Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi del 30/09/2013

Su WordPress oltre ottomila contatti in 15 mesi.

Post n°384 pubblicato il 30 Settembre 2013 da fabbri.giancarlo
 

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In questi giorni mi è venuto in mente che era da circa un anno che accanto alla collaborazione con la carta stampata avevo aperto alcuni blog sul web. Il 30 luglio 2012 http://savenaidice.wordpress.com/ e l’8 agosto 2012 http://blog.libero.it/savenidice/. Esaminando le statistiche dei due blog internet ho rilevato, con legittima e ovvia soddisfazione, di aver avuto in 15 mesi numerosi lettori: 13.591.
Nel blog WordPress al 29 settembre 2013, con la pubblicazione di 327 articoli ho avuto ben 8.375 contatti con due rilevanti picchi nell’anno in corso: uno di 2.148 contatti in giugno e uno di 1.041 in agosto. In quello di Libero, alla stessa data, “solo” 5.216 contatti.
Di questo ne devo rendere grazie al collega giornalista Andrea Nelson Mauro, redattore del quotidiano bolognese “L’Informazione”, che mi aveva convinto a collaborare oltre al quotidiano anche, come blogger, al sito http://www.linformazione.com/ con testata “E’Tv-L’Informazione”. Collaborazione iniziata il 31 agosto 2011 e cessata il 20 marzo 2013, con la chiusura del sito, dopo la pubblicazione di 230 pezzi. Quindi proseguita ben oltre la cessazione della pubblicazione del quotidiano bolognese avvenuta il 15 gennaio 2012 con l’inizio di uno sciopero a oltranza e la successiva, definitiva, chiusura della redazione.
E penso di potermi prendere anche un’altra soddisfazione. Dall’aprile 1994 al giugno 2007 sono infatti stato a tempo pieno collaboratore del quotidiano “il Resto del Carlino” come corrispondente per i territori di Castenaso, Ozzano e San Lazzaro. E fino a tutto il 2006, quindi per oltre dieci anni con 10.428 pezzi pubblicati, come unico collaboratore per quei comuni allora associati sotto il nome di “Valle dell’Idice”. Dal luglio 2007 al gennaio 2012 sono stato unico corrispondente, per gli stessi comuni, per i quotidiani “Il Domani” e “L’Informazione”.
Dopo il 2006 su quei comuni hanno lavorato per “il Resto del Carlino”, con tempi più o meno lunghi, i colleghi Lorenzo Priviato, Francesca Golfarelli, Daniele Passeri, Pierfrancesco Prata, Marzia Di Sessa, Silvia Santachiara, Simone Arminio, Matteo Radogna (ultimamente ma solo su Castenaso), Valeria Melloni, Stefania Pelli e Nicoletta Tempera. Sempre se non me ne sono dimenticato qualcuno.

 
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La foglia di Fico… e la mancanza di infrastrutture

Post n°383 pubblicato il 30 Settembre 2013 da fabbri.giancarlo
 

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Il cartello a Villanova di Castenaso montato, anni fa, dal comitato cittadino “Per Villanova” 

Bologna 

Anche riguardo al progetto Fico il tipico umarel bolognese direbbe che si pensa prima al tetto poi alle fondamenta. Ossia che si pensa a investimenti privati, da business milionari, ma non alle infrastrutture (viabilità e mobilità) indispensabili a quegli stessi investimenti.
Dopo oltre duemila anni bisognerebbe tornare a scuola dai Romani che non allestivano castra (campi militari) o civitas (città) senza prima averne realizzate le vie principali: il decumano (in senso est-ovest) che si incrociava ad angolo retto col cardo (nord-sud). Proprio quest’anno ricorre il 2.200° anniversario della consolare Emilia avviata dopo la sconfitta dei Galli Boj, e la conquista di Bononia (oggi Bologna).
E dire che da decenni l’area a nord dello Scalo Merci, tra le vie San Donato, Ca’ dell’Orbo e Frullo, è stata interessata da grandi progetti, di cui molti abortiti. Tra gli ultimi quello della moschea bolognese, quello di Francesca e Renzo Menarini (ex patron del Bologna), di fare un centro commerciale da 14.499 metri quadri, un parco urbano e anche impianti e attrezzature sportive, nell’area ex Asam.
Poi il sogno di Gilberto Sacrati (ex patron della Fortitudo) del Parco delle Stelle che doveva sorgere in un comparto da circa un milione di metri quadrati, nell’area nord al Caab. Con un palazzo dello sport da 15mila posti, un’arena di 25mila metri quadrati nascosta da un colle con un parco, palestre e centro di riabilitazione su 5mila metri quadri, e un centro da 38mila metri per unire il calcio e il basket bolognese.
Col fallimento di Sacrati che ha fatto sfumare la speranza di trovare parte dei fondi per realizzare il terzo lotto della Lungosavena, dalla rotonda Sabadino degli Arienti (Novotel) a quella di via dell’Industria (Roveri), con un costo preventivato, anni fa, tra i 21 milioni (viadotto) e i 41 milioni di euro (galleria sotto a via Mattei e alla ferrovia Fer).
Un Fico che dovrebbe attrarre milioni di visitatori l’anno, con apertura nel 2015, mentre manca un’asse viario importante pensato trent’anni fa. Ossia la Lungosavena l’unica nell’area est di Bologna, sull’asse nord-sud, che sarebbe in grado di sopportarne il traffico da, e per, un’area vasta che va da Ferrara alla Valle del Savena passando per le direttrici per Ravenna e Rimini. Il progetto Fico è quindi inconcepibile senza la Lungosavena completa del lotto due-bis, del terzo lotto e del Nodo di Rastignano, che richiederebbero oltre quattro anni di lavoro.

 
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