Savenidice

Le befane dell’Arci portano doni ai bambini in “Sala 77”

L’edizione 2015 della Festa della Befana nella Sala ’77 dell’Arci

San Lazzaro (Bologna)

Dopo il successo dell’anno scorso anche quest’anno le befane del grande circolo ricreativo Arci, in via Bellaria 7 a San Lazzaro, il 6 gennaio diserteranno l’ormai tradizionale sala teatro “Paradiso” per accogliere i bambini nella nuova ma già collaudata grande “Sala 77”.
E molto probabilmente, come poi capita da anni, già un po’ prima delle 10 nel giorno dell’Epifania, come da tradizione, la nuova sala dell’Arci sarà gremita di bimbi e bimbe con genitori e nonni, per lo svolgimento della “Festa della Befana”. Infatti nella sala, a partire dalle 10, ci sarà il consueto spettacolo gratuito, con le storie di “Pippo il merlo pazzo” con pupazzi e musica dal vivo, a cura di Simona Gollini di Modena. Rappresentazione seguita alle 11 da una ricca distribuzione di calze, giochi e dolciumi per la gioia di tutti i bambini e delle bambine presenti. Per informazioni telefonare al 051.451200.
Tutto è già pronto, per dare felicità ai bambini, con questa iniziativa preparata dai tanti volontari a partire dal presidente Carlo Pesci, dal suo vice Franco Fanizzi, e dai molti collaboratori, per l’assalto al palco dove Babbo Natale e alcune Befane consegneranno i doni ai bambini. Doni offerti dal circolo Arci, uno dei più grandi d’Italia, grazie alle sue molteplici attività ricreative, sportive, e ai suoi sponsor.
Quella della Befana, dedicata ai bambini, è un’iniziativa che apre un calendario 2016 con sagre gastronomiche, serate per le associazioni di volontariato, tombole e molte iniziative di beneficenza e sostegno di associazioni sportive di varie discipline che hanno sede nel circolo Arci di San Lazzaro: ciclismo, podismo, pesca, bocce, biliardo e ballo.

Le Buone Notizie? In edicola con BNB

Bologna

La Virtual Coop, una cooperativa sociale onlus bolognese formata da disabili che lavorano, e fanno impresa, compie vent’anni e a questo compleanno ha dedicato le quattro pagine interne del mensile “Buone Notizie Bologna” che ogni primo del mese manda in edicola a un euro la copia. Oltre al mensile cartaceo Virtual Coop edita anche il giornale quotidiano on line “BNbo.it” e pubblicazioni varie su commissione.
Il numero in edicola dal due gennaio non è soltanto l’inserto interno staccabile, e conservabile, ma anche tante notizie, interviste, inchieste, approfondimenti e rubriche. “Buone Notizie Bologna” si apre a pagina due con un’intervista del direttore Maurizio Cocchi, con Ugo De Santis, a Vincenzo Tassinari presidente della Tenuta del Cerro, due milioni di bottiglie di vino l’anno, appartenente al gruppo Unipol. Proseguendo nella lettura in evidenza il Centro di Lavoro Protetto inaugurato alle Roveri dall’Opimm (Opera dell’Immacolata), poi Facebook per un mondo migliore, libri da scoprire, viaggio in Iran, il concorso per i giovani “Le nuove staffette”, l’invito alle aggregazioni sociali, poi di Impronta Etica delle imprese, e via elencando.
Senza alcuna modestia il vostro cronista vi aspetta a pagina 10 con articoli sull’associazione pianorese “Amici di Tamara e Davide”, sulla cittadinanza onoraria conferita dal Comune di Ozzano al genio ferrovieri di stanza nella centenaria caserma “Pasquale Gamberini”, e sulla bella mostra di reperti della civiltà villanoviana visitabile al MuV-Museo della civiltà villanoviana di Castenaso. Infine, oltre a quelle citate, su “Buone Notizie Bologna” ci sono pagine di spettacoli, cucina, arte, musica, cinema, teatro, giochi, offerte e richieste di lavoro. Con inviti alla lettura per dimenticare i preoccupanti giorni che stiamo attraversando in un mondo ancora e sempre senza pace.
A mero titolo di informazione, può sempre servire, la Virtual Coop che si propone con lo slogan “disabili che lavorano per le imprese” si occupa di digitalizzazione e data entry, stampa digitale e realizzazioni editoriali, sviluppo web e banche dati online, campagne informative, postalizzazione e piccola logistica, iniziative varie per il sociale. Come dice uno slogan che aveva fatto storia: “provare per credere”.