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Messaggi del 22/04/2016

Il 25 aprile all’Arci “Il Moretto della pianura”

Post n°921 pubblicato il 22 Aprile 2016 da fabbri.giancarlo
 

Moretto 01 Della Pianura

San Lazzaro (Bologna)

Lunedì 25 aprile alle 14.30, con ingresso libero, nella “Sala ‘77” del circolo Arci di San Lazzaro, in via Bellaria 7, andrà in scena “Il Moretto della pianura” con sul palco Alessandro Muzzatti, Angelo Amaduzzi, Barbara Baldini, Laura Grossi e Valentina Cavallini. Un testo corale trascritto dalla regista Monica Mioli, prematuramente scomparsa nel 2000, fortemente ispirato e costruito sui racconti colti dalla viva voce dei protagonisti che vissero i fatti che coinvolsero la nostra provincia settant’anni fa. Parole, suoni, ricordi, passioni e sentimenti attraverso un ritratto reale della Resistenza bolognese.

Assieme a memorie a ricordo di Monica Mioli, e ad altri copioni, “Il Moretto della pianura” è stato pubblicato da Pendragon, nel 2006, nel libro “Vieni avanti che non ci son dei sassi”. Col testo ormai storico, che vede tra il personaggi il Moretto (Zeno Cazzola), Lidia (Lidia Testoni) e Pierina (Pierina  Bergamaschi), che fu rappresentato per la prima volta il 25 Aprile 1995 Castello di Bentivoglio.

Come ha raccontato nel libro l’attrice Barbara Baldini, che sarà in scena anche lunedì 25 aprile all’Arci, «nel 1995 un assessore del Comune di Bentivoglio ci chiese uno spettacolo sulla Resistenza per il cinquantesimo della Liberazione. Non esisteva un testo ma l’assessore ci dava carta bianca. Ne parlai  con i ragazzi del gruppo e con Monica. L’idea piacque moltissimo a tutti. Monica si offrì per scrivere il testo. Definito il posto, il Castello di Bentivoglio, definito il giorno, il 25 aprile, siamo partiti per cercare del materiale sentendo uomini e donne di Bentivoglio che avevano fatto la Resistenza. Monica aveva trovato un argomento interessante su cui lavorare. Scriveva di notte e mi faceva trovare gli appunti sulla moto di Titti (Cristina Massari). Io li andavo a prendere, li battevo e li riportavo; poi lei li rimaneggiava. Ha costruito i personaggi un po’ su di noi, facendo un lavoro meraviglioso. Il Moretto era il nome di battaglia di un signore che si chiamava Zeno. Avrà avuto più di ottant’anni… Ci era piaciuto molto, era una persona estremamente dolce, disponibile a raccontarsi. Così è diventato “il Moretto della pianura”».

Dal copione: Bentivoglio, 22 aprile 1945. In scena: un tavolo con sei sedie e una radio d’epoca (1940-45). Le luci sono soffuse con una colorazione seppia. Una luce illumina i musicisti a lato del palcoscenico (un pianista e un flautista). Entra un attore dal fondo della sala e urla: Partizan, Partizan! Pierina: Eccoli, arrivano!

 
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