col trasferimento tale sede divenne per tutti il centro sociale “La Baita” ma il crescere dei soci rese piccola la casetta che fu raddoppiata nel 2003 con una baracca fornita dal Cavet. E furono le casette de “La Baita” distrutte da un incendio appiccato da un ragazzino l’11 marzo 2007, non il container, tra le lacrime dei soci anziani.
Dopo i lavori di ristrutturazione il centro sociale, poi intitolato alla memoria di Fiorenzo Malpensa, prese possesso di “Villa Serena” in via Jussi con presidente Vilma Cuscini. Sede inaugurata il 21 luglio 2007 col direttivo oggi in disfacimento tanto che ora il Comune cerca di salvare il centro anziani pensando di trasferirlo “in una struttura più adeguata con un solo piano vicino a un parco e a una scuola”. Se è così perché non far rinascere “La Baita” dov’era prima? E perché non dare poi il centro in gestione alla vecchia dirigenza che aveva reso grande “La Baita” col Lazzarino d’oro … e tante altre iniziative?

 
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Virtual Coop ha messo su casa … e guarda al futuro

Post n°629 pubblicato il 17 Giugno 2014 da fabbri.giancarlo
 

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Bologna 

Varcata la soglia dei 18 anni la Virtual Coop ha già messo su casa, acquistata con proventi del proprio lavoro messi da parte per non pagare più affitti, in via della Casa Buia 4. La Virtual Coop, però, non è una ragazza diventata maggiorenne, uscita di casa per non essere poi detta “bambocciona”, Ma un’azienda cooperativa sociale onlus molto speciale che, nonostante il periodo di crisi, ha continuato a espandersi occupando attualmente 27 dipendenti di cui 21 lavoratori svantaggiati.
La nuova sede, in zona Corticella a Bologna, sarà inaugurata alle 11 di venerdì 20 giugno con lo staff della Virtual che per l’occasione apre le porte di casa invitando alla festa istituzioni locali, cooperative sociali, organizzazioni del terzo settore, collaboratori, amici e cittadini. Nel corso dell’evento, alla presenza delle autorità cittadine, sarà presentato un breve filmato sulla stessa cooperativa, inoltre verrà anche lanciato il quotidiano on-line http://www.bnbo.it, creato dalla cooperativa per offrire ai cittadini di Bologna e provincia tutte quelle notizie che, purtroppo, non trovano spazio sui tradizionali mass media e sui quotidiani.
«Virtual Coop – ci spiegano il presidente Maurizio Cocchi e il vice Giuseppina Carella – è attiva dal 1996 e costituita prevalentemente da disabili. Come azienda opera nei settori della comunicazione sociale, della digitalizzazione documentale, della stampa digitale, dell’editoria e dello sviluppo web. E’ una realtà economicamente indipendente, che offre un lavoro stabile ai disabili, accogliendo anche giovani lavoratori svantaggiati in borsa lavoro. Si tratta quindi di un esempio di come sia possibile operare nell’economia reale, pur partendo da esigenze di carattere sociale. E’ la dimostrazione di come la cooperazione, la solidarietà e l’autodeterminazione dei lavoratori, anche svantaggiati – rimarcano i due dirigenti –, possa produrre crescita e innovazione pur contro una crisi di carattere epocale come quella che stiamo vivendo».

 
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