Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi del 19/12/2014

“Valli Savena Idice” bello, colorato, comodo, gratuito

Post n°747 pubblicato il 19 Dicembre 2014 da fabbri.giancarlo
 

Valli Savena Rosso

Distretto di San Lazzaro (Bologna)

E’ in distribuzione gratuitamente, in questi giorni, la versione cartacea del numero di dicembre 2014 del notiziario mensile “Valli Savena Idice”, edito dalla Hemingway Sas e diretto da Bruno Di Bernardo, in edicole, negozi, bar, ristoranti del Distretto comprendente i comuni di Loiano, Monghidoro, Monterenzio, Ozzano, Pianoro e San Lazzaro. Con tante notizie utili e mirate, comune per comune, e altre di respiro più ampio, come quelle sulle recenti elezioni regionali, e sulla futura Città metropolitana, con evidenti ricadute sul tessuto locale.
Una rivista giovane, da poco ha superato il primo anno di vita, colorata, impegnata e, soprattutto, gratuita grazie alle tante aziende del territorio che hanno colto questa opportunità per farsi conoscere e ricordare in ambito vasto. Con il vantaggio che chi non trova la copia cartacea può sfogliare in modo virtuale il notiziario collegandosi al sito: http://hemingwayeditore.wordpress.com. Chi poi è interessato alla rivista per proposte, informazioni, abbonamenti e inserzioni può rivolgersi liberamente al: 0534.94472; bruno.diber@gmail.com.
Come nei numeri precedenti, e nelle sorelle “Un’idea di Appennino” (diffusa a Camugnano, Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Gaggio Montano, Granaglione, Grizzana Morandi, Lizzano in Belvedere, Marzabotto, Monzuno, Porretta Terme, San Benedetto Val di Sambro e Vergato), e “Valli Reno Lavino Samoggia” (comun del basso Reno Monte San Pietro, Valsamoggia (gli ex comuni di Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio e Savigno) e Zola Predosa, il mensile pubblica notizie che riguardano il territorio con temi che vanno dalla politica all’urbanistica, dai bilanci comunali alla viabilità, dalla salute pubblica allo sport, dall’ambiente alla necessaria tutela e difesa di un territorio in gran parte montano.
I tre notiziari, editi dalla Hemingway Editore di Bruno Di Bernardo, sono stampati e distribuiti gratuitamente, in tutti i comuni elencati con uguale formato e veste grafica. Sommati tra loro vanno a coprire tutto il territorio a sud della via Emilia a esclusione del Comprensorio imolese. La rapida espansione, nonostante i tempi di crisi e partendo proprio dalla fascia più alta del nostro Appennino, dimostra la validità del progetto dell’editore e giornalista Di Bernardo, di offrire ai lettori una voce, realizzata da professionisti dell’informazione, indipendente finanziariamente e politicamente. Voce libera che vuole approfondire e pubblicare notizie su un vasto territorio, problematico come quello montano e collinare, spesso ignorato dai quotidiani. Le tre riviste non ricevono finanziamenti pubblici reperendo le uniche risorse necessarie a sostenersi grazie agli inserzionisti che lo utilizzano, come strumento informativo, per promuovere le loro attività e i loro prodotti.

 
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Angiolino Fabbri, un artista burattinaio

Post n°746 pubblicato il 19 Dicembre 2014 da fabbri.giancarlo
 

Mio padre Angiolino, in una mia foto, e un suo poetico sermone in dialetto scritto attorno al 1948

Mio padre Angiolino, in una mia foto, e un suo poetico sermone in dialetto scritto attorno al 1948

Pianoro (Bologna)

Angiolino Fabbri, deceduto a 87 anni il 23 dicembre 1994, era mio padre e in occasione del ventesimo anniversario della sua scomparsa ne ricordo la figura di burattinaio, di scrittore e di artista, “di campagna” come si definiva lui stesso. Nato in Pian di Macina frazione di Pianoro nel 1907, da una famiglia di muratori, artigiani e commercianti.
Abbandonati gli studi magistrali, per una malattia che lo condusse alla sordità, si dedicò alla gestione dell’osteria di proprietà della famiglia. Diventò imbianchino dipingendo e decorando le pareti di casa propria; poi amici e vicini, visto che ci sapeva fare, iniziarono a chiamarlo per rinfrescare le loro case. Già allora disegnava e dipingeva per sé e per amici ritratti, madonne o soggetti storici. Modellò anche alcune statue di cui una, dedicata a San Bartolomeo e inaugurata nel 1928 con una festa, si trova tuttora a Campeggio di Monghidoro.
Come burattinaio Angiolino Fabbri debuttò a Bologna, nella compagnia del fratello Nello, sostituendo uno degli artisti ammalato; fu un successo con l’autore della commedia, presente in sala, che volle congratularsi con loro. Nacque così la Compagnia “Fratelli Fabbri”, che per decenni diede voce alle teste di legno spostandosi nelle località della provincia bolognese. Con Angiolino che dipingeva anche gli scenari e scriveva commedie; ma nel dopoguerra, con l’avvento della televisione, anche quest’arte, un tempo molto popolare nella nostra regione, è decaduta.
Cessata l’attività di burattinaio l’artista, residente a Rastignano dal dopoguerra, riprese a dipingere, tanto che eseguì più di un migliaio di opere. Angiolino, uomo schivo e modesto, non volle mai esporre i suoi lavori in gallerie d’arte. Parenti, amici e anche collezionisti possiedono molti dei suoi dipinti che, in gran parte, raffigurano le nostre campagne o scene di vita agreste; ultimamente era diventato geloso delle sue opere e se ne separava malvolentieri. Si mise poi a scrivere racconti, relativi a fatti curiosi o a persone della Pian di Macina di tanto tempo fa, tuttora pubblicati sul periodico “L’Idea” di Pianoro.
In occasione del primo anniversario della morte era stato ricordato nella prestigiosa “Strenna storica bolognese” con una ricerca dell’etnologo Gian Paolo Borghi, che gli aveva già dedicato alcuni articoli sulla rivista “Città e paesi”. Si era trattato del riconoscimento postumo di un artista che ai suoi burattini, quando entravano in scena, non dava solo il movimento e la voce nascosto dall’alto “casotto”; dava tutto sé stesso.

 
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