Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi del 22/10/2012

Ozzano Equo e Solidale per la pace in Palestina

Post n°51 pubblicato il 22 Ottobre 2012 da fabbri.giancarlo
 

Ozzano dell’Emilia (Bologna)

Costituita nel 1998, e da allora attiva promotrice di iniziative per la pace nel mondo e per il superamento del crescente divario tra paesi ricchi e poveri, l’associazione onlus Ozzano Equo e Solidale prosegue il suo impegno sostenendo un progetto dell’organizzazione Cospe (Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti). Il Cospe è un’associazione privata e laica che, fin dalla nascita nel 1983, opera nel sud del mondo, oltre che in Italia e in Europa, per il dialogo interculturale, lo sviluppo equo e sostenibile, i diritti umani, la pace e la giustizia tra i popoli, con oltre 100 progetti in 30 paesi nel mondo.
Uno di questi progetti, sostenuto appunto da Ozzano Equo e Solidale, è il “Fair Trade, Fair Peace” ossia “Commercio Equo, Pace Equa” per aiutare le donne artigiane palestinesi della Galilea e di Betlemme: arabe, cristiane e israeliane, con l’ambizioso intento di creare una linea comune di artigianato. Come oggetti in legno d’ulivo, cesti di palma, oggetti in vetro riciclato e da arredamento, distribuendoli poi nel mondo mediante le reti del commercio equo e solidale.
La realizzazione di questa linea di prodotti oltre ad offrire una fonte di reddito per artigiani e artigiane palestinesi che vivono nei territori occupati, o in Israele, ha un valore simbolico come collaborazione reale tra gli appartenenti a due popoli: la palestinese-araba e quella israeliana-ebrea, che siamo abituati a vedere sempre su fronti opposti. E un altro obiettivo è quello di diffondere anche in Medio Oriente la cultura del commercio equo e solidale. Il Cospe ha infatti ottenuto un finanziamento europeo che copre soltanto una parte dei costi.
Ozzano Equo e Solidale fa quindi appello al contributo, di privati, aziende e associazioni per sostenere i laboratori delle donne arabe e israeliane e per contribuire a un gesto concreto di  pace dando una speranza in più ad una terra purtroppo ancora soffocata dai conflitti. Per informazioni: 051.799418; 338-7810261; fnanetti@tiscali.it.

 
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Al guinzaglio Luna, regina di piazza Bracci

Post n°50 pubblicato il 22 Ottobre 2012 da fabbri.giancarlo
 

 

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San Lazzaro (Bologna)

Da qualche giorno Luna, che a San Lazzaro (Bologna) fu detta “regina di piazza Bracci” è triste sentendosi punita senza capirne il perché. Luna, femmina di dieci anni, di razza non ben definita, presa da un canile circa otto anni fa, da sempre è l’attrazione della centralissima edicola Cerioli e Fenu per la sua dolcezza. Ci sono cani da guardia, da lavoro, da combattimento, poliziotti o guide per ciechi, mentre Luna è un cane da carezze. Adulti e bambini giunti all’edicola non mancano di farle complimenti e lei li accetta ricambiandoli, a volte, leccando la mano dell’ammiratore. Ma dal momento che l’hanno legata all’edicola con un guinzaglio si è avvilita e mogia non scodinzola più quando vede qualcuno avvicinarsi alla rivendita di giornali e riviste.
Fino ad alcuni giorni fa Luna, l’orgoglio di Tullio Cerioli contitolare dell’edicola, era sempre senza guinzaglio, ma sempre accanto alla rivendita, e nota soprattutto per la sua dolcezza. Con lo stesso Cerioli ad ammettere che «molti vengono anche da altre località, con la scusa del giornale o delle riviste, per fare complimenti alla cagnolina». E lei, regalmente, lascia fare ma non più con l’allegria e la gratitudine che dimostrava fino alla perdita della libertà dovuta al guinzaglio.
Purtroppo “dura lex, sed lex”, la legge è dura ma è legge e deve essere uguale per tutti. Alcuni multati dalla polizia municipale di San Lazzaro, per aver lasciato liberi i loro cani in vie e parchi pubblici, hanno poi puntato il dito su Luna da oltre un lustro in piazza ma però priva del guinzaglio. Gli agenti si sono quindi sentiti il dovere di consigliare a Cerioli di mettere il guinzaglio a Luna che però non comprende le ragioni di questa “punizione”, lei… non sa di latino.

 
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