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Giancarlo Fabbri giornalista freelance
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Messaggi del 30/11/2016
Ozzano (Bologna)
Sabato 3 dicembre, alle 21, nella sala Primavera di via Garibaldi 36, va in scena lo spettacolo di musica e prosa “Va a tur dal blues”, proposto dalla Compagnia Gloria Pezzoli, con la chitarra di Giorgio Cavalli (Mister Blue) e la fisarmonica di Ruggero Passerini; lettura testi di Gloria Pezzoli e Giorgio Giusti che ne cura anche la regia. Si tratta di una storia, divertente e commovente di blues man bolognesi. Spettacolo che fa parte del cartellone della rassegna di teatro comico e dialettale “Inverno a Teatro”, promossa da 11 anni dal circolo Arci-Uisp di Ozzano e dalla locale sezione del sindacato pensionati Spi-Cgil, organizzata da Erminia (Mina) Chiusoli con patrocinio del Comune. La rassegna teatrale dialettale, ma non solo, si concluderà nel marzo 2016 con la partecipazione di note compagnie teatrali. Ingresso 9 euro, per info e prenotazioni: 051.796417; 051.799322; 347-0019431.
“Inverno a Teatro” era nata 11 anni fa come tentativo di distogliere gli ozzanesi, e non solo, dalle poltrone davanti al televisore proponendo quelle della sala Primavera con spettacoli brillanti e comici dal vivo. Rassegna che in questi anni ha portato in scena tanti spettacoli, con le migliori compagnie di Bologna e provincia, vedendo continuamente crescere l’interesse del pubblico verso il teatro ancora oggi, grazie all’impegno di Mina, un appuntamento fisso e atteso di anno in anno.
Il cartellone della Sala Primavera prevede, per i prossimi spettacoli, il 14 gennaio la comicità con la Compagnia Piùomeno che porta in scena “Tre giorni a Villa Quiete” di Gian Piero Sterpi. Il 28 gennaio ritorna il dialetto con la commedia in tre atti “Boja d’un Dievel”, di Marcello Gamberini, prodotto dall’associazione culturale castenasese Al Nostar Dialatt con regia di Mauro Baricordi. Ancora musica, balli, canti e testi in dialetto l’11 febbraio con “Sti tenti Cl’ariva l’inveran!” proposto dalla Taverna de Rodas. Il 25 le recite si concludono con “L’ultma zanna” (l’ultima cena, ndr), tre atti con testi e regia di Romano Danielli, prodotto da I Cummediant Bulgnis. Ma non la rassegna che avrà il suo tradizionale finale il 12 marzo con il pranzo e spettacolo per la “Festa della donna” con inizio alle 12.30. Per prenotazioni del pranzo, entro il 9 marzo: 051.799322; 347-0019431.
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San Lazzaro (Bologna)
Il premio “Lazzarino d’oro” dopo tre anni di trasferta al centro sociale “Annalena Tonelli”, alla Mura San Carlo di San Lazzaro, ritorna nel centro sociale e culturale “Fiorenzo Malpensa”, in via Jussi 33 nel capoluogo, erede naturale della storica “Baita” dove il riconoscimento nacque nel 2004. E come da tradizione nel giorno di San Lazzaro, sabato 17 dicembre, il “Lazzarino d’oro 2016” sarà conferito a monsignor Domenico Nucci, che è stato per 43 anni parroco di San Lazzaro, in occasione del consueto pranzo di beneficenza, aperto a tutti, da prenotare nella sede del centro, oppure telefonando al 051.463033, o inviando una e-mail a centromalpensa@gmail.com.
Il “Lazzarino d’oro” è un riconoscimento conferito ogni anno, con patrocinio comunale, alle persone “meritevoli per aver contribuito all’elevazione culturale, sociale ed economica di San Lazzaro”. Il conferimento è stato deciso da un apposito comitato, presieduto da Franco Grazia, composto da personalità espressioni di realtà locali associative, economiche, culturali e religiose. Riconoscimento ideato dallo stesso Grazia del centro sociale “San Lazzaro Nord”, più noto come “La Baita”. Dopo l’incendio doloso che distrusse la baita, l’11 marzo del 2007, le cerimonie si svolsero fino al 2012 nel centro sociale “Malpensa”, in via Jussi nella ristrutturata “Villa Serena”.
Don Nucci ha molte età: 43 da parroco, 56 di sacerdozio e 82 di vita perché nato a Castiglione dei Pepoli l’8 giugno 1934. Entrato in seminario nel 1949, a 15 anni, e ordinato sacerdote nel 1959. Il pretino fu molto apprezzato perché dopo qualche mese come cappellano, in Santa Maria della Misericordia a Bologna, nel 1963 fu scelto come segretario del cardinale arcivescovo di Bologna, Giacomo Lercaro, che affiancò a Roma nelle fasi iniziali del Concilio Vaticano II. Don Domenico fu vice rettore del seminario regionale e dal 4 novembre del 1973 parroco di San Lazzaro. Nel 1982 fu ordinato canonico della Basilica di San Petronio, poi vicario pastorale del vicariato San Lazzaro-Castenaso (che comprende Monterenzio, Ozzano e Pianoro). Nominato monsignore, nel 1993, col titolo onorifico di “cappellano del papa”, ma ben pochi l’hanno visto con la tonaca col bordo, la fascia e i tanti bottoni rossi. Nel 2013 ha infine ricevuto il premio “Città di San Lazzaro”, istituito dal Comune nel 2005, per «dare merito a figure espressione della realtà locale o che hanno rapporti o radici nel territorio di San Lazzaro». Onori, quindi, molto meritati.
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Inviato da: cassetta2
il 29/06/2023 alle 18:20
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