Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi del 01/07/2015

Uso pubblico a spese del privato? Così è (se pare al Comune)!

Post n°846 pubblicato il 01 Luglio 2015 da fabbri.giancarlo
 

A chi spetta tagliare il cespuglio che impedisce il passaggio dei pedoni?

A chi spetta tagliare il cespuglio che impedisce il passaggio dei pedoni?

Pianoro (Bologna)

Perché in un via realizzata da privati cittadini l’ente pubblico locale, il Comune, senza assumerne formalmente la proprietà ne espropria di fatto l’utilizzo privato senza gestirne la manutenzione affinché l’uso pubblico sia privo di rischi per chi l’utilizza pensandola pubblica? Perché la manutenzione deve essere a carico dei frontisti, formalmente ancora proprietari della strada, se il godimento è generale? Perché se, purtroppo, capita un incidente ne devono fare le spese i proprietari e non l’ante pubblico che ne ha consentito l’utilizzo pubblico anche se la strada non è sua? Forse le leggi lo consentono ma non è giustizia.
E’ il caso del tratto (oggi ex) iniziale di via Marzabotto a Rastignano di Pianoro (Bologna) che si dipartiva dalla via Andrea Costa (ex strada nazionale oggi Sp 65 “della Futa”) fino al civico 12. Strada privata chiusa a cul de sac, fino agli anni ’90, poi aperta per consentire la realizzazione del fallito “Ribaltamento di Rastignano” rivelatosi solo una mera speculazione immobiliare con tutte le previste strutture commerciali e di servizio o non aperte o chiuse per morte prematura. Basti vedere il deserto della bellissima piazza Piccinini dove, come paradigma della vita, a un capo del porticato sul semicerchio ovest c’è un asilo infantile e nell’altro una casa di riposo; e ne mezzo alcune vetrine vuote dopo che hanno chiuso una pizzeria, un bar pasticceria, un centro benessere, un solarium, il mercato del sabato, eccetera.
La scorsa settimana ho fatto presente a un cantoniere del Comune di Pianoro che nel tratto ex iniziale della via (ora diventato terminale dopo l’istituzione del senso unico solo in uscita per tutti i veicoli) si sono delle situazioni incongruenti o anche pericolose per la sicurezza pubblica. Sentendomi dire che ci devono pensare i proprietari perché la strada è privata anche se di uso pubblico. Da qui una semplice domanda: perché devo pagare io, che tra l’altro col passaggio pubblico e la posa di cartelli di divieto di sosta ho anche perso la possibilità di parcheggiare davanti a casa, per il godimento generale di chi passa?
Pur trattando di altri argomenti mi viene istintivamente alla memoria il titolo di una famosa opera teatrale di Luigi Pirandello: “Così è (se vi pare)” messa in scena per la prima volta nel 1917. Un’opera dove torna un tema caro al drammaturgo siciliano: quello che la realtà cambia a seconda dei punti di vista e di interesse. Tema poi visto nel film “Rashomon” di Akira Kurosawa. Col titolo pirandelliano che diventa: Così è (se pare al Comune)! E mi piacerebbe conoscere in proposito il parere dei miei lettori e dei concittadini di Rastignano.

 
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Pianoro … a tutta birra

Post n°845 pubblicato il 01 Luglio 2015 da fabbri.giancarlo
 

Gambrinus 01

Pianoro  (Bologna)

Sabato 4, dalle 16 alle 24, e domenica 5 luglio, dalle 10 alle 22, il parco del Ginepreto, a Pianoro in viale della Resistenza 201, sarà teatro della prima edizione di “Pianoro a tutta birra”. Una festa campestre, dedicata alla birra e non solo, organizzata dalla Proloco Pianoro con il patrocinio comunale e in collaborazione con Mostro Pallocchio. Negli orari indicati sarà aperta una mostra mercato di artigianato, prodotti tipici e opere di ingegno oltre a gonfiabili e luna park. Lo stand gastronomico apre a cena il sabato e anche a pranzo la domenica con possibilità di asporto. Sabato esibizione del duo folk Jimm & Scots con a sera ballo con musiche anni 80-90. Domenica, invece, animazione con balli egiziani delle Dive del Deserto, esibizioni del Ranch Red Rose, giro pony con l’associazione Porziola e ballo con le musiche del Country Village. Per info: 335-5412878.
Da qualche anno a questa parte feste e sagre dedicate alla birra, nelle varie colorazioni e preparazioni, da quelle industriali alle artigianali, vanno a gonfie vele anche come occasioni per stare insieme in allegria e bere buone birre senza esagerare. Indubbiamente il faro di queste iniziative festose fu inizialmente l’Oktoberfest di Monaco di Baviera che in quel di Castenaso divenne Maranofest con tanto di maranesi a spillar birra e a servire ai tavoli in costumi tirolesi e bavaresi.
Poi visti i successi, soprattutto da parte dei giovani, feste della birra, chiara, ambrata, rossa o scura, rendono onore al mitico Gambrinus patrono della fresca bevanda spumeggiante come Bacco lo è per il vino. L’origine è attribuita al personaggio di Giovanni senza paura, leggendario re delle Fiandre, ritenuto inventore della birra con malto e luppolo. O anche a un coppiere di Carlo Magno che avrebbe appreso l’arte della birra dalla dea egizia Iside patrona della fertilità e della maternità. Infatti quella della birra non fu un’invenzione di epoca medievale ma era già conosciuta dagli antichi egizi migliaia di anni prima di Cristo. Non ha importanza chi l’ha inventata, ma il piacere di stare in compagnia assaporando … una buona birra. Prosit.

 
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