Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi del 21/02/2014

Si sale sul Fico senza pensare a viabilità e trasporti

Post n°544 pubblicato il 21 Febbraio 2014 da fabbri.giancarlo
 

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Contornato in giallo il Caab con, sotto, il grande scalo merci ben vicini ma sempre separati

Bologna

Tutti corrono per salire sul carro di re Mida attratti dal business del Fico (Fabbrica italiana contadina) o Eatalyworld che, secondo le rosee aspettative degli investitori – con qualcuno che lo paragona a un DisneyWorld – ha l’obiettivo di attrarre circa dieci milioni di visitatori l’anno. «Abbiamo stimato – spiegava Oscar Farinetti, patron di Eataly, al Farete svoltosi l’anno scorso al Caab – l’arrivo di cinque milioni di stranieri e noi ce la faremo perché il nostro sarà un mix di bellezze e qualità che supera tutti gli altri con Bologna come capitale del cibo». Un progetto pensato da Andrea Segrè, presidente del Caab, come un parco agroalimentare sugli 80 mila metri quadrati del Caab (Centro agro alimentare Bologna) dedicati alla valorizzazione delle eccellenze agricole e alimentari italiane. Un’idea innovativa e meravigliosa, con 5.000 nuovi posti di lavoro per un fatturato di 80 milioni di euro l’anno, di cui è già previsto il taglio del nastro nell’autunno del 2015 alla chiusura dell’Expo 2015 di Milano che dovrebbe fare da traino.

Facendo una sorta di media, considerando che cinquemila addetti sono già parecchi ai quali aggiungere i fornitori e le merci, dieci milioni di visitatori l’anno fanno oltre 27 mila persone al giorno che in un modo o nell’altro dovranno arrivare, e ripartire, dal Fico accessibile dalla rotatoria Torri. Con dalla rotonda una viabilità adatta a un traffico pesante solo verso ovest, la San Donato, o verso est, la Lungosavena priva del più importante e costoso terzo lotto (via dell’Industria-viale Bentivoglio, primo lotto del 1995) che consentirebbe di raggiungere Fico direttamente dalla Tangenziale aggirando lo scalo merci.

Secondo il “Carlino” dell’1 ottobre stanno ora pensando di ripristinare la linea 6 Sfm, a doppio binario tranne due chilometri, aggiungendoci altri cinque chilometri di binari, e tre stazioni: San Donnino, Pilastro e Caab capolinea. Costo preventivato circa 60 milioni. Chi paga? Si farà a tempo per l’autunno 2015  visto che non si completano mai le opere infrastrutturali? Perché non realizzare anche il terzo lotto, come si era pensato oltre vent’anni fa, chiedendo un contributo a chi fa il business. Qualcuno si ricorda che a fianco c’è il grande scalo merci ferroviario mai collegato al Caab servito solo dal trasporto su gomma?

 
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Dolores Prencipe in mostra nel museo

Post n°543 pubblicato il 21 Febbraio 2014 da fabbri.giancarlo
 

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Pianoro (Bologna)

Alle 16 del 22 febbraio nella sala eventi del Museo di Arti e Mestieri “Lazzarini”, a Pianoro (Bologna) in via del Gualando 2, si inaugura una mostra di opere pittoriche di Dolores Prencipe a titolo: “Il mio cuore di vela ha incontrato il vento”. L’esposizione d’arte resterà poi aperta sino al 2 marzo visitabile il sabato e la domenica pomeriggio dalle 15 alle 18. Per informazioni: 051.6529105 (Comune di Pianoro); 051.776927 (Museo di Arti e Mestieri); info@museodiartiemestieri.it.

Nella recensione pubblicata sull’edizione 2012 del “Catalogo generale degli artisti dell’Emilia-Romagna” si legge che Dolores Prencipe «pittrice, ma anche poetessa e scrittrice, racconta il mondo con gusto contemporaneo. Le tele ad acrilico, così come i suoi versi, fanno rendere le sfumature dei viaggi in Africa e i “silenzi chiassosi” dei dirupi del suo Gargano. Nei suoi quadri, un mix armonico di colori, lavorati a spessore, quasi graffiati e disposti a creare particolari geometrie. Non vi è in questi lavori semplice astrazione, in quanto tra le “gabbie cromatiche” è facile scorgere “appunti” figurativi come figure, volti e costruzioni. Una pittura che ha molto da raccontare… » .

L’opinione del professor Francesco Barone, docente all’Università de L’Aquila, è che «la corrente artistica di Dolores Prencipe è l’Eventualismo de-contestualizzato. Congiunzione di movimenti armonici intrisi di a-spazialità. Gli elementi rappresentati svincolano gli spettatori da riflessioni comuni. Le idee frattali accompagnano le sue produzioni artistiche. Lo stile di lavoro della pittrice, posizionata sulla tela stesa in orizzontale, denota il pieno coinvolgimento di chi intende esprimersi conseguendo la rotta di un veliero. A volte in balia delle onde e dei pensieri mossi».

Nello stesso museo, nell’ambito della campagna per il risparmio energetico “M’illumino di meno”, alle 16 di domenica 23 febbraio ci sarà un pomeriggio per bambini e adulti (accompagnati) a titolo “La gallina Carcadessa”. In un museo con ambientazione a lume di candela immagini, racconti e fiabe terrificanti con Adriano Simoncini e Giulio Argini con merenda finale. L’ingresso è gratuito.

 
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