Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi del 23/12/2013

Papa Francesco visto da… fratel Francesco

Post n°486 pubblicato il 23 Dicembre 2013 da fabbri.giancarlo
 

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La copertina del libro e il religioso camilliano fratel Francesco Zambotti fondatore delle Tende di Cristo 

San Lazzaro (Bologna)

“In cammino con papa Francesco. Un pensiero per ogni giorno” (Gribaudi, 2013) è un piccolo libro, sta in una tasca della giacca, scritto da un grande personaggio come fratel Francesco Zambotti. Libro che contiene, come dice il sottotitolo, riflessioni e un pensiero di pace e di speranza per ogni giorno dell’anno, oltre a una prefazione sul pensiero papale del vaticanista e giornalista Rai Fabio Zavattaro. Libro che dovrebbe essere reperibile nelle librerie con ricavato che va a sostegno delle “Tende di Cristo”; per info: http://www.latendadicristo.it.
Frate Francesco è un monaco e sacerdote camilliano nativo di Pejo (Trento), e cittadino del mondo, ma lo si potrebbe considerare un sanlazzarese di adozione. A San Lazzaro ha infatti la sorella Agata e tanti amici che in vari modi, anche organizzando lotterie e cene di beneficenza, ne sostengono le sue meritevoli attività benefiche.
Anche quest’anno, all’Arci di San Lazzaro, gli amici sanlazzaresi e bolognesi di fratel Francesco hanno organizzato una cena di pesce per sostenere le 18 comunità famiglia, o comunque di accoglienza, per bambini orfani o malati, donne abbandonate, e malati di Aids, dette “Tende di Cristo”. Con il significato di tende piantate in un mondo affollato ma deserto di valori grandi, e disattesi, come la pace, la carità e la solidarietà. Comunità fondate dal religioso che, come fece Padre Marella (purtroppo ancora oggi sulla via della beatificazione, ndr), ha dedicato tutta la sua vita di laico e di religioso al sostegno degli ultimi con attività di solidarietà avviate in Italia, in Brasile e in Messico.
Infermiere professionale prima dei voti e dell’ordinazione sacerdotale, Zambotti, si è infatti sempre dedicato alle persone emarginate. Dopo i voti fu direttore della clinica psichiatrica di Predappio poi, a Roma, economo generale dell’ordine e, a Cremona, direttore dell’ospedale dei camilliani. Però la scrivania non era per lui e, rimboccandosi le maniche, decise di ripartire da zero aprendo centri di accoglienza; “tende” che vivono di provvidenza e del sostegno dei volontari.
Come giornalista, poeta e scrittore, ha pubblicato libri di meditazione, racconti, poesie, fiabe, saggi sull’emarginazione. Per chi intende dare un contributo alle sue attività benefiche e missionarie è disponibile il conto corrente postale 12084265 intestato all’associazione “La Tenda di Cristo” via Oseline 2 – 26037 San Giovanni in Croce (Cremona).

 
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A Natale l’Arci aggiunge cento posti… a tavola

Post n°485 pubblicato il 23 Dicembre 2013 da fabbri.giancarlo
 

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Da sinistra Stefano Brugnara, Maria Rosa Iaquario, Roberta Ballotta e Franco Fanizzi 

San Lazzaro (Bologna) 

In un noto musical di tanti anni fa si cantava “aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più… ” mentre l’Arci di San Lazzaro, nel giorno di Natale, ne aggiungerà un centinaio. Infatti i soci che lavorano nella cucina del circolo Arci, uno dei più grandi d’Italia con circa cinquemila soci, hanno avuto l’idea di preparare un pranzo di Natale affinché anziani assistiti dai servizi sociali del Comune di San Lazzaro «possano passare almeno il Natale in amicizia e solidarietà». Idea apprezzata anche dal presidente provinciale dell’Arci, Stefano Brugnara «soprattutto in questo periodo dove le risorse delle famiglie anziane diminuiscono avvicinandole alle soglie della povertà»,
Ne ha dato notizia il vicepresidente dell’Arci sanlazzarese, Franco Fanizzi, in un incontro con il sindaco Marco Macciantelli, l’assessore alla cultura e ai servizi sociali Roberta Ballotta, il presidente Brugnara e l’assistente sociale Maria Rosa Iaquario. Con il sindaco che ha apprezzato la notizia «di un’iniziativa che si aggiunge alle tante che l’Arci sostiene da alcuni anni pressoché quotidianamente».
In pratica il circolo Arci il 25 dicembre, giorno di Natale, dalle 12 alle 14.30 “sarebbe” chiuso a tutti, soci o non soci, per dare modo ai propri collaboratori di essere a pranzo assieme ai propri familiari. Con i soci volontari delle cucine, circa una ventina, che hanno deciso di mettersi in gioco anche in quelle ore per dare un pasto caldo, condito con tanta amicizia, alle persone anziane, e spesso sole, di San Lazzaro. Festa dal sapore familiare con rispetto della privacy delle persone ospiti.
Come ricordato da Fanizzi l’Arci sanlazzarese da anni propone e sostiene iniziative di solidarietà, rivolte a più versanti, con discrezione e senza dare loro eccessivo risalto. Si possono ricordare le iniziative a favore dei terremotati della nostra regione, il sostegno a quelle per il Ramazzini, a Bimbo Tu, all’Airc, al centro sociale “Malpensa” e ai capodanni del centro per handicap gravi “Nelda Zanichelli”.
L’assessore Ballotta ha poi ricordato «che l’Arci di San Lazzaro ogni giorno feriale mette gratuitamente a disposizione propri spazi affinché gli anziani possano socializzare godendo della guida di animatori in attività che mantengano vive in loro l’attenzione e la memoria. Con l’idea del pranzo di Natale che si aggiunge alle tante altre iniziative».

 
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I più calorosi auguri da Giancarlo Fabbri

Post n°484 pubblicato il 23 Dicembre 2013 da fabbri.giancarlo
 

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Nella foto qui sopra un quadro realizzato dal sottoscritto parecchi anni fa. Ho infatti pensato di offrire ai miei amici, e lettori, qualcosa realizzato con le mie mani piuttosto che una bella immagine già confezionata.
Come da miei sentimenti, perché egoisticamente lo vorrei anche per me e la mia famiglia, auguro a tutti di poter superare questo periodo di crisi causata soprattutto da chi per tre anni l’ha negata dicendo che “i ristoranti sono pieni”. Forse perché quel signore arricchito, e molti si domandano come, non pranza o cena in casa di pensionati al minimo, di cassintegrati, di persone che hanno perso il lavoro dirottato all’estero per pagare meno tasse e per pagare meno i dipendenti. Cogliendo l’occasione per rendere onore a quegli imprenditori che, pur non marcando il cartellino, lavorano anche quindici ore al giorno per mantenere in piedi la loro azienda e per dare uno stipendio ai propri dipendenti e pane alle loro famiglie.
Soprattutto, e a tutti, agli amici e ai lettori “vicini e lontani ovunque voi siate” come diceva nel secolo scorso il mitico Nunzio Filogamo voce prima della Eiar poi della Rai, un futuro di pace. Perché la pace, come diceva il Mahatma (“grande anima”) Mohandas Karamchand Gandhi, non va solo auspicata ma coltivata e praticata con le azioni di tutti i giorni in famiglia, tra la gente e fra i popoli. Ribadendo i legittimi diritti e i conseguenti doveri delle persone, di tutte le persone, eliminando i pregiudizi e abbattendo i fanatismi di ogni genere (anche religiosi) che spesso sono aizzati ad arte per interessi politici, economici, e di potere, ben differenti da quelli che vengono pubblicamente palesati e ribaditi.
A vuoi tutti, anche se non leggerete queste misere righe… buone feste.

 
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In un Quaderno la storia del monumento di piazza Bracci

Post n°483 pubblicato il 23 Dicembre 2013 da fabbri.giancarlo
 

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La copertina del Quaderno numero 13 e due delle figlie di Riccardo Venturi davanti al monumento

San Lazzaro (Bologna) 

In questi giorni è uscito il 13° numero dei “Quaderni del Savena” pubblicazione annuale, dell’Archivio storico comunale di San Lazzaro “Carlo Berti Pichat”, diretta da Mauro Maggiorani. La rivista nella versione cartacea è reperibile nella Mediateca di San Lazzaro, in via Caselle 22, ed è anche possibile consultarla e scaricarla nella versione elettronica all’indirizzo web http://www.clueb.eu/savena.pdf.
Una pubblicazione interessante, con una prefazione del sindaco Marco Macciantelli, che contiene contributi storici di Pier Luigi Perazzini, Lara Calzolari e Giovanni Bettazzi, Elda Brini e Francisco Giordano, Mauro Maggiorani, Elisabetta Arioti, Gabriele Nenzioni, Claudio Santini, e anche letterari di vari autori curati da Gianni Cascone.
E qui vorremmo porre l’accento sul lavoro di Elda Brini e Francisco Giordano, a titolo “Il monumento ai caduti della Grande Guerra di San Lazzaro di Savena”. Articolo che racconta la lunga e travagliata storia del monumento, opera dello scultore e architetto Riccardo Venturi residente al Trappolone di San Lazzaro, inaugurato nel 1923.
Monumento di cui è conservato nell’archivio storico un modello in scala, in scagliola, alto mezzo metro però privo dell’aquila bronzea sommitale. Modello che è stato mostrato al pubblico, in occasione della presentazione della rivista, lo scorso 6 dicembre in Mediateca.
Riccardo Venturi, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, progettò ed eseguì due sculture per l’Aula Magna dell’Università di Bologna, il monumento ai caduti in Certosa e la fontana del piazzale della stazione ferroviaria di Bologna. Quest’ultima fu poi attribuita a un altro autore perché Venturi non era iscritto al partito fascista. Venturi morì abbastanza giovane, il 29 maggio 1943, e dimenticato.
Il monumento in origine non era nell’attuale collocazione, laterale, ma centrale davanti a dove ora sorge la chiesa di San Lazzaro. In una foto degli anni 30 la si vede contornata da una bassa balaustra di ferro; in un’altra del 1951, invece, la balaustra è in pietra. La piccola cancellata metallica fu poi asportata per ricavarne ferro ad uso bellico. Visto che il monumento era già stato spostato, e che si parla di rifare la piazza, le figlie di Venturi: Gabriella, Paola e Violetta temevano che l’aquila della “Vittoria” spiccasse il volo. Ma anche con il nuovo progetto di riqualificazione di piazza Bracci il monumento resterà dov’è ora.

 
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