Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi di Marzo 2016

Tanti auguri agli amici … vicini e lontani

Post n°914 pubblicato il 26 Marzo 2016 da fabbri.giancarlo
 

Sogno 01

Nella foto sopra un dipinto realizzato dal sottoscritto, nel lontano 1988, raffigurante un “Sogno giapponese”. Immodestamente ho infatti pensato di offrire agli amici, e lettori, qualcosa fatto con le mie mani piuttosto che una bella immagine già confezionata trovata su internet. Esprimendo i miei sentimenti auguro a tutti di superare questo periodo di crisi, di sfiducia negli altri e in se stessi, di egoismi dei politici per sete di poteri. E purtroppo anche periodo di violenze perpretate da fanatici delinquenti che in nome di un loro dio sanguinario uccidono e feriscono persone innocenti e inermi. A ultimi fanatici assassini non l’augurio di una buona Pasqua, e di una pasquetta senza acquazzoni – che invio agli amici vicini e lontani, credenti e non credenti – ma l’auspicio che chi semina vento raccolga tempesta e che abbia un giusto e meritato tormento in questo e nell’altro mondo. A vuoi tutti, anche se non leggerete queste righe buona Pasqua ovunque voi siate.

 
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“Valli Savena Idice” notizie e approfondimenti per sei comuni

Post n°913 pubblicato il 17 Marzo 2016 da fabbri.giancarlo
 

ZZZ Donini Nodo

Raffaele Donini a confronto con i residenti sul Nodo di Rastignano

Distretto di San Lazzaro (Bologna)

Nei giorni scorsi nei sei comuni del Distretto sanlazzarese (Loiano, Monghidoro, Monterenzio, Ozzano, Pianoro e San Lazzaro) è già stata distribuita la versione cartacea del numero di marzo 2016 del mensile “Valli Savena Idice” edito dalla Hemingway Editore e diretto dal giornalista Bruno Di Bernardo. Il coloratissimo notiziario di marzo è anche on line e si può leggere o scaricare dal sito internet della casa editrice: http://hemingwayeditore.wordpress.com raggiungibile anche dal profilo facebook: Valli Savena Idice Notiziario.
La distribuzione del cartaceo avviene, come di consueto, in ristoranti, bar, edicole e negozi con approfondimenti e notizie proposte, comune per comune assieme a tante altre dalla Regione e, infine, dalla Città metropolitana di Bologna. Nel numero di marzo si leggono, in prima pagina, un articolo di Andrea Alpi direttore della Banca di Credito Cooperativo di Monterenzio, poi l’avventura in bicicletta di Magalì e Brian, dall’Argentina all’Emilia-Romagna per scoprire la terra d’origine dei loro nonni, e delle polemiche “stradali” con la Furla che aveva minacciato di trasferirsi a Milano armi, bagagli e borsette.
A seguire, da monte a valle, le pagine relative al Distretto. Nella pagina di Monghidoro con l’allarme del sindaco Ferretti sui fondi stanziati che non si sa come mettere in cassa per riparare il dissesto idrogeologico; e l’annuncio della Regione di 700 milioni stanziati per l’Appennino. In quella di Loiano si legge degli avvicendamenti e i rimpasti di giunta, e del ventilatore per patologie cardio-circolatorie donato al Simiani dal Cast. E in quella di Monterenzio della polemica tra l’ex sindaco Venturi e il sindaco Spadoni sui controversi costi sostenuti per la realizzazione della piscina e su chi deve pagare; e delle iniziative organizzate per onorare il Premio Nobel Malala.
Un po’ più a valle, sulle pagine di Pianoro, le buone notizie portate dall’assessore regionale Donini in merito al Nodo di Rastignano, le perplessità dei tanti sui ritardi nell’avvio dei cantieri, la conferenza del maresciallo Fornario per evitare di essere truffati o derubati, e la polemica per gli alberi abbattuti lungo il torrente Savena. Sulle pagine di San Lazzaro le perplessità e proteste dei genitori sulla settimana corta nelle scuole, il licenziamento in tronco dell’assessore Archetti, i dati sul mercato immobiliare, la messa in sicurezza delle ex cave del Prete Santo a Ponticella, e l’avvio della rassegna musicale Paradiso Jazz all’Arci di San Lazzaro. Infine, su Ozzano, la cronaca del convegno sul Piano strategico della Città metropolitana, le polemiche sul Polo rifiuti di Ponte Rizzoli e i trent’anni della Monte Sole Bike Group. Dulcis in fondo, come nella tazzina del caffè, i racconti di viaggio di Dinny che in questo numero descrive il Vietnam.
“Valli Savena Idice” è un notiziario giovane, ambizioso, colorato, e gratuito, grazie alle aziende che colgono l’occasione di farsi conoscere e, soprattutto, di sostenere ancora la stampa e l’informazione locale.

 
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Ciao Pirro indimenticabile professore di disegno

Post n°912 pubblicato il 08 Marzo 2016 da fabbri.giancarlo
 

Cuniberti 01 Pirro

Bologna

Pier Achille Cuniberti, per tutti Pirro, anche per gli allievi, se n’è andato lo scorso 4 marzo a 93 anni di età e, conoscendolo, lo penso in volo su un aeroplano di carta; come forse aveva sempre sognato. Quella carta dove riportava, ogni giorno, i suoi sogni in punta di biro o di matita. Lo ricordo, affettuosamente, come davvero merita.
A partire dal 1953, finite le elementari, frequentai per circa un lustro l’allora Istituto Statale d’Arte di via Cartolerie, a Bologna, scuola con insegnanti un po’ fuori del normale e già artisti affermati. Tra tutti loro mi rimasero soprattutto impressi lo scultore Quinto Ghermandi (1916-1994) e, appunto, Pirro Cuniberti alto, magro, occhialuto e simpaticissimo. Artista, che mi fu insegnante di disegno dal vero, che a volte anche in orario di lezione dava dimostrazione pratica della sua abilità nel costruire aerei di carta. Tagliava, sagomava, piegava, univa, poi lanciava i suoi alianti di carta all’interno della grande aula al primo piano della scuola. Alcuni di questi veleggiatori fendevano veloci l’aria polverosa, che mulinava all’interno dei raggi di sole che entravano dai grandi finestroni, altri ancora disegnavano lentamente larghe spirali prima di cadere sui calchi in gesso di antiche sculture, sulle panche usate a mo’ di cavallo o sui pannelli di legno appoggiati alle pareti. Si divertiva così, come un ragazzo, fra i suoi allievi spiegando le leggi dell’aerodinamica, o parlando di fatti di cronaca, di avvenimenti artistici e culturali. Un giorno la conversazione toccò anche il tema della guerra e diede all’insegnante il pretesto per raccontare una storiella autobiografica.
«Ero in Unione Sovietica con il corpo di spedizione dell’Armir. Durante la ritirata, nel rigido inverno russo, ci fermammo in un villaggio abbandonato. Cercammo rifugio per la notte in un’isba e ci preparammo la cena con quel poco che avevamo a disposizione. Mentre stavo mangiando una zuppa brodosa, tuffando il cucchiaio nella gavetta di alluminio, vidi nell’incerta luce del fuoco, vicino ai miei piedi, un topo morto. Il roditore, conservato dalla rigidità del clima, mi fece venire una sadica, irresistibile, tentazione. Mentre finivo rapidamente di mangiare, con un piede mi tirai vicino il piccolo animale. Poi, tenendolo per la coda, lo introdussi nel mio recipiente e, solo allora, chiamai i miei compagni d’arme che stavano mangiando: “Ehi ragazzi! Guardate cosa c’era nella zuppa!” ed estrassi il topo. Come azionati da tante molle i miei commilitoni interruppero il pasto gettando via il resto del cibo. Altri corsero fuori dalla capanna, nella gelida notte russa, scossi da conati di vomito». Così raccontava Pirro, indimenticabile insegnante di disegno dal vero, che al ricordo della scena ne rideva ancora, come un ragazzo, assieme ai suoi allievi

 
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Otto marzo donne (e non solo) in festa all’Arcipelago

Post n°911 pubblicato il 05 Marzo 2016 da fabbri.giancarlo
 
Tag: g

Otto 01 Marzo

Pianoro (Bologna)

Martedì 8 marzo 2016, in occasione della “Festa della donna”, dalle 18 fino a sera si può stare in compagnia e allegria nella sala teatro Arcipelago di viale della Resistenza 201 a Pianoro Nuovo.
Per un “Otto Marzo in Festa” ci saranno spettacoli teatrali a tema con alle 18 “Trame lucenti”, prima parte, con letture e monologhi recitati a cura della compagnia teatrale “Le tre Lune” di Bologna, poi alle 19 cena gratuita a sorpresa. Alle 20.30 il sipario si riapre su “Donne che ci hanno regalalo un sogno”, a cura del gruppo di lettura del centro sociale e ricreativo “Enrico Giusti” di Pianoro, infine, alle 21, la seconda parte di “Trame lucenti” con spettacolo teatrale sempre a cura della compagnia teatrale bolognese “Le tre Lune”.
Ingresso a offerta libera con prenotazioni e informazioni ai numeri: 338-4217869 o 331-1393570. Nel corso della serata sottoscrizione a premi e un saluto alle donne presenti con la tradizionale distribuzione di fiorita mimose. La festa, che gode del patrocinio comunale, è stata organizzata dalla Lega di Pianoro del sindacato pensionati Spi-Cgil, dalla sezione pianorese dell’associazione di volontariato sociale Auser, dall’associazione di volontariato culturale, turistico e sportivo Proloco Pianoro e dal centro sociale e culturale “1° Maggio”.

 
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In un libro l’arte di Luciano Nenzioni

Post n°910 pubblicato il 04 Marzo 2016 da fabbri.giancarlo
 

Nenzioni 05 Libro

Bologna – Imola

In occasione del centenario della nascita di Luciano Nenzioni nella galleria d’arte Fondantico di Tiziana Sassòli, in via de’ Pepoli 6/e a Bologna, è in corso un’interessante mostra retroprospettiva dell’artista bolognese, curata dal poeta e critico d’arte Gian Ruggero Manzoni, a titolo “Luciano Nenzioni. L’oltre, la solitudine, l’elevazione”. Esposizione di opere pittoriche e scultoree che resterà aperta, fino al prossimo 12 marzo, tutti i giorni, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. In occasione della mostra è disponibile il libro “Luciano Nenzioni”, pubblicato dalle Edizioni del Bradipo, di Lugo, con testi critici di Gian Ruggero Manzoni e immagini a colori di molte opere dell’artista.
Luciano Nenzioni, nato a Bologna nel 1916 e deceduto a Imola nel 2007, abitava a Falgheto di Montecalvo, in Comune di Pianoro, dove aveva il suo studio di artista: pittore d’estate, scultore d’inverno.
Di carattere schivo e riservato, fu studente nella Facoltà di Scienze Naturali e docente in scienze biologiche allo Scarabelli di Imola. Chiamato alle armi, come ufficiale di cavalleria, dovette interrompere gli studi a Bologna e anche l’insegnamento. Una guerra che lo aveva visto per due anni prigioniero, in un lager tedesco, dove fu liberato dagli americani. Al rientro in patria fu indotto dalle mutate condizioni familiari, e personali, ad accettare un lavoro nel pubblico impiego e ad abitare a San Lazzaro poi, nel 1968, a Montecalvo dove Luciano Nenzioni fu sempre impegnato alla costante ricerca estetica, alla stilizzazione della natura, sino ad arrivare al suo estremo simbolismo.
La sua attività artistica ebbe inizio negli anni cinquanta, con una personale ricerca di sintesi attraverso scomposizioni e ricomposizioni della figura umana e della natura. Negli anni sessanta si avvicina al cemento, usato dapprima come supporto pittorico, poi per le sculture che assumono caratteristiche arcane e primitive. Le principali fonti di ispirazione che hanno guidato l’artista bolognese sono state i soggetti religiosi, il mondo medievale e le antiche civiltà raffigurate in sapienti geometrie e tenui colorazioni. Il suo nome è infine legato alla Via Crucis di Monte Sole a ricordo dell’eccidio nazista di Marzabotto.
Chi è interessato al libro può rivolgersi al figlio Maurizio che risponde ai numeri: 0542.680213 e 339-6271159; mail: elemodelli@gmail.com.

 
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