Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi del 10/09/2014

Tanti eventi nel Museo “Lazzarini” di Arti e Mestieri

Post n°670 pubblicato il 10 Settembre 2014 da fabbri.giancarlo
 

Trecciatrici 01

Pianoro (Bologna)

Finite le ferie estive sono riprese le tante attività espositive, didattiche, e culturali, promosse e attuate dal Museo di Arti e Mestieri “Pietro Lazzarini” di via Gualando 2 a Pianoro (Bologna). Per informazioni: 051.776927, 051.6529105 (Comune); info@museodiartiemestieri.it; http://www.museodiartiemestieri.it; facebook.com/museodiartiemestieri.
Sabato 13 settembre, alle 16.30, sarà inaugurata la mostra fotografica di Sara Colombazzi, ingegnere pianorese, a titolo “Lasciatele lavorare. Donne nel mondo del lavoro”. Esposizione curata da Gianna Solmi, e realizzata con l’Udi (Unione Donne in Italia), che sarà aperta dalla scrittrice Alba Piolanti, e da interventi dell’assessore alla cultura, Benedetta Rossi, e di Katia Graziosi presidente dell’Udi bolognese. L’esposizione itinerante, che ha girato per varie città italiane rimarrà poi aperta, fino al 12 ottobre, il sabato e la domenica dalle 15 alle 18.
Domenica 14, dalle 16, “La paglia di grano” con un pomeriggio tutto dedicato alla rievocazione dei procedimenti per ottenere uno stelo atto all’intreccio: la trebbiatura a mano sulla pietra, l’esperienza delle abili trecciaiole per riscoprire la relazione tra uomo, terra e tradizione affinando antiche manualità. Infine la degustazione di prodotti locali per cementare il piacere dello stare insieme in allegria.
Infatti venerdì 19, dalle 18, ci sarà l’inaugurazione del “Punto di assaggio e di esposizione di prodotti tipici locali” con degustazioni e distribuzione di materiale informativo sulle aziende agricole, agriturismi, B&B, e altri enti pubblici e privati del territorio con particolare riguardo a Pianoro, Loiano, Monghidoro e vallate vicine.
Sabato 20, alle 16, per i bambini e non solo “Festa della vendemmia” con il pomeriggio dedicato alla rievocazione della vendemmia. Pigiatura dell’uva da parte dei bimbi, degustazione di vino e dei famosi zucche rotti montanari, “zucarèn”, preparati secondo un’antica ricetta e cotti nell’antico forno a legna. Con il momento conviviale accompagnato dalle danze caratteristiche della montagna bolognese, “bal spech” o “bal stach”, con le musiche del gruppo La Violina.
Infine sabato 28 settembre, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17, si terranno laboratori di ricami a treccia e ricamo estense. Una giornata di laboratorio dedicata al merletto e al ricamo con prenotazioni allo 051.346050 (info@nuovas1.it). Alle 10.30 visita guidata al museo, con prenotazioni al 338-7738701, e alle 17.45 conferenza a titolo: Coperte e ornamenti per buoi”, con le origini del ricamo a treccia, ed esposizione di libri sull’evoluzione del ricamo e del merletto.

 
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Le donne ritratte da Sara approdano al Museo “Lazzarini”

Post n°669 pubblicato il 10 Settembre 2014 da fabbri.giancarlo
 

Colombazzi 0x Sara

Pianoro (Bologna)

Dopo un lungo peregrinare per Bologna (Palazzo d’Accursio, sedi di quartieri, Archiginnasio), poi in comuni della provincia, e in altre città d’Italia, approda a Pianoro la mostra fotografica di Sara Colombazzi, pianorese, a titolo “Lasciatele lavorare. Donne nel mondo del lavoro”. Esposizione che sarà inaugurata alle 16.30, di sabato 13 settembre, nel Museo di Arti e Mestieri “Lazzarini” in via Gualando 2, che rimarrà aperta, fino al 12 ottobre, il sabato e la domenica dalle 15 alle 18.
La mostra fotografica curata da Gianna Solmi, e realizzata con l’Udi (Unione Donne in Italia), sarà aperta da letture della scrittrice Alba Piolanti, componente del Comitato scientifico dell’Udi di Bologna, e da interventi dell’assessore pianorese alla cultura, Benedetta Rossi, e di Katia Graziosi presidente dell’Udi bolognese.
Come riferisce la curatrice della mostra «le foto sono lo specchio del reale, ma anche immagini che Sara Colombazzi ha saputo rivelare e sviluppare con occhio attento e grande passione. Non esclusivamente dei ritratti ma un “incontro” con le protagoniste, tutte giovani donne, che si narrano nel loro ambiente professionale. E le fotografie rivelano un attimo del loro quotidiano lavorativo, dove si può vedere la forza, la determinazione, la bellezza orgogliosa che si nasconde in uno sguardo, in un gesto fermati dallo “scatto fotografico”. Nella mostra non troveremo immagini sensazionali, ma serie rappresentazioni del reale, credibili visioni e, possibilmente, vere atmosfere».
Laureata in ingegneria edile Sara si avvicina alla fotografia durante l’Università realizzando foto rivolte all’architettura e al paesaggio. Poi il suo interesse si sposta verso il reportage con l’attenzione rivolta al sociale. Realizza infine progetti con le associazioni Udi, Lavitabella, Portland-Bologna, Sister City, L’Idea, Il Nido della Valle, Aido, poi con la Regione, la Provincia e con il festival del turismo “Itaca”. Da anni Sara Colombazzi è poi anche curatrice di mostre fotografiche collettive, corsi e concorsi fotografici. Infine nel giugno scorso ha esposto a Portland in Oregon (Usa) un progetto fotografico dedicato alla cultura, e a Bologna, avvicinandosi ancora al tema del ritratto.
Come spiega la stessa Colombazzi «la mostra intende affermare la dignità e l’autodeterminazione delle donne, condannare ogni violenza, molestia o discriminazione sul lavoro, in famiglia e nella società. Per sostenere l’accesso delle donne a tutti i livelli lavorativi con parità di diritti e di retribuzioni. Per dimostrare la presenza delle donne in tutti i settori dell’economia con ruoli di responsabilità e di direzione».
Per informazioni: 051.776927 (Museo), 051.6529105 (Comune); info@museodiartiemestieri.it; http://www.museodiartiemestieri.it.

 
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159ma Festa del Farneto e della Madonna della Cintura

Post n°668 pubblicato il 10 Settembre 2014 da fabbri.giancarlo
 

Sagra 03 2008

San Lazzaro (Bologna)

Da giovedì 11 a domenica 14 settembre la 159ma Festa del Farneto e della Madonna della Cintura. La borgata sanlazzarese del Farneto, in Val di Zena, nel 1855 fu miracolosamente risparmiata dall’epidemia di colera che fece tante vittime. Nella sola Bologna, allora di 70 mila abitanti, ci furono circa 4.000 morti e in migliaia fuggirono nelle campagne, mentre in città si fronteggiava la diffusione del morbo aprendo lazzaretti ma quasi tutto fu inutile. Il colera era una malattia misteriosa, di cui non si sapeva nulla e le terapie furono inefficaci. Infatti non si sapeva che il vibrione del colera, non ancora scoperto, si diffondeva attraverso le acque dei pozzi e dei canali contaminate dai liquami infetti. E l’acqua, che per secoli fu la grande ricchezza di Bologna, si trasformò in strumento per diffondere la morte.
A ringraziamento dello scampato pericolo i parrocchiani ritagliarono da un grande dipinto, presente nella chiesa di San Lorenzo del Farneto (via Jussi 131), l’icona della Madonna della Cintura e la portarono in processione. Da allora, per riconoscenza, ogni anno in settembre nella frazione si celebra la “Festa della Madonna della Cintura” da oltre trent’anni abbinata a una sagra paesana. Sagra dove sarà presente anche il Parco regionale dei gessi con un proprio spazio espositivo a cura delle Guardie ecologiche volontarie (Gev) che tutte le sere dalle 18.30 alle 22 proporranno il laboratorio “Tracce di bosco” e, il 14 settembre dalle 17.30 “Oggi giochiamo con l’albero” che darà modo a grandi e piccoli di divertirsi a costruire la carta di identità dell’albero.
Di rilievo anche quest’anno, infatti, la presenza delle associazioni del territorio e quelle ambientaliste al Farneto. Per tutta la durata della manifestazione nel centro culturale “Giulio Salmi” saranno esposte le opere degli artisti locali e ci sarà una mostra mercato dei libri usati. All’esterno, negli appositi stand approntati dai volontari, mercatino di antiquariato e modernariato per beneficenza, ristorante con piatti della tradizione, giochi per tutti con finali serali di musica e spettacoli. E per tradizione non manca (quasi) mai la partecipazione dell’eterno ragazzo “che amava i Beatles e i Rolling Stones”, Gianni Morandi, grande interprete della canzone italiana e showman che abita nei pressi, sempre disponibile per le sue fans per una foto e un autografo.

 
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