Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi del 31/03/2014

Sandro Pertini visto da Manuel Franzoso e da Valdo Spini

Post n°578 pubblicato il 31 Marzo 2014 da fabbri.giancarlo
 

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Da sinistra, al tavolo, Manuele Franzoso, Valdo Spini, Mauro Ottavi e Marco Macciantelli

San Lazzaro (Bologna)

Domenica scorsa nel circolo culturale “Sandro Pertini” di San Lazzaro (Bologna) c’era tanta gente ad accogliere l’onorevole Valdo Spini ex parlamentare e vicesegretario del Partito socialista italiano più volte sottosegretario e ministro. Col politico toscano intervenuto per rendere onore alla mostra fotografica e documentaria che il circolo locale, presieduto da Mauro Ottavi, ha voluto dedicare al presidente più amato dagli italiani: “Sandro Pertini una vita per la buona politica”; rimarcando, inoltre, la presenza al dibattito di alcuni giovani
Nell’occasione c’è stata l’applaudita presentazione della tesi di laurea di Manuele Franzoso a titolo: “Il pensiero e le battaglie di Sandro Pertini fino alla presidenza”. Un giovane promettente diplomatosi in Scienze sociali, al liceo sanlazzarese “Mattei”, poi laureatosi in Storia, l’anno scorso con un 110 con lode alla Scuola di Lettere e Beni Culturali dell’Università di Bologna. Tesi, che parte dai lavori della costituente nel 1945 fino all’elezione di Pertini alla presidenza della Repubblica, elaborata sulla base di ricerche compiute negli archivi parlamentari. Tesi che ha dato ulteriore risalto alla mostra, realizzata dopo ricerche in archivi pubblici e privati, soprattutto con lo scopo di trasmettere ai giovani i valori e gli ideali socialisti e riformisti.
Col sindaco Marco Macciantelli a osservare che «qui a San Lazzaro ci sono stati vari sindaci socialisti e qui ci sono le radici di fondamentali ideali socialisti riformisti. Dobbiamo infatti tornare a quelle radici, e a quei valori perché non possiamo dirci parte del socialismo europeo se non ci riconosciamo in quei valori anche a livello nazionale e locale». Con Franzoso a ricordare un commovente scambio di lettere tra Pertini, prigioniero al confino, e la madre che aveva chiesto la sua liberazione – rifiutata dall’orgoglioso antifascista – che le scrisse: «bisogna saper lottare senza paura; ma anche senza speranza».
Mentre invece i socialisti sanlazzaresi non hanno perso la speranza di vedere di nuovo valorizzati quegli ideali socialisti ha portato in Italia la cooperazione, i sindacati, la solidarietà, l’antifascismo, la solidarietà umana e il sostegno alle categorie più deboli della popolazione.

 
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A sorpresa, al museo, la viva voce di Luigi Fantini

Post n°577 pubblicato il 31 Marzo 2014 da fabbri.giancarlo
 

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Nella foto Claudio Busi e Giuseppe (Pino) Rivalta mentre fanno sentire la voce di Luigi Fantini 

Pianoro (Bologna) 

Sabato scorso nella sala eventi del Museo di Arti e Mestieri “Pietro Lazzarini” di Pianoro (Bologna) si era sentita, come per magia, forte e chiara la viva voce di Luigi Fantini spentosi, a 83 anni di età, a Bologna il 12 ottobre 1978. Una magia opera degli speleologi Claudio Busi e Giuseppe Rivalta tramite una registrazione d’epoca su nastro, riprodotta da un apparecchio anni ’60, in occasione dell’inaugurazione della mostra itinerante “Ricercaro appenninico”, dedicata alla grande figura del Fantini, promossa dal Distretto culturale di San Lazzaro.
Una mostra, già esposta per un mese a San Lazzaro, resterà a Pianoro fino al 27 aprile compreso, con quaranta pannelli illustrativi e vetrine con reperti, visitabile a ingresso libero il sabato e la domenica dalle 15 alle 18; sono possibili visite guidate su appuntamento, per gruppi e scolaresche, telefonando ai numeri: 338-7738701; 051.6529105. Per info: info@museodiartiemestieri.it; www. museodiartiemestieri.it.
Come ha ricordato il sindaco, Gabriele Minghetti, Pianoro ha un legame particolare col Fantini, a cui è dedicata una via proprio accanto al museo, che è sepolto nel piccolo e silente camposanto pianorese del Monte delle Formiche. Con il sindaco che ha apprezzato l’interesse sollevato da questo primo progetto culturale costruito insieme da tutti e sei i comuni del distretto sanlazzarese «e spero se ne facciano altri».
Con il coordinatore del Distretto culturale, Roberta Ballotta assessore alla cultura a San Lazzaro, che ha colto l’occasione per ricordare «una persona meravigliosa che veniva affettuosamente definita “al matt di sass”». «Quando ci è stata proposta l’iniziativa – ha detto l’assessore pianorese Benedetta Rossi – l’abbiamo colta al volo proprio in onore di questo straordinario personaggio». Mentre Gabriele Nenzioni, direttore del museo sanlazzarese “Donini” ha citato i tanti enti che hanno collaborato alla realizzazione della mostra dando poi lettura di alcune lettere dove il Fantini, scrivendo ad alcuni amici, manifestava amarezza per l’incomprensione subita da parte della scienza ufficiale e accademica. Riferendo poi che lo scopo della mostra «è quello di stimolare nei giovani la curiosità e l’amore per il proprio territorio».
Come aveva fatto anche a San Lazzaro Adriano Simoncini, storico e scrittore, consulente scientifico del museo pianorese, ha parlato del Fantini fotografo con proiezione di immagini tratte dai due volumi dell’importante opera “Antichi edifici della montagna bolognese”. Per concludere è stato poi proiettato il filmato di Busi: “Luigi Fantini. Una vita per la ricerca” infine un brindisi col vino Spumante Rosè For You del Podere Riosto prodotto con uve ricavate dall’antica vite centenaria scoperta nel territorio pianorese dal Fantini nel 1961.

 
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