Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi del 27/03/2013

Il 6 aprile un concerto per ricordare il soprano Anna Maria Monti

Post n°223 pubblicato il 27 Marzo 2013 da fabbri.giancarlo
 

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Bologna

L’1 marzo 2012 è mancata all’affetto dei suoi cari, e dei suoi tanti amici dell’associazione Juvenilia Club, il soprano Anna Maria Monti Gorini che per molti anni ha diretto il coro July del sodalizio. Amici, allievi, e coristi, che a poco più di un anno dalla sua scomparsa la vogliono ricordare con un concerto vocale che si terrà dalle 16.30 del prossimo 6 aprile, con ingresso libero, nella sala del Circolo Culturale Lirico Bolognese, in via Calari 4/2 a Bologna.
Concerto che vedrà l’esibizione degli amici cantori di Anna Maria: Pierluigi Broccoli, Mario Cavara, Chiara Cocchi, Sandro Colliva, Maria Elena Fazi, Francesca Mirri, Gianni Monti, Elena Natali, Otello Sarti, Elena Sassoli, Vittoria Stagni, Luigi Tommasini e Luigi Zuntini. L’accompagnamento musicale, al pianoforte, sarà a cura del maestro Lamberto Lipparini. Nel concerto i cantori eseguiranno un repertorio di famose canzoni e brani tratti da opere, operette e musical.
L’associazione Juvenilia Club, presieduta dalla professoressa Paola Tabacchi Malaguti, ha sede a San Lazzaro in via Risorgimento 27 ed è molto attiva nella fruizione e promozione della cultura. Infatti, come ribadisce Paola Tabacchi, Juvenilia Club «non è un’associazione dove soci e amici sono solo fruitori di iniziative ma loro stessi creatori di attività che portano ad arricchire la loro vita e quella del club». Con il club che organizza iniziative di aggregazione e divulgazione culturale, laboratori artistici, letterari, teatrali, musicali, cineforum, giochi e corsi vari. E poi feste, conferenze, concerti e visite a città e musei, anche all’estero. «L’intento – spiega Paola – è di stare insieme con voglia di fare, imparare, divertire e divertirsi in compagnia in modo intelligente». Per informazioni: 051.464293; paola.tabacchi@libero.it.

 
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Il 5 aprile con Claudio Lenzi… “Il cammino del burro”

Post n°222 pubblicato il 27 Marzo 2013 da fabbri.giancarlo
 

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Ozzano Emilia (Bologna)

Il prossimo 5 aprile, alle 21 nella sala “Giorgio Grandi” in piazza Allende 18 a Ozzano (Bologna) prenderà il via un viaggio dell’anima con una discussione sul libro “Il cammino del burro” (Tipoarte, 2012), dell’ozzanese Claudio Lenzi. Scrittore che durante un pellegrinaggio, sul “Cammino” per Santiago de Compostela, si interroga su se stesso avendo come interlocutori, oltre alla sua stessa coscienza, il silenzio, la strada e un “burro” (asino in spagnolo) per consuetudine simbolo di cosa negletta ma, in realtà, foriero di grandi pensieri.
Come scrive Lenzi «non so spiegarmi perché mi era rimasto così impresso il vocabolo “burro”, forse condizionato dalla bontà di quel cibo, che impreziosisce ogni alimento, o dalla visione di alcuni asini visti sul cammino. La parola “burro” ronza nella mia testa, faccio fatica a distinguere il vocabolo italiano da quello spagnolo, e non mi dispiace. (…) E’ facile dedurre che il cammino del burro è il cammino dell’asino, è il mio cammino solitario da Lourdes verso Santiago; spero sia un cammino gradevole quanto la squisita panna del latte».
Con quelle frasi, nelle prime pagine del suo ultimo libro, Lenzi svela il gioco di parole tra il somaro, se stesso e la sua coscienza. Il cammino citato è il pellegrinaggio che in terra spagnola va da Roncisvalle a Santiago con un tragitto di 800 chilometri. Pellegrinaggio che Lenzi aveva già compiuto nel 2003, assieme all’amico Antonio Tong, poi proseguito in solitaria sino a Finisterre per un totale di 890 chilometri. Pellegrinaggio poi descritto nel libro del 2004 “Le stelle nello zaino”.
Un “Cammino” poi ripercorso nel 2009 in solitaria, ma partendo da Lourdes in terra francese, e proseguito fino al santuario mariano di Muxia per oltre 1.000 chilometri, a piedi, in 34 giorni. Pellegrinaggio dal quale è scaturito questo “Il cammino del burro” che, a differenza di “Le stelle nello zaino”, descrive più l’aspetto interiore che quello esteriore di questa esperienza che unisce, in Lenzi, la passione del camminare nella natura alla profonda religiosità e fede. Passo dopo passo, nei ricordi del “Cammino”, si snoda il dialogo tra il pellegrino, o l’asino, non è ben chiaro e la propria coscienza. Claudio Lenzi, già docente e autore di testi scolastici, ha pubblicato, oltre ai già citati: “Natura Insieme” (Tipoarte, 2003); “Insegnami a giocare a scacchi” (Bacchilega, 2006); “Teocle, l’eremita errante” (Tipoarte, 2009).

 
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