Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi del 04/11/2012

Museo della Libertà, una realtà poco conosciuta

Post n°72 pubblicato il 04 Novembre 2012 da fabbri.giancarlo
 

 

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Edo Ansaloni nel Museo Memoriale della Libertà con alcuni studenti delle superiori

Bologna

Pur essendo conosciuta all’estero anche con altri nomi: “Parco delle Emozioni” o “Museo del Grigioverde” il “Museo Memoriale della Libertà”, purtroppo, non è molto frequentato dalla cittadinanza, e dalle scolaresche, della provincia bolognese. O come dovrebbe e potrebbe esserlo. E questo dispiace al suo creatore Edo Ansaloni già vivaista, fotografo, e collezionista di ogni sorta di veicoli civili e militari. Edo è poi noto per la sua storica documentazione fotografica e filmata della liberazione di Bologna avvenuta all’alba del il 21 aprile 1945. Dopo aver già ripreso lo sbarco degli alleati ad Anzio Ansaloni, ventenne, quel giorno era a Bologna con cinepresa e fotocamera a riprendere l’ingresso dei liberatori nella città di San Petronio; e i festeggiamenti della popolazione liberata dal giogo tedesco e repubblichino. Una giornata che segnò in modo indelebile la sua vita perché da allora prese il via la sua raccolta di cimeli e automezzi, compreso un carro armato Sherman M4A3 con cannone da 75 millimetri. Un museo spesso meta di reduci alleati in visita in Italia con i loro familiari.
In una sala di questo museo privato, in via Giuseppe Dozza 24 a Bologna, accanto ai cimiteri di guerra polacco e del Commonwealth a due passi da San Lazzaro, in occasione della Giornata della Memoria (il 27 gennaio), è aperta al pubblico anche una mostra sugli orrori dei campi di concentramento tedeschi che è allestita con l’Associazione nazionale ex deportati politici nei campi di sterminio nazisti (Aned).
Il cuore di questa vasta struttura espositiva privata, accanto a uno di quei “carri bestiame” che utilizzati per la deportazione di tanti italiani, e non solo ebrei, è il “Museo Memoriale della Libertà”. Un impianto, patrocinato dall’Istituto per i Beni Culturali, con la ricostruzione in grandezza naturale, e con effetti speciali, di cinque episodi di guerra avvenuti nel nostro territorio. Un rastrellamento della Todt, un rifugio, il bombardamento di Bologna, la battaglia di Porta Lame e la scalata degli alpini americani al Monte Belvedere. Il tutto con automezzi, armi, uniformi, indumenti civili e suppellettili originali dell’epoca.
Nel “Parco delle emozioni” c’è, infine, anche una grande collezione di automezzi militari, speciali e civili. Un museo (chiuso il lunedì) che merita di essere conosciuto e visitato anche dalle scolaresche. E non solo in occasione di commemorazioni storiche. Info: 051.461100; www.museomemoriale.com; www.parcodelleemozioni.com.

 
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Per QN Vettel parte ultimo… ed era anche in pole

Post n°71 pubblicato il 04 Novembre 2012 da fabbri.giancarlo
 

 

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Sebastian Vettel in pole position… ma poi, invece, partì ultimo

A volte capita ma certi errori su un giornale (o somma di giornali) che vuole definirsi “nazionale” lascia, quanto meno, perplessi. Sul “QS” (“Quotidiano Sportivo”) di domenica 4 novembre in prima pagina sopra la testata il bel titolo, almeno per chi tifa Ferrari: «F1 Vettel parte ultimo, Alonso sogno mondiale». Nell’articolo la spiegazione che Vettel era rimasto senza benzina e retrocesso da terzo all’ultimo posto. Ma la chicca è nell’ultima riga: «In pole c’è Hamilton, al suo fianco la Redbull di Vettel». No, in gara non c’erano due Vettel come ci furono, per esempio, due Schumacher (Michael e Ralf) e nemmeno che Sabastian Vettel abbia il dono dell’ubiquità. In pole, in seconda posizione, c’era il compagno di scuderia e rivale Mark Webber.
Il “QS” (“Quotidiano Sportivo”) che citiamo è l’inserto giornaliero del giornale “QN” (“Quotidiano Nazionale”, un assemblaggio dei fogli regionali “Il Giorno” di Milano, “il Resto del Carlino” di Bologna e “La Nazione” di Firenze) che viene realizzato dalle redazioni sportive dei tre quotidiani locali grazie alle possibilità date dall’informatica. Ma certi errori del genere, e in prima pagina, danno da pensare.

13:18 - 4 novembre 2012

 
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