Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi del 22/11/2013

La controinformazione esce dai sotterranei

Post n°447 pubblicato il 22 Novembre 2013 da fabbri.giancarlo
 

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Marzeddu, a sinistra, e Bugani, a destra, intervistati da Davide Turrini, al centro, nella Libreria Irnerio 

Bologna 

A Bologna, in un piccolo studio di via Mascarella 81, un ex operaio metalmeccanico e giornalista e un fotografo e videomaker freelance, visto il successo dei loro ultimi lavori: “Fiom. Viaggio nella base dei metalmeccanici” e “H2A. L’amianto nell’acquedotto di Bologna”, hanno fondato un sito di controinformazione e documentaristica sotto l’insegna di “Indygroundfilm”. I fondatori sono Giuliano Bugani e Daniele Marzeddu e l’Indygroundfilm realizza progetti audiovisivi e fotografici nella forma del reportage e del documentario sociale. E si propone la diffusione online dei propri lavori, sempre prodotti in base ai principi della libera informazione e contro la censura.
Indygroundfilm è indipendente e si sostiene grazie all’attività dei due fondatori e di collaborazioni con cittadini, comitati, associazioni per produrre e promuovere l’approfondimento di temi sociali e culturali, sostenendone la massima diffusione e condivisione.
Bugani e Marzeddu cercheranno di rompere quella che viene definita la “Sindrome del Silenzio”, attraverso la promozione e la divulgazione in rete. Indygroundfilm ospita, su decisione dei fondatori, anche video e documentari di altri autori, così da divulgare anche storie di diverso argomento. Indygroundfilm è, infatti, una sorta di società di mutuo soccorso dell’informazione. Per informazioni: 348-8428834; 393-3025260; indygroundfilm@gmail.com; http://www.indygroundfilm.com.

 
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Emil Banca vuole i suoi soci in salute

Post n°446 pubblicato il 22 Novembre 2013 da fabbri.giancarlo
 

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Dall’alto, in senso orario, Simone Gamberini, Daniele Ravaglia, Angela Guaragna e Fiorella Belpoggi 

Bologna 

Evidentemente oltre a custodire, e gestire, i patrimoni liquidi dei soci l’Emil Banca ci tiene anche alla loro salute fisica sottoscrivendo un accordo di collaborazione con la cooperativa sociale onlus “Istituto Ramazzini” per la prevenzione oncologica. La firma dell’accordo lo scorso 21 novembre con il direttore generale di Emil Banca, Daniele Ravaglia, ha definito il Ramazzini «un’eccellenza, riconosciuta a livello internazionale, che renderà più qualificato il nostro “Progetto Salute”. Nel 2014 – ha aggiunto Ravaglia – nonostante la crisi, continueremo a investire sulla salute dove opera la banca e a coprire parte dei costi di Assist, copertura sanitaria integrativa studiata con Campa, che offriamo ai nostri soci a prezzi calmierati, e sosterremo integralmente le spese di almeno 550 visite di prevenzione, delle quali 300 verranno effettuate dall’Istituto Ramazzini e 250 dall’Ant».
Un’iniziativa che si aggiunge a quelle avviate nel 2003 con Samur (Studi avanzati malattie urologiche), proseguite nel 2008 con Ant (Associazione nazionale tumori) che ha inoltre ricevuto fino al 2012 un milione di euro di contributi da Emil Banca, poi nel 2012 con Lilt (Lega italiana lotta ai tumori) per un totale di migliaia di visite. E ora anche col Ramazzini, a partire dal 2014. Alla firma dell’accordo erano presenti, per l’Istituto Ramazzini, il presidente Simone Gamberini, il direttore del centro di ricerca Fiorella Belpoggi e Angela Guaragna direttore sanitario del poliambulatorio di via Libia a Bologna.
Come ha confermato il presidente del Ramazzini, Simone Gamberini, «La diagnosi precoce è fondamentale nella lotta contro il cancro. Nel nostro poliambulatorio di prevenzione oncologica di via Libia, a Bologna, sono sempre più le persone che prenotano una visita, perché la diagnosi precoce può evitare l’insorgenza dei tumori. Con questa consapevolezza è stata firmato un accordo con l’Emil Banca che intende offrire ai soci la possibilità di sottoporsi gratuitamente a controlli di sorveglianza oncologica. E con il “Progetto Scuole” – ha proseguito Gamberini – il Ramazzini prosegue la sua missione di diffondere la cultura della prevenzione, perché solo con quella è oggi realizzabile una strategia di lotta contro il cancro e tante altre malattie croniche correlate all’attuale degrado dell’ambiente di vita».

 
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