Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi di Ottobre 2014

Con la “Sagra dei Sapori” l’Arci prende tutti per la gola

Post n°718 pubblicato il 30 Ottobre 2014 da fabbri.giancarlo
 

La Sagra dei Sapori dell'Arci di San Lazzaro vista dai pennelli di Matitaccia (Giorgio Serra)

La Sagra dei Sapori dell’Arci di San Lazzaro vista dai pennelli di Matitaccia (Giorgio Serra)

San Lazzaro (Bologna)

Con la “Sagra dei Sapori” l’Arci di San Lazzaro, in via Bellaria 7, prende tutti per la gola chiudendo un 2014 di sagre, e non soltanto, da mettere nell’albo dei ricordi più belli. In marzo l’inaugurazione con Gianni Morandi della “Sala 77” poi, nella nuova struttura, le attese e riuscitissime sagre “Pesce a Primavera”, “Sagra della Lasagna”, “Festival del Pesce di Mare” e, in settembre, l’inaugurazione della rinnovata Sala Paradiso dedicata soprattutto a danze e tombole.
Grazie alla “Sagra dei Sapori”, dal 31 ottobre al 2 novembre e dal 7 al 9 novembre gli chef dell’Arci, in via Bellaria 7, propongono la cucina tradizionale bolognese con ingredienti e prodotti di stagione rustici e saporiti. Ampio il menù per poter accontentare tutti. Sette i primi con lasagne e pappardelle al cinghiale, risotto ai funghi, pasta e fagioli, tagliatelle al ragù, spaghetti alla chitarra della sagra e triangolini di pasta fresca ripieni. Dodici i secondi con polente, fritti, fiorentine, salsicce, scaloppe di cinghiale ai funghi, crescentine e il tagliere del buongustaio. Poi contorni, bevande, vini scelti e ruota della fortuna.
Il 31 ottobre e nei giorni 1, 7 e 8 novembre, apertura del ristorante alle 19; l’1, 2 e 9 novembre apertura alle 11, per l’asporto, alle 12 per il servizio ai tavoli e alle 19. Nelle serate del 31 ottobre e 7 novembre ci sarà anche la possibilità di prenotare per gruppi più o meno numerosi. E come sempre ci sarà la possibilità di tentare la fortuna e di divertirsi. Nella sala Paradiso alle 15 del 31 ottobre balli di gruppo, con Viviana, e alle 21 i latinoamericani, l’1 novembre alle 21 danze con l’orchestra di Davide Salvi e Giancarlo Olmi, l’8 novembre, sempre alle 21, sarà la volta dell’orchestra di Luca Orsoni. Il 7 alle 15, e il 2 e 9 novembre alle 20.30 disco liscio con dj Bruno. Non mancano quindi anche le occasioni per fare quattro salti, in allegria, anche per digerire a tempo di musica i saporiti piatti degli chef volontari dell’Arci.

 
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L’Anpi racconta, e spiega, la storia contemporanea

Post n°717 pubblicato il 30 Ottobre 2014 da fabbri.giancarlo
 

Luca Alessandrini storico dell'Istituto "Parri" di Bologna

Luca Alessandrini storico dell’Istituto “Parri” di Bologna

Ozzano (Bologna)

L’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) di Ozzano (Bologna) racconta, e spiega, la storia contemporanea. Infatti la Storia, con la esse maiuscola, è fatta di tante storie piccole o grandi, con la esse minuscola, spesso nascoste sotto il tappeto delle nebbie politiche, delle convenienze e dei compromessi. Tante storie che non compaiono nei libri scolastici di Storia che hanno però, in un modo o nell’altro, nel bene e nel male, modificato il corso della storia e la società.
In occasione del settantesimo anniversario dell’inizio della Resistenza al nazifascismo e a ottant’anni dalla presa del potere in Germania da parte di Adolf Hitler, la sezione di Ozzano dell’Anpi ha organizzato, con l’Istituto “Parri” di Bologna, e con il patrocinio del Comune di Ozzano, tre lezioni di storia contemporanea con ingresso gratuito.
Il via alle 20.45 del prossimo 5 novembre nella Casa del Popolo, in corso Garibaldi 36, con una conferenza-lezione dello storico Luca Alessandrini dal titolo: “Il dopoguerra: la repressione contro le rivendicazioni sindacali, i protagonisti della Resistenza, i movimenti e le formazioni politiche di sinistra, la sospensione della Costituzione fino al 1956, rappresaglie e licenziamenti politici”.
Si prosegue poi, con appuntamenti alla stessa ora, il 19 novembre su: “I misteri d’Italia: Gladio, i tentativi di golpe, le stragi, i depistaggi, il piano di rinascita democratica della P2” con relatore Carlo D’Adamo; e il 3 dicembre su: “La Costituzione inattuata: il revisionismo storico e il suo utilizzo politico” con relatore ancora Luca Alessandrini. Si tratta di incontri di approfondimento su alcuni nodi cruciali della nostra storia recente: periodi intensi e tragici, rivoluzionari e oscurantisti, di liberazione e libertà, di oppressione o persecuzione. Per informazioni: 051.799615 (Devino Caregnato) o 333-4855264 (Sandra Pedretti).

 
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Lunedì si ricorda il pilota brasiliano caduto a Livergnano

Post n°716 pubblicato il 29 Ottobre 2014 da fabbri.giancarlo
 

Ricordo 02 Cordeiro

Pianoro (Bologna)

Come da tradizione, questo è il dodicesimo anno, lunedì 3 novembre Pianoro, commemorerà il 2° tenente pilota John Richardson Cordeiro e Silva della Forza Aerea Brasiliana, caduto a Livergnano nel 1944 durante il secondo conflitto mondiale. La cerimonia prenderà il via alle 9 a Pianoro, nel centro giovanile Pianoro Factory di via dello Sport 2, con gli studenti delle scuole medie pianoresi per la proiezione del documentario “Il Brasile nella seconda guerra mondiale”.
La cerimonia a ricordo del pilota, abbattuto durante una missione sulla Linea Gotica, si sposterà poi al monumento “Soldato della Pace”, a Livergnano frazione di Pianoro, dove alle 10.30 si terrà l’alzabandiera e la deposizione di corone da parte delle autorità brasiliane e locali. Vi parteciperanno il sindaco Gabriele Minghetti con autorità civili e militari e quelle diplomatiche dell’ambasciata del Brasile in Roma.
La cerimonia proseguirà con la deposizione di fiori al busto bronzeo del ventiduenne pilota, opera dello scultore Luigi Enzo Mattei, collocato accanto al museo “Winter Line”, proprio di fronte al luogo ove cadde. La commemorazione del pilota sudamericano – anche a ricordo della partecipazione delle forze brasiliane alla liberazione dell’Italia – si concluderà con un brindisi nel ristorante di Livergnano.
Come nelle occasioni precedenti le autorità brasiliane porteranno il saluto del loro grande Paese alla comunità pianorese per il legame di riconoscenza e vicinanza costruito in tutti questi anni dalla prima commemorazione svoltasi nel 2003 anno successivo al ritrovamento dell’aereo. Fu infatti nel 2002 che Claudio Cassanelli e Umberto Magnani, ambedue di Livergnano, scoprirono i resti dell’aereo di John Richardson Cordeiro e Silva abbattuto dalla contraerea tedesca il 6 novembre 1944. E dal 2003 ogni anno, in novembre, viene ricordato a Livergnano il sacrificio del giovane abbattuto sulla “Linea Gotica” e quello dei tanti suoi conterranei caduti sul territorio italiano.
Come ogni anno la cerimonia è resa possibile grazie al fondamentale contributo dell’associazione culturale “Amici di Livergnano” e del piccolo museo “Winter Line” che raccoglie reperti e testimonianze sugli ultimi terribili sei mesi di guerra sui monti dell’Appennino prima dello sfondamento delle linee tedesche e repubblichine. Chi ne vuol sapere di più sulla tragica missione di John Richardson Cordeiro e Silva può cercare il numero 45 della rivista “Savena Setta Sambro”.

 
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Alla “don Milani” Donne nella Grande Guerra

Post n°715 pubblicato il 27 Ottobre 2014 da fabbri.giancarlo
 

Donne xx

Rastignano (Bologna)

Alle 21 di giovedì 30 ottobre nella Biblioteca comunale “don Milani” di Rastignano, in piazza Piccinini 4/a, ci sarà la presentazione del libro “Donne nella Grande Guerra”. Presentazione condotta da Gianluigi Pagani, direttore responsabile della rivista pianorese “L’Idea”, alla presenza di una delle autrici: la giornalista Rai Francesca Sancin, che ha raccontato la storia di una delle tante donne coinvolte dalla guerra 1915-1918, assieme alle coautrici Marta Boneschi, Paola Cioni, Elena Doni, Claudia Galimberti, Lia Levi, Maria Serena Palieri, Cristiana di San Marzano, Mirella Serri, Federica e Simona Tagliaventi.
Il libro è edito dalla Società editrice il Mulino che fu costituita nel giugno del 1954, sessant’anni fa, per iniziativa del gruppo promotore della rivista “il Mulino”, che aveva iniziato le pubblicazioni a Bologna nel 1951. Con la presentazione a Rastignano, frazione di Pianoro al confine con Bologna, promossa dal Comune di Pianoro, dall’iniziativa Il Buffet del Giovedì della Biblioteca, dall’associazione Fogolar Furlan dei friulani di Bologna e dall’associazione di volontariato culturale e sociale locale Amici di Tamara e Davide. Al termine della serata il consueto buffet della buona notte. Per info: 051.6260675.
Il libro si apre con un’introduzione di Dacia Maraini: «Sono storie che raccontano il coraggio, la tenacia, la forza di donne in azione, prima, durante e dopo una guerra che ha impoverito e umiliato il nostro paese. Donne che hanno avuto una parte importante nelle cronache del tempo e che qualche volta sono state anche riconosciute e ammirate dai loro contemporanei uomini. Ma poi, appena si è cominciata la sistemazione della memoria comune, sono passate nel silenzio di una sepoltura che viene considerata “naturale”, ma naturale non è».
Come è stato riconosciuto, spesse volte, in tutti i paesi belligeranti il conflitto 1915-18 fu un’occasione di emancipazione per tante donne che si trovarono a rimpiazzare gli uomini partiti per il fronte. Così è stato per tante donne, con mariti, padri, fratelli mandati in trincea poi al massacro in una guerra che fece milioni di morti su tutti i fronti. E qualche volta andarono in guerra anche loro come crocerossine negli ospedali, come vivandiere o prostitute nei bordelli delle retrovie.
L’assenza di molti uomini provocò pesanti conseguenze economiche e sociali. Gran parte dei nuclei famigliari era di origine contadina legata a consuetudini e tradizioni di un tempo: i maschi avevano il compito di lavorare fuori dalle mura domestiche mentre le donne sbrigavano i lavori di casa e accudivano i figli. Le cose non erano diverse nelle famiglie operaie dove la differenza era l’impiego degli uomini nelle fabbriche anziché nei campi. Situazione che nel 1915 cambiò, per sempre, i modi di vivere, e di pensare, delle società umane del tempo.

 
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Tanta gente al MuV per i primi reperti “villanoviani”

Post n°714 pubblicato il 27 Ottobre 2014 da fabbri.giancarlo
 

A Sermenghi 03 Stefano

Castenaso (Bologna)

Dopo oltre centocinquant’anni sono tornati in quel di Villanova i primi reperti “villanoviani” scoperti dal conte Giovanni Gozzadini, archeologo per diletto, su suoi terreni nella vicina Caselle di San Lazzaro. Reperti che fece portare nella sua casa di campagna, la “Villa Nova”, per ripulirli, studiarli e inserirli in una collezione privata che poi cedette al Museo Civico Archeologico di Bologna. Ma non prima di averli fatti ritrarre dalla buona mano della moglie Maria Teresa Serego Allighieri, che collaborò materialmente allo studio dei reperti, disegnandoli in belle tavole utilizzate in pubblicazioni divulgative.
Ebbene dallo scorso 25 ottobre alcuni di quei primi reperti, almeno i più interessanti e significativi, sono esposti fino al 2 giugno 2015 nella mostra “Giovanni Gozzadini e la scoperta del Villanoviano” allestita, da Anna Dore e Paola Poli, nel MuV-Museo della civiltà Villanoviana in via Tosarelli a Villanova di Castenaso. Alla cerimonia inaugurale, che ha richiamato una vera folla di appassionati e addetti ai lavori, il sindaco Stefano Sermenghi che ha rimarcato «la collaborazione tra il Civico e il Muv ancora prima della nascita della Città metropolitana».
Poi l’assessore alla cultura Giorgio Tonelli, che ha propiziato questo gemellaggio che conta di proseguirla in futuro in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni archeologici. «Con gli archeologi – ha detto il funzionario Tiziano Trocchi – che a Castenaso hanno in corso scavi, relativi a epoche differenti, essendo un territorio molto fecondo».
Con Anna Dore, del Civico bolognese, ad auspicare che la visita al MuV possa invogliare a visitare anche l’Archeologico di Bologna e la mostra in corso sugli etruschi a Palazzo Pepoli. Dal suo canto Fiamma Lenzi, dell’Istituto per i beni culturali (Ibc), a rimarcare «che prima di Gozzadini l’archeologia come scienza non esisteva. Con lui è infatti nata l’archeologia in un territorio, come quello di Castenaso, che tra l’altro è importante anche a livello internazionale».
Poi il taglio del nastro da parte del sindaco con grande soddisfazione della direttrice del MuV Rita Rimondini, del conservatore Paola Poli e del funzionario Marina Sindaco. Con queste ultime che saranno anche docenti in due corsi di storia promossi, nel MuV, dall’Università “Primo Levi” di Bologna e dall’associazione Esperienze Insieme di San Lazzaro. Il primo con Paola Poli, dal 4 novembre, sul tema: “La scoperta del villanoviano e le tre etrurie a confronto”, il secondo con Marina Sindaco, dal 19 febbraio 2015 su: “I Gozzadini tra l’impegno politico e l’archeologia” (051.249868; info@universitaprimolevi.it).
La mostra al MuV è aperta il martedì e la domenica, dalle 15.30 alle 18.30, e dal mercoledì al sabato, dalle 9 alle 13, con ingresso gratuito.

 
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