Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi del 12/05/2015

Vent’anni fa Mia Martini riaprì le ali … e volò via

Post n°827 pubblicato il 12 Maggio 2015 da fabbri.giancarlo
 

Martini 03 Mia

Un ricordo di una grande interprete della canzone italiana

La trovarono priva di vita il 14 maggio 1995 nella sua abitazione di Cardano al Campo (Varese), dopo almeno due giorni dal decesso per cause mai chiarite, a soli quarantasette anni di età. Ma ancora oggi, a vent’anni da quel giorno, molti ricordano la sua voce e la bravura di cantautrice e di interprete di grandi autori della canzone italiana.
Ovviamente i più non sanno nemmeno chi era Domenica Rita Adriana Bertè, detta Mimì, nata a Bagnara Calabra il 20 settembre del 1947. Sorella maggiore di Loredana Bertè, tuttora in attività, pochi ne ricordano gli esordi col nome d’arte di Mimì Bertè riapparendo dopo alcuni anni, nel 1971, col nome di Mia Martini e il suo primo album “Oltre la collina” che all’epoca fu giudicato come “uno dei migliori lavori realizzati da una donna”. Nel giro di pochi anni divenne una tra le maggiori protagoniste della musica nazionale e internazionale.
Purtroppo il successo di alcuni genera invidia in altri e la sua carriera fu segnata da maldicenze a sfondo superstizioso nel suo stesso mondo dello spettacolo. Si iniziò quindi a dire che portava sfiga imputandogli l’insuccesso di spettacoli e trasmissioni televisive alle quali prendeva parte. Con produttori e addetti ai lavori che la ostacolarono e infine emarginarono portandola al ritiro dalle scene nella metà degli anni ’80. Mia Martini tornò alla ribalta con successo nel 1989 partecipando al Festival di Sanremo con “Almeno tu nell’universo”. Poi la morte per cause mai chiarite ufficialmente; o forse tanto difficili da provare che si preferì stendervi sopra un velo di pietoso silenzio.
Col testo della locandina dello spettacolo all’Itc Teatro a ricordare che «Mia fa ancora parlare di sé più di quanto le accadesse in vita. Sembra questo il destino di alcuni entrati nel mito e soggetti a gloria postuma. Donna sola, fragile, con grandissima capacità interpretativa e dotata di una splendida voce, ha saputo trasmettere la sofferenza della sua vita tormentata e disperata. Il suo destino lo hanno scritto gli altri con il loro comportamento: i familiari, gli amici, gli amori, la gente del suo ambiente. E’ stata forse la più grande interprete che abbiamo avuto in Italia per la sua capacità di emozionarsi ed emozionare ancora oggi».
Ma non è stata dimenticata. Nell’autunno dell’anno scorso Mia è stata ricordata, all’Itc Teatro di San Lazzaro, con lo spettacolo musicale “Mia Martini … riapro le ali e volo via” con Franca Brunelli, Anna Ferracani, Angela Fusolieri, Ilaria Liverani e Carlo Varotti per la regia di Pieremilio Bernardi. Spettacolo messo in scena al fine di sostenere le attività di ricerca e di prevenzione dei tumori coop sociale onlus “Istituto Ramazzini” tramite i volontari della sezione soci sanlazzarese del “Ramazzini” presieduta da Paolo Nicoli: «Grazie ancora Mia».

 
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Sabato notte alla mostra museo … per la storia di una moneta

Post n°826 pubblicato il 12 Maggio 2015 da fabbri.giancarlo
 

Moneta 05 Romana

Ozzano (Bologna)

Una moneta trovata negli scavi di Claterna, a Maggio di Ozzano, a cavallo dell’incrocio tra la via Emilia e il Quaderna, presenta due volti celebri associati: Giulio Cesare sul diritto, Ottaviano Augusto sul rovescio. Un semplice piccolo oggetto si rivela specchio della politica di più alto livello, testamento tra padre e figlio adottivi, strumento di propaganda silenziosa in grado di insinuarsi in tutte le strade e città dell’impero. Da una moneta lo spunto per ricostruire la personalità del primo imperatore romano: tradizionalista, moderato, intelligente, astuto, calcolatore, capace di adeguarsi alla situazione del momento.
Quella moneta sarà il cardine delle inconsuete visite serali che si terranno alle 21, 22 e 23 di sabato 16 maggio 2015, a titolo: “Notte al museo – Come testamento: Storia di una moneta speciale”, alla mostra “Museo della romana Claterna”, nel palazzo della cultura di Ozzano, in piazza Allende. Qui dopo una breve introduzione dell’archeologa Sara Rossi ci saranno le visite guidate serali con ingresso gratuito. Per informazioni e prenotazioni: 338-2746059; http://www.civitasclaterna.org.
L’interessante mostra museo della città romana di Claterna espone una selezione di reperti rinvenuti nel corso degli scavi effettuati nel sito antico fra la fine dell’800 e gli anni ’60 del ‘900. Il ricco apparato didascalico guida il visitatore alla scoperta della storia e della forma della città, un caso esemplare per l’ottimo stato di conservazione. Da un decennio è l’associazione culturale onlus “Civitas Claterna” che conduce scavi e studi sulla città scomparsa sotto i campi di Maggio. Ed è la stessa associazione che ha organizzato queste visite serali – per ricordare il bimillenario della morte di Ottaviano Augusto che dopo decenni di guerre civili, restituì la pace ai Romani, dando una nuova organizzazione al loro mondo e introducendo un nuovo modo di fare cultura – che chiudono il ciclo 2014-2015 di visite mensili al museo.
Infatti le visite guidate gratuite rientrano nell’ambito del ciclo mensile “Scoprire Claterna. Piccole e grandi storie di una città romana” già proposto con successo negli anni scorsi. Come i precedenti questo appuntamento invita chi ama l’archeologia, la storia e la cultura a conoscere più da vicino usi e costumi e alcuni dei protagonisti della vita della città antica, come gli imperatori o le loro mogli che, pur dalla capitale Roma, hanno lasciato un segno indelebile in ogni città dell’Impero. O come artigiani, mercanti, contadini, uomini e donne che ogni giorno animavano le strade del centro urbano di Claterna.

 
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