Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi di Febbraio 2017

All’Arci doppio concerto di musica e balli folk internazionali

Post n°1001 pubblicato il 24 Febbraio 2017 da fabbri.giancarlo
 

parapente-02-700

Il duo folk portoghese Parapente 700

San Lazzaro (Bologna)

La “Sala ‘77” del circolo Arci di San Lazzaro, in via Bellaria 7, questa sera (sabato 25 febbraio) ospita il primo doppio concerto che inaugura l’apertura del circolo a un genere di musica e di ballo ancora non sperimentato nelle sue sale: il “balfolk”. Il balfolk è un genere che riscopre i balli popolari europei in una chiave più moderna molto amata dalle nuove generazioni. La serata offre un doppio concerto, e ballo con musica dal vivo, grazie alla presenza di due gruppi: il “Trio Masquerade”, italiano, dalle 20 alle 22, e i portoghesi del “Parapente 700” dalle 22.30 alle 0.30. Il ballo sarà in maschera e prevede anche un premio per le maschere più originali e divertenti presenti in sala.

L’evento, culturale, musical e ludico nasce dalla collaborazione del circolo Arci con il gruppo dei Giovani Danzatori Bolognesi che, da quattro anni, diffonde il balfolk fra i giovani, e non solo, di Bologna. Da cosa nasce cosa e nel prossimo mese di giugno la 17esima edizione del “Reno Folk Festival”, evento musicale internazionale organizzato dalla Polisportiva Masi, avrà luogo in un circolo Arci di San Lazzaro che si candida a diventare luogo di attrazione per chi ama anche le danze e le musiche popolari in Emilia Romagna.

Da decenni patria del liscio e della filuzzi, poi del tango argentino, dei ritmi latinoamericani e infine del jazz, con la rassegna internazionale “Paradiso Jazz”, l’Arci sanlazzarese ha aperto le porte anche al folk.

 
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Lungosavena, distrutto a Villanova anche il quarto cartello

Post n°1000 pubblicato il 18 Febbraio 2017 da fabbri.giancarlo
 

collage-06-cartelli

Il cartello prima e dopo il vandalismo

Castenaso (Bologna)

La scorsa settimana, all’interno di un giardino condominiale, è stato gettato a terra il quarto cartello che sollecitava la realizzazione della Lungosavena completa del terzo lotto e del due bis. E non si capisce quale sia quella mente contraria al completamento di un progetto stradale atteso da decenni per allontanare il traffico dal centro abitato di Villanova. Probabilmente è la stessa mente, contorta, che aveva distrutto gli altri tre cartelli che ebbero vita più breve. Cartelli posti in bella vista, in via Villanova accanto alla rotatoria, a cura del comitato cittadino “Per Villanova” presieduto da Dario Chiletti.

Nel dicembre 2006 fu montato un cartello, con una cometa e la scritta “Dov’è la Lungosavena lotto 2 bis?”, gettato a terra quasi subito come quello dell’aprile 2007 con identica scritta ma ornato da un grande uovo pasquale. Cartello, sostituito nel giugno dello stesso anno da quello dei fantasmini, magistralmente realizzato da un esponente del comitato, inaugurato da numerosi residenti della frazione castenasese, con la scritta “Qui passa il terzo lotto della Lungosavena. Ma noi non ci stiamo”. Tanto bello che scomparve nell’ottobre del 2008. Con questo sostituito in novembre da uno con la scritta “Lungosavena e due bis eterne promesse elettorali”, che rispetto ai precedenti ha avuto una vita lunga; oltre otto anni a ricordare che il progetto della Lungosavena era, ed è ancora, ben lungi dall’essere completato.

Anche se lo scorso 11 luglio 2016 “il Resto del Carlino” titolava un pezzo “Finalmente inauguriamo la Lungosavena”; titolo eccessivo, e sbagliato, smorzato dal sottotitolo “Terminato il tratto di Granarolo” per far capire che si trattava solo di un settore di tale arteria. Poi il successivo 13 luglio la cronaca dell’inaugurazione a titolo, ancora, “La Lungosavena ora è completa”. Purtroppo nulla di vero tranne che per completare la Lungosavena è da finanziare, progettare, realizzare e poi aprire al traffico il terzo lotto (circa 2.500 metri in territorio di Bologna, dalla rotatoria Giovanni II Bentivoglio a quella di via dell’Industria, che dovrà superare sotto (41 milioni di euro) o sopra (26 milioni), è ancora da decidere, via Mattei accanto al “Carlino” e la ferrovia Fer Bologna-Portomaggiore). E del lotto due bis, una bretella dalla San Vitale (via Tosarelli tra Villanova e la Stellina), fino alla rotatoria di via dell’Industria, non se ne parla più dal 2014.

E dire che la realizzazione della Lungosavena fu decisa a metà degli anni ’90 confermata dalla firma dell’intesa istituzionale di programma siglata nel 1997 e ritenuta “di valenza regionale”. Ora i fondi per il completamento sarebbero disponibili con l’approvazione del Passante di Mezzo – allargamento in sede di Tangenziale e Autostrada A14 – ma visti i tempi e le polemiche il condizionale è sempre più d’obbligo.

Che il nostro vandalo dei cartelli sia favorevole al “Passante Nord?”.

 
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Trent’anni di carnevali, e sembra ieri

Post n°999 pubblicato il 18 Febbraio 2017 da fabbri.giancarlo
 

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Una sfilata carnevalesca pianorese di qualche anno fa

Pianoro (Bologna)

Gran festa di carnevale il prossimo sabato 25 febbraio, dalle 14.30 in piazza Piccinini a Rastignano di Pianoro, con giochi, musica, maschere, merenda e lancio di regali. Nel corso della festa il “Furgone di Pierlo” percorrerà la frazione pianorese portando regali a sorpresa davanti alle botteghe. Tempo permettendo non ci saranno sfilate di carri allegorici, come fino a qualche anno fa, ma sarà comunque un pomeriggio di festa per tutti. L’iniziativa è stata organizzata in modo corale col sostegno della Proloco Pianoro, del comitato commercianti le Botteghe di Rastignano, della parrocchia santi Pietro e Girolamo, delle associazioni Amici di Tamara e Davide, Yes we school, Atletico Rastignano, dell’asilo Meralò e del Comune di Pianoro.

Domenica 26 febbraio a Pianoro capoluogo ci sarà la tradizionale “Sfilata dei carri allegorici”, giunta alla sua trentesima edizione. Carri realizzati dai folletti (o folli?) della Proloco Pianoro, e non solo, che per settimane hanno impegnato il loro tempo libero improvvisandosi carpentieri, pittori e scenografi. E che infine, poter giungere in tempo all’appuntamento con i bambini, si sono prodigati nell’organizzazione della manifestazione. I carri che sfileranno hanno titoli fantasiosi come Il Castello di Meralò, Angry Birds, I Flinstones, Spongebob and Friends e Oceania, realizzati dai gruppi Pollegivesss Group, Le Fate del Meralò, Genitori alunni scuole elementari, e Proloco Pianoro.

Nel corso della sfilata, e della festa finale in piazza dei Martiri davanti al municipio, sarà possibile scattare tante foto per partecipare al concorso fotografico “30 anni di carnevale a Pianoro” riservato ai bambini fino ai 99 anni di età. Per partecipare inviare le foto a prolocopianoroeventi@gmail.com e le foto più belle saranno premiate e inserite nel manifestone del carnevale pianorese del 2018.

Il programma prevede la partenza dei carri alle 14 da via dello Sport con la sfilata aperta dal gruppo percussionistico Corretto Samba e dal gruppo di danza Sambaradan dedicato ai trascinanti ritmi brasiliani. Come detto la sfilata si concluderà in piazza dei Martiri dove ci saranno musiche, balli, giochi, animazioni col gruppo Animatori della Proloco, e truccabimbi. La speranza è che vengano messe al bando le bombolette degli schiumogeni che generano battaglie tra i ragazzi che non sono gradite a tutti. In caso di maltempo la festa carnevalesca sarà rinviata alla domenica successiva con la Proloco Pianoro, presieduta sempre da Luciano Faggioli, che ringrazia gli sponsor che consentono la realizzazione dell’iniziativa patrocinata dal Comune di Pianoro.

 
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Si può vincere il cancro anche mangiando polenta nella “Sala ‘77”

Post n°998 pubblicato il 13 Febbraio 2017 da fabbri.giancarlo
 

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San Lazzaro (Bologna)

Per sostenere le attività della coop sociale onlus “Istituto Ramazzini” nella prevenzione dei tumori, delle malattie professionali e ambientali, e nella ricerca scientifica, non prendete impegni per domenica 19 febbraio. Per vincere il cancro e contribuire alla ricerca scientifica è infatti bene, almeno una volta l’anno, assaggiare la calda polenta della solidarietà cucinata dai volontari, dell’Arci di San Lazzaro per la sezione sanlazzarese del Ramazzini. Sezione che ha già aperto le prenotazioni per la “Polenta con noi” che si terrà alle 12 del 19 febbraio nella “Sala 77” dell’Arci di via Bellaria 7. Pranzo, con ricavato destinato al sostegno delle attività del Ramazzini, a 20 euro per gli adulti, a 10 per i bambini dai 5 ai 10 anni di età, quelli fino ai quattro anni di età non pagano, e a 18 euro per l’asporto dalle 12.30.

Il programma prevede alle 12 il benvenuto con prosecco, e antipasto a buffet, seguiti dalla polenta con ragù, costoline e squacquerone, zuppa inglese per dolce, acqua e vino. Possibilità di alternativa, da precisare alla prenotazione, con pasta al ragù invece della polenta. Prenotazione obbligatoria, entro il 15 febbraio, ai numeri: 360-884207 (Giusi); 339-6735923 (Alfea); 338-1154683 (Leda); 339-4948252 (Anna).

Il ricavato della polentata, al netto delle spese, sarà infine devoluto all’Istituto Ramazzini per sostenerne le attività di studio, ricerca, e prevenzione dei tumori e delle malattie ambientali all’insegna del motto: “Prevenire è meglio che curare”. Infatti per la prevenzione dei tumori, ma non solo, l’onlus Ramazzini dispone di due attrezzatissimi poliambulatori di cui uno in via Libia 13/A, a Bologna (051.302252, poliambulatorio@ramazzini.it) diretto dalla dottoressa Angela Guaragna, e l’altro in via Emilia 79, a Ozzano nella “Casa della Salute” (051.790065, centro clinico@ramazzini.it), diretto dal dottor Luciano Bua. In ambedue le strutture del Ramazzini è disponibile un punto prelievi per esami citologici, un ampio ventaglio di visite specialistiche, e attrezzature per la diagnostica per immagini.

Senza dimenticare l’attività dei laboratori del Centro di ricerca sul cancro “Cesare Maltoni”, nel Castello di Bentivoglio, dove vengono sviluppati progetti finalizzati alla identificazione e quantificazione, su base sperimentale, dei rischi cancerogeni e della tossicità di sostanze, composti, agenti e tecnologie presenti negli ambienti di vita e di lavoro, con risultati riconosciuti e apprezzati a livello mondiale.

 
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Sergio Martini espone al Museo di Arti e Mestieri

Post n°997 pubblicato il 09 Febbraio 2017 da fabbri.giancarlo
 

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La chiesa di Santa Cecilia e l’ex abbazia della Croara a San Lazzaro

Pianoro (Bologna)

Nella sala eventi del Museo di Arti e Mestieri “Pietro Lazzarini”, in via del Gualando 2 a Pianoro, alle 16 dell’11 febbraio si inaugura una mostra di opere del noto artista Sergio Martini. Bassorilievi intagliati su tavole di legno, poi colorati con effetti suggestivi, che saranno in mostra tutti i giorni dalle 15 alle 18 fino a domenica 26 febbraio con ingresso libero. Per informazioni: 051.6529105 (municipio); 051.776927 (museo); info@museodiartiemestieri.it; www.facebook.com/museodiartiemestieri;

www.museodiartiemestieri.it. Come spiega l’artista, che ha esposto i suoi lavori in varie città, «amo la mia città, mi piace viverla osservando le cose belle del passato alla ricerca degli angoli più suggestivi. Per rappresentarla uso il legno, materia viva, dando forma e rilievo a ciò che la realtà mi propone cercando l’opportunità di manifestare con un linguaggio accessibile a tutti l’affetto che nutro per la mia terra».

Detto da uno che se ne intende, come il professor Gian Luigi Zucchini, poeta e critico d’arte di cui “rubiamo” brani di suoi scritti pubblicati su “Savena Setta Sambro”, «Sergio Martini lavora il legno come un antico incisore, scavando la materia con abilità e perfezione, lasciando scorrere lo sguardo entro profondità prospettiche che si perdono nell’ombra. Così delineando un mondo di intimi angoli che purtroppo vanno scomparendo, usando poi il colore per rendere ancora più immediato l’effetto, come del resto si usava anche in antico».

«Autodidatta di lusso – precisa lo scrittore e storico Adriano Simoncini, condirettore della già citata “Savena Setta Sambro” – Martini si è lasciato vincere tardi dalla vocazione che, pur fin da ragazzo, lo stimolava a disegnare caricature improvvisate sui tavoli della trattoria paterna. A pitturare cartelloni pubblicitari per bar e negozi, colorare fotografie per i commilitoni del battaglione, dipingere paesaggi a olio a ricordo di viaggi lontani. Artista istintivo che la vita ha condotto per strade non sue, ha trovato nel legno la materia congeniale alla sua fantasiosa manualità».

Giancarlo Fabbri

 
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