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Giancarlo Fabbri giornalista freelance
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Messaggi del 25/02/2015
Ozzano – San Lazzaro (Bologna)
Se nella serata del 28 febbraio, l’ultima del mese, attorno alle venti vedete delle alte fiamme levarsi dal colle della Croara di San Lazzaro, o nella piana ozzanese, non telefonate a pompieri, carabinieri, polizia come è capitato negli anni scorsi. Quelle che si vedranno sono infatti alte pire rituali, per scacciare l’inverno, alle quali da oltre un decennio dà fuoco Libero Vitali (sottufficiale dei vigili in pensione), assieme a un gruppo di amici appassionati come lui di antiche tradizioni locali.
Una di queste, ormai trascurata da molti decenni, è appunto quella dei fuochi rituali dell’ultimo di febbraio riproposta dal Vitali provocando allarmi. Negli anni scorsi le fiamme erano tanto alte, e la posizione sul colle dominante, da essere visibili a diversi chilometri di distanza. E dopo il girotondo attorno al falò in via del Pozzo, traversa di via Croara, con le braci della pira saranno senz’altro arrostite braciole, salsicce e costoline, innaffiate con buon vino, da offrire agli amici.
Tradizione riscoperta anche a Ponte Rizzoli di Ozzano dove, nel centro civico “Vason”, a partire dalle 18 si terrà una serata in allegria con danze, canti, panini con salsicce o porchetta, sfrappole e dolci. A fare festa ci saranno poi anche il gruppo di musiche e danze celtiche “I Castellacci di Danu”, che poi accenderà il grande falò rituale e il coro di canti popolari “I Bruschi della Valle dell’Idice”.
Quella dei falò è una tradizione volta a salutare l’inverno nata anche dalla necessità di bruciare potature di alberi, siepi, arbusti e viti, o anche cesti sfondati e sedie rotte. Sin dall’antichità nei territori rurali bolognesi a questa bisogna, e rito, fu dedicata l’ultima sera di febbraio. In altre zone i fuochi venivano invece accesi nella notte dell’equinozio di primavera, il 21 marzo, e questi fuochi, detti “Lom a merz”, sono infatti ricollegabili ad antichi riti propiziatori celtici.
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Ozzano (Bologna)
“Il bar delle Opere Pie” è la brillante commedia comica in due atti, con testi e regia di Pasquale Tenace, che sarà messa in scena alle 21 di sabato 28 febbraio, dalla compagnia teatrale I Trasversali di Pianura, a Ozzano nella sala Primavera in corso Garibaldi 36. Ingresso 9 euro; per info e prenotazioni: 051.796417; 051.799322; 339-7219810.
Con questa commedia comica, che chiude la rassegna teatrale 2014-2015 ozzanese “Inverno a Teatro”, il sipario si apre su uno strano bar. Nella storia messa in scena il barista Olindo Gandolfi, gestore del bar di proprietà della parrocchia, rischia il licenziamento in tronco. Infatti la ragioniera Addolorata Santini, severa e inesorabile amministratrice dei beni parrocchiali, lo accusa di aver trasformato il locale pubblico in un luogo di perdizione. Una sfortunata serie di eventi, ruotanti attorno a strani personaggi che frequentano il bar, aggravano sempre più la delicata posizione del povero e innocente Olindo. Ma poi, come in tutte le storie che devono avere un lieto fine, allʼimprovviso la provvidenza strizzerà un occhio allo sfortunato barista.
In coda alla rassegna domenica 8 marzo, nella stessa sala teatro ci sarà il tradizionale pranzo con spettacolo organizzato in occasione della “Festa della donna”. Prenotazioni entro il 5 marzo ai numeri telefonici indicati in precedenza. La rassegna teatrale “Inverno a Teatro”, alla decima edizione è stata promossa dal circolo ricreativo e culturale Arci-Uisp e dalla sezione ozzanese del sindacato dei pensionati Spi-Cgil, con patrocinio comunale, e organizzata da Erminia Chiusoli.
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Inviato da: cassetta2
il 29/06/2023 alle 18:20
Inviato da: RavvedutiIn2
il 04/11/2019 alle 20:39
Inviato da: bettubettu
il 11/03/2019 alle 18:39
Inviato da: gesu_risortoannunz1
il 20/04/2016 alle 18:46
Inviato da: carlamieir19
il 10/04/2016 alle 20:47