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Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi del 18/06/2013

E’ morta Luna, la “regina” di piazza Bracci

Post n°282 pubblicato il 18 Giugno 2013 da fabbri.giancarlo
 

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San Lazzaro (Bologna) 

Da qualche giorno ad accogliere i clienti dell’edicola sulla via Emilia, a San Lazzaro (Bologna), non c’è l’undicenne Luna, che in vita fu nominata “regina di piazza Bracci”, deceduta dopo una malattia. Luna però non è una bambina ma un cane femmina, meticcia o di razza non ben definita, che fu liberata da un canile circa nove anni fa, e che da allora, per la sua dolcezza e mitezza è sempre stata l’attrazione della centralissima edicola di Tullio Cerioli e Giuseppe Fenu.
Luna era un cane da carezze. Ci sono infatti cani da compagnia, da guardia, da lavoro, poliziotti o guide per ciechi, mentre Luna era un cane che attirava carezze da tutti. Adulti e bambini giunti all’edicola non mancavano di farle complimenti e lei li accettava. Con Cerioli, che molto probabilmente si sentiva più amico che proprietario, ad ammettere che «molti venivano anche da altre località vicine, con la scusa del giornale o delle riviste, per fare complimenti alla cagnolina». E fino all’ottobre scorso non mostrava problemi di salute.
Infatti fino all’ottobre del 2012 Luna, l’orgoglio di Tullio Cerioli contitolare dell’edicola, era sempre stata senza guinzaglio ma sempre accanto alla rivendita, in piedi o accucciata accogliendo la gente con uno scodinzolio. Purtroppo, come dicevano i principi dei fori, “dura lex, sed lex”: la legge è dura ma è legge e deve essere uguale per tutti.
Già nella primavera dell’anno scorso alcuni proprietari di cani, multati dalla polizia municipale di San Lazzaro, per aver lasciato liberi i loro animali in vie, luoghi e parchi pubblici, avevano puntato il dito sulla mite Luna da ben oltre un lustro in piazza Bracci ma però sempre priva del guinzaglio. Gli agenti, pur conoscendo l’animale e la sua indole affettuosa, si erano sentiti il dovere di consigliare a Cerioli di mettere il guinzaglio Luna che non comprendeva le ragioni di quella che sentiva come una punizione. Infatti lei non sapeva di latino.
Fino a qualche tempo fa lei, regalmente, accettava ancora le carezze. Lasciava fare ma non più con l’allegria e la gratitudine che dimostrava fino alla perdita della libertà dovuta al guinzaglio. Dal momento che l’avevano legata all’edicola con un guinzaglio si era avvilita e, mogia, non scodinzolava più quando vedeva qualcuno, soprattutto bambini, avvicinarsi alla rivendita di giornali e riviste. Ora la regina Luna non c’è più lasciando l’edicola, e la piazza, un po’ più vuota.

 
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