Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi di Settembre 2014

Unione comunale col contorno del samba

Post n°692 pubblicato il 30 Settembre 2014 da fabbri.giancarlo
 

A Samba 05 Ozzano Pd

Ozzano (Bologna)

Non sono ozzanese ma mi viene spontaneo lo scrivere che, a mio parere, la locale Festa dell’Unità è stata la più bella e interessante di sempre. Mi ero infatti recato alla festa per assistere al dibattito tra i sei sindaci dei comuni del Distretto sanlazzarese con temi l’Unione dei sei comuni e la Città metropolitana. Infatti esiste l’Unione Montana Valli Savena Idice che comprende solo quattro comuni del Distretto: Loiano, Monghidoro, Monterenzio e Pianoro. Ne sono fuori i comuni di Ozzano e San Lazzaro fino alla fine del 2012 uniti a quello di Castenaso nell’associazione Valle dell’Idice. Con il nuovo assetto territoriale, in vista della futura Città metropolitana, che vedrebbe utile l’unione a sei nella gestione dei servizi. Ma i comuni montani finora hanno espresso molti timori con l’allora sindaco di Loiano, Giovanni Maestrami, che vedeva un ampliamento dell’Unione a Ozzano e a San Lazzaro (cancellando poi il “Montana”) come il fumo negli occhi.
Nel dibattito serale, coordinato dalla giornalista Annalisa Paltrinieri, il sindaco di Loiano Patrizia Carpani, alla guida di una giunta di espressione civica non di centrosinistra, ha riferito di aver gradito l’invito del Pd ozzanese di partecipare all’incontro con gli altri suoi cinque colleghi del distretto sanlazzarese. «Non è una novità che da tempo lavoriamo assieme su più versanti, e anche bene – ha detto la Carpani –, pensando all’interesse dei nostri concittadini. E’ vero che quello che ci faceva paura, tra virgolette, era il possibile predominio del Comune di San Lazzaro che verrebbe stemperato con l’avvento della Città metropolitana. Vogliamo poi sentire l’opinione dei nostri concittadini ma sono sicura che troveremo la strada giusta».
Con i suoi colleghi, Alessandro “Ronny” Ferretti di Monghidoro, Luca Lelli di Ozzano, Gabriele Minghetti di Pianoro, Isabella Conti di San Lazzaro, e l’assessore Monti di Monterenzio a fare le veci del sindaco Pierdante Spadoni – a ribadire i vantaggi di un’unione allargata che vedrà l’ingresso di un Comune forte come San Lazzaro un’opportunità per avere servizi migliori e più efficienti. Nel concreto la festa ozzanese ha avuto un buon successo di pubblico con dibattiti interessanti come anche quello con l’onorevole Paolo Bolognesi che è anche presidente dell’associazione familiari delle vittime dell’attentato del 2 agosto alla stazione di Bologna.
La festa è stata anche all’insegna della bellezza femminile, della danza e della musica con una doppia esibizione delle ballerine del samba della scuola Sambeleza di Bologna della bella e brava Cinzia Carati che si è anche esibita in Brasile. E chi non ci crede … si guardi le foto.

 
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Le “mani sulla sanità” al cinema Europa

Post n°691 pubblicato il 29 Settembre 2014 da fabbri.giancarlo
 

La locandina del documentario filmato di Bugani e Marzeddu

La locandina del documentario filmato di Bugani e Marzeddu

Bologna

Alle 19 di mercoledì 1 ottobre il grande schermo del cinema Europa di Bologna, in via Pietralata 55, si illuminerà per la proiezione a ingresso libero, in prima nazionale, del film “Mani sulla sanità”. Film che ha come registi Giuliano Bugani e Daniele Marzeddu con sceneggiatura dello stesso Bugani e fotografia e montaggio di Marzeddu.
Il filmato è un nuovo documentario d’inchiesta prodotto dal collettivo Indygroundfilm come viaggio nella sanità pubblica della nostra regione tra ospedali e comitati di cittadini che si stanno opponendo ai tagli al welfare effettuati sul territorio regionale, da parte della giunta di centrosinistra del governatore Vasco Errani.
«Mani sulla Sanità – ci spiega Bugani, operaio, poeta, scrittore e giornalista – vuole far luce su una delle scelte politiche più pericolose fatte sui servizi pubblici, negli ultimi anni, dando forma a realtà resistenziali contro lo stralcio del diritto alla cura e all’assistenza pubblica e gratuita. Un lavoro documentaristico nato dopo l’annuncio della chiusura e dell’eliminazione di alcuni servizi negli ospedali e nei poliambulatori di Bologna. Un’opera dì inchiesta fatta per l’opinione pubblica, unica vera vittima di questa manovra di tagli ai danni della sanità pubblica, perché, appunto, “pubblico” è la parola che si aggira come un fantasma in mezzo alla nuova scena politica, che vede amministratori e amministrativi crocefiggere la sanità di tutti».
«Questo documentario, realizzato per far capire quale sarà il futuro della sanità pubblica – precisa Marzeddu –, è messo a disposizione da Indygroundfilm a chiunque vorrà organizzare una visione pubblica».
Indygroundfilm è un collettivo che realizza progetti audiovisivi di informazione alternativa e documentaristica sociale. Nasce nel 2013 da un’idea di Bugani e Marzeddu e ha visto l’aggiungersi, nel 2014, di Raffaella Gamberini e Barbara De Biasi. Indygroundfilm propone la diffusione online dei propri lavori, prodotti con i principi della libera informazione e contro ogni censura. E’ indipendente e si sostiene con all’attività volontaria degli aderenti e di collaborazioni con cittadini, comitati e associazioni, mirando a promuovere l’approfondimento di temi sociali e culturali e sostenendone la diffusione e condivisione.

 
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Ozzano Equo e Solidale per la pace in Palestina

Post n°690 pubblicato il 28 Settembre 2014 da fabbri.giancarlo
 

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Ozzano (Bologna)

Alle 20 di mercoledì 1 ottobre a Ozzano (Bologna), nella sala “Città di Claterna” di piazza Allende 18, l’onlus Ozzano Equo e Solidale e la giunta comunale di Ozzano presentano i risultati ottenuti col progetto di solidarietà internazionale promosso dal Cospe: “Fair Trade, Fair Peace” (Commercio Equo, Pace Equa). Nella serata a ingresso libero, con il patrocinio di Comune, Provincia e Regione, e il sostegno di Ozzano per la pace e del Tavolo provinciale per la pace, ci sarà un incontro con Susan Sahori direttrice del Bfta (“Bethelhem Fair Trade Artisans”), associazione del commercio equo solidale dell’artigianato di Betlemme), Roni Ben Efrat presidentessa dell’organizzazione onlus arabo-israeliana “Sindyanna of Galilee”, di Tel Aviv-Jaffa, e Gianni Toma, responsabile delle attività del Cospe in Palestina.
E’ dal 2012 che l’associazione Ozzano Equo e Solidale sostiene il progetto “Fair Trade, Fair Peace–Artigiani di Pace” che ha coadiuvato e organizzato il lavoro di due associazioni, una palestinese e l’altra israeliana, per sostenere e diffondere la cultura della pace e i principi dell’economia solidale attraverso la promozione di prodotti artigianali israeliani e palestinesi mediante il commercio equo e solidale.
Costituita nel 1998 da allora l’associazione Ozzano Equo e Solidale è promotrice di iniziative per la pace e per superare il divario tra paesi ricchi e poveri. Il Cospe (Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti) è un’associazione privata e laica che, dal 1983, opera nel sud del mondo, oltre che in Italia e in Europa, per il dialogo interculturale, lo sviluppo equo e sostenibile, i diritti umani, la pace e la giustizia tra i popoli, con oltre 100 progetti in 30 paesi nel mondo.
Il “Fair Trade, Fair Peace” ha lo scopo di aiutare le donne artigiane palestinesi della Galilea e di Betlemme: arabe, cristiane e israeliane, nell’ambizioso intento di creare una linea associata e comune di oggetti di artigianato. Come oggetti in legno d’ulivo, cesti di palma, oggetti in vetro riciclato e da arredamento, distribuendoli poi nel mondo mediante le reti del commercio equo e solidale.
La realizzazione di questa linea di prodotti oltre ad offrire una fonte di reddito per le artigiane palestinesi che vivono nei territori occupati, o in Israele, ha un valore anche simbolico come collaborazione reale tra gli appartenenti a due popoli: la palestinese-araba e quella israeliana-ebrea, che siamo abituati a vedere sempre su fronti opposti.

 
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In via Marconi un pilastrino di … genio

Post n°689 pubblicato il 28 Settembre 2014 da fabbri.giancarlo
 

La formella di Claudio Lenzi e il pilastrino di via Marconi

La formella di Claudio Lenzi e il pilastrino di via Marconi

Ozzano (Bologna)

Alle 16.45 del prossimo 2 ottobre a Ozzano (Bologna), s’inaugura il restauro del pilastrino di via Marconi, nei pressi della caserma “Gamberini” del genio ferrovieri un tempo sede del 33° reggimento carri. Come riferiscono dal reggimento del genio il progetto del restauro era pronto dal Natale scorso, ma è stato necessario attendere la fine dell’inverno prima di poter iniziare i lavori. Interventi ai quali hanno collaborato in perfetta sinergia due bellissime realtà ozzanesi: l’associazione “Insieme per” nota per le tante iniziative promosse a favore della comunità locale e i militari della “Gamberini”. La stele è raggiungibile in auto attraverso il borgo di Osteria Nuova o per via della Grafica (uscita ovest della rotonda di via Tolara di sotto), direzione caserma o a piedi dal parcheggio della Ferrovia di Ozzano.
Dopo la chiusura del passaggio a livello via Marconi è oggi una strada sempre più spesso utilizzata, passando dal sottopasso ferroviario della stazione, da coloro che amano passeggiare o andare in bicicletta. Così il restauro della stele e i lavori nell’area adiacente oggi restituiscono alla comunità ozzanese un’altra delle sue ricchezze, patrimonio storico del territorio a disposizione di tutti e sincera testimonianza di fede.
Il nuovo bassorilievo posto nella nicchia della stele è stato realizzato dall’artista e scrittore Claudio Lenzi, presidente di “Insieme per”, e rappresenta il Cristo crocifisso, Giovanni, Maria e un soldato romano. Momento saliente della cerimonia d’inaugurazione sarà la benedizione dell’immagine sacra impartita da don Francesco Diana, cappellano militare per l’area bolognese. Saranno presenti il sindaco di Ozzano Luca Lelli, il presidente Claudio Lenzi con Giuseppe Casagrande, che ha curato il recupero della parte muraria del pilastrino, il comandante del battaglione ferrovieri tenente colonnello Massimiliano Gozzo e il sottufficiale Gianni Mecacci. Al termine della cerimonia ci sarà un momento conviviale organizzato dagli amici della Pro Loco Ozzano.
E’ infatti l’associazione “Insieme per” a promuovere, e a eseguire, il recupero delle stele sparse nel territorio ozzanese che rappresentano un patrimonio della storia e della cultura delle varie località oltre che testimonianza della religiosità popolare. Maestà, stele o pilastrini, molto spesso eretti a seguito di eventi ritenuti miracolosi, per ex voto, o a protezione, dal maligno, di ville sparse e poderi agricoli.
Tra i pilastri restaurati dal sodalizio culturale ozzanese si annoverano quelli della chiesa di Santa Maria di Settefonti con immagine dello scultore e architetto pianorese Giorgio Lenzi, di via dei Billi a Tolara con formella di Claudio Lenzi, e della Castaldina alla Quaderna che ha mantenuto l’immagine d’epoca. Infine, a Ciagnano, la nicchia nella cinta muraria del cimitero, di fronte all’ex chiesa di San Donato, dove è stata posta una formella in ceramica, raffigurante la beata Lucia da Settefonti qui vissuta nel XII secolo in odore di santità.

 
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Sono già 20 le “Tende di Cristo” di fratel Francesco

Post n°688 pubblicato il 27 Settembre 2014 da fabbri.giancarlo
 

Da sinistra fratel Francesco Zambotti, l'organizzatrice Lina Venturi e Agata Zambotti sorella del religioso

Da sinistra fratel Francesco Zambotti, l’organizzatrice Lina Venturi e Agata Zambotti sorella del religioso

San Lazzaro (Bologna)

Come da decennale e autunnale tradizione nel circolo Arci a San Lazzaro di Savena (Bologna) il 26 settembre si è svolta la benefica cena di pesce organizzata a sostegno dell’associazione onlus “La Tenda di Cristo” retta dal sacerdote trentino Francesco Zambotti. Cena che ha visto la gradita partecipazione di oltre 150 persone perché non capita tutti i giorni di fare del bene assaporando la buona cucina del circolo sanlazzarese.
E’ infatti dal 2005 che gli amici sanlazzaresi del religioso organizzano ogni anno una cena, nell’ambito del “Festival del Pesce di Mare” giunto alla 26esima edizione, a favore delle “Tende di Cristo”. Ben 20 comunità autogestite aperte da fratel Francesco, per l’accoglienza e l’assistenza a donne abbandonate, bambini, tossicodipendenti, malati di Aids, e altri ultimi, sparse tra Italia, Brasile e Messico seguendo il precetto evangelico «ama il prossimo tuo come te stesso» tanto caro a Zambotti.
Nel corso della cena padre Zambotti ha annunciato che le “Tende” sono già passate da 17 a 20 e che da quell’esperienza è nata la congregazione religiosa “Madonna della Tenda di Cristo” con regole approvate dal vescovo di Acireale monsignor Antonino Raspanti. Congregazione che con la consacrazione di un religioso vede aggiungersi anche un ramo maschile di monaci a quello già esistente delle suore. E si sta infine concretizzando l’idea di aprire una sede proprio a Roma. E da quasi un anno padre Francesco spiega il Vangelo domenicale, ogni sabato sera su Telecolor, emittente con sede a Cremona, che copre tutta la Lombardia.
Per sostenere le Tende di fratel Francesco è disponibile il conto corrente postale 12084265 intestato all’onlus “La Tenda di Cristo” via Oseline 2 – 26037 San Giovanni in Croce (Cremona). Info: http://www.latendadicristo.it.
Zambotti, infermiere professionale prima di prendere i voti e di ottenere l’ordinazione sacerdotale, ha sempre dedicato la sua vita alle persone emarginate prima in Italia poi nel mondo. Dopo i voti fu direttore della clinica psichiatrica di Predappio poi, a Roma, come economo generale dell’ordine e infine, a Cremona, direttore dell’ospedale dei camilliani. Ma però la scrivania non era nelle sue aspirazioni, e nel suo carattere, e decise di ripartire da zero aprendo i vari centri di accoglienza autogestiti.

 
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