Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi del 23/11/2013

Il premio “La Torre” a Carlo Benassi e Adriana Lodi

Post n°449 pubblicato il 23 Novembre 2013 da fabbri.giancarlo
 

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Carlo Benassi esempio di volontariato sociale e di solidarietà umana 

Ozzano (Bologna) 

Alle 11 di stamattina, sabato 23 novembre, nel municipio di Ozzano (Bologna) si è svolta un seduta aperta del consiglio comunale dedicata all’assegnazione del premio “La Torre”. Un riconoscimento istituito dall’amministrazione comunale rivolto alle “personalità che si siano distinte per particolari meriti letterari, storici, artistici, sportivi, economici, scientifici o per l’impegno civile e nel volontariato”.
Le personalità insignite, nella quarta edizione del premio sono stati Carlo Benassi e Adriana Lodi con le seguenti motivazioni: “A Carlo Benassi, per l’impegno a favore della comunità. Il Comune di Ozzano lo ringrazia per l’impagabile attività in tutti i campi del volontariato. Organizzatore di tanti eventi benefici e di iniziative che arricchiscono il paese. Risorsa preziosa nella costruzione e nel mantenimento di relazioni fra le persone alla base del fare e dell’essere comunità”.
“Ad Adriana Lodi, per il suo infaticabile impegno che ha profuso nei settori dell’assistenza e dei servizi sociali e dell’infanzia. Il Comune di Ozzano dell’Emilia la ringrazia per aver tenacemente portato avanti e vinto la grande battaglia contro l’istituzionalizzazione degli anziani e dei bambini. Per i risultati ottenuti a favore dei diritti delle donne e dei più deboli, con spirito generoso e cuore solidale”.
Adriana Lodi è stata parlamentare alla Camera dei deputati per sei legislature, senza interruzioni, dal 1968 al 1991. Assessore ai servizi sociali al Comune di Bologna, dal 1966 al 1970, dove aveva inaugurato a Bologna, nel 1969, i primi due asili nido in Italia a gestione comunale ben due anni prima della legge.
Carlo Benassi, a Ozzano dal 1954, è stato mezzadro, metalmeccanico e postino. Impegnato nel volontariato è stato donatore dell’Avis. Pratica lo sci di fondo dal 1972 con la partecipazione a ben 132 gare oltre i 40 km al suo attivo. Nel 2011 è stato insignito dal Coni provinciale del premio “Una vita per lo sport”.
L’albo d’oro del premio “La Torre” vede come insigniti nel 2004  Marco Vacchi (Ima Spa) e Tonino Pirini (ex sindaco), nel 2006 Corrado Zaini (Fatro Spa) e Giovanni Capitanio (Scuola di Musica) e nel 2009 Suor Cecilia Arlotti (Scuola Materna “Cav. Foresti” a Maggio) e Mirella Cassani (Istituto Ramazzini). Un premio meritato.

 
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Ma i petroniani conoscono San Petronio?

Post n°448 pubblicato il 23 Novembre 2013 da fabbri.giancarlo
 

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La grande basilica di San Petronio vista, e raccontata, da Marco Poli 

Bologna 

A Bologna tanti petroniani, e non solo i turisti, credono che la basilica di San Petronio, in Piazza Maggiore, sia il duomo della città che, invece, è la chiesa cattedrale di San Pietro in via Indipendenza. Tanti non sono mai entrati nella grande basilica che nei progetti originari doveva essere la chiesa più grande del mondo, più grande anche di San Pietro in Roma capitale religiosa della cristianità cattolica. E’ infatti la quarta chiesa più grande della penisola italiana (la terza, se si esclude San Pietro, che fa parte dello Stato della Città del Vaticano). E forse molti di più non ne conoscono nemmeno la travagliata storia che l’ha infine resa monca e incompiuta nonostante 273 anni di lavori.
I lavori per la realizzazione della basilica di San Petronio iniziarono nel 1390 e furono terminati, per modo di dire, vedendola, nel 1663 anno in cui fu chiusa la “Fabbrica” ossia la retrostante area di cantiere. Quest’anno quindi ricorre il 350esimo anniversario della chiusura del cantiere e il comitato dei soci Bologna Est, di Emil Banca, ha voluto ricordarlo chiamando lo storico e giornalista Marco Poli a narrare la storia del più grande edificio religioso di Bologna.
La conferenza di Marco Poli si terrà, con ingresso gratuito, alle 17 del 27 novembre nella Sala delle Colonne della sede direzionale dell’Emil Banca in via Mazzini 152. In particolare il noto conferenziere, è il caso di dire “petroniano”, si occuperà della Basilica di San Petronio spiegando perché ne fu decisa la costruzione, perché è incompiuta, con quale denaro fu pagata, quale era il progetto originario di Antonio di Vincenzo e tante altre curiosità. E forse un giorno verrà voglia a qualcuno di entrarvi anche solo per ammirarne le bellezze artistiche, architettoniche, tecniche (ha all’interno la più grande meridiana del mondo lunga 66,8 metri realizzata dal genovese Gian Domenico Cassini che la terminò nel dicembre del 1657), eccetera. Un’occasione per conoscere la storia di Bologna raccontata… come si deve.

 
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