Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi del 29/05/2017

“Un’Idea di Appennino” si mangia anche “Valli Savena Idice”

Post n°1018 pubblicato il 29 Maggio 2017 da fabbri.giancarlo
 

Idea HE 4 Giallo

Città metropolitana bolognese

Come anticipato sul numero di maggio di “Un’Idea di Appennino”, mensile edito dalla Hemingway Editore di Bruno Di Bernardo, distribuito nel territorio delle valli di Sambro, Setta, Reno Lavino e Samoggia la testata si ingrandisce. Dopo aver assorbito in sé la giovanissima testata “Valli Reno Lavino e Samoggia”, della stessa casa editrice, dal prossimo giugno assorbirà in sé anche il notiziario “Valli Savena Idice” distribuito nei comuni del Distretto sanlazzarese: Loiano, Monghidoro, Monterenzio, Ozzano, Pianoro e San Lazzaro.

Infatti l’aver ampliato la diffusione, e anche l’interesse giornalistico, su un’area più vasta dell’alto arco appenninico, aggiungendoci le valli di Reno, Lavino e Samoggia ha visto aumentare l’interesse di lettori e, soprattutto degli inserzionisti, che ne consentono la distribuzione del tutto gratuita, verso “Un’Idea di Appennino”. Con l’ulteriore fusione la vecchia testata, per modo di dire, andrà a coprire  un territorio pari a oltre un quarto della Città metropolitana bolognese; un’area vasta che va dalla via Emilia al confine toscano e dall’imolese al modenese. E si spera di ripetere il successo della prima fusione aumentando anche il numero delle copie diffuse grazie alla stampa in rotativa.

Le motivazioni nell’editoriale pubblicato in prima pagina sul numero di maggio dall’editore e direttore, il giornalista Bruno di Bernardo: «Sono passati sette anni da quando “Un’Idea di Appennino” diede voce alla montagna bolognese. Dal 2010 abbiamo dato conto di politica, economia e aspettative di territori molto cambiati negli ultimi trent’anni. Se oggi le valli, i borghi e la natura dell’Appennino non sono più considerati solo come una riserva indiana, o come terre di attraversamento, ma anche come forze trainanti per l’economia, e come mete di un turismo sempre più sostenibile, serve esercitare il nostro ruolo con più responsabilità. Per svolgere sempre meglio il nostro compito, al servizio dei lettori e degli inserzionisti – riferisce Di Bernardo –, dal prossimo giugno abbiamo deciso di coprire, con un unico notiziario, tutta la montagna a sud della via Emilia, escludendo il Comprensorio imolese, offrendo notizie su diciotto comuni più Bologna. Sempre dal prossimo giugno aumenteremo anche il formato (un tabloid come “la Repubblica”, ndr), che sarà più leggibile, e la diffusione che comprenderà Bologna. Crediamo che l’Appennino abbia bisogno di Bologna quanto Bologna ha bisogno dell’Appennino. Ringraziamo già ora quanti, lettori e realtà economiche – dichiara l’editore –, vorranno continuare a seguirci in questa nuova sfida, che affronteremo con rinnovata passione e desiderio di migliorare».

Per informazioni: hemingway.editore@gmail.com; per la redazione: 392-4431264; per la pubblicità: Piergiorgio Bonafè, 339-4233609.

 
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A Rastignano c’è la scuola di teatro di Matteo Belli

Post n°1017 pubblicato il 29 Maggio 2017 da fabbri.giancarlo
 

Matteo Belli in Le guerre di Walter e altre storie.

Pianoro (Bologna)

Giusto un anno fa dopo mesi di lavoro, nei locali che ospitarono il centro civico e la biblioteca di Rastignano, in via Valle Verde 15, fu inaugurato il “Centro dell’Attore Sinfonico”. Uno spazio di eventi teatrali, ricerca, e didattica, diretto dall’attore, autore e regista Matteo Belli aperto a chiunque voglia frequentarlo e saperne di più.

Come aveva osservato lo stesso Belli, noto a livello internazionale, «quello dell’inaugurazione fu un bellissimo momento d’incontro e di scambio d’idee, suggestioni e prospettive, per un centro che lavorerà sulla formazione aprendosi a un’utenza differenziata di bambini, ragazzi e adulti, professionisti dello spettacolo. Per questo la folta partecipazione fu elemento di soddisfazione, e incoraggiamento, per me e per Katia Pietrobelli con la quale condividiamo le varie attività didattiche teatrali, in attesa di ulteriori collaborazioni».

Il termine “sinfonico” di solito è riferito al genere musicale, ma il centro di Valle Verde non è una sala da concerti. Come ci precisa lo stesso Matteo «con attore “sinfonico” intendiamo una persona capace di far “risuonare” lo strumento umano come sistema di molte abilità in una rete di relazioni tra corpo, respirazione, voce, emozioni e psiche, intesa come mente e come anima. Gli apporti che confluiscono nel nostro lavoro vanno dalla formazione teatrale, cinematografica e canora, passando per esercizi di bioenergetica, rieducazione posturale, collaborazioni con foniatri e logopedisti, relazioni con il linguaggio musicale e letterario. L’attività del centro è dedicata all’essere umano nella sua ricchezza potenzialmente infinita, e rivolta a tutti coloro che intendano svilupparla tramite lo studio e la pratica del teatro».

Per i seminari curati da Matteo Belli, aperti a professionisti e non solo, le date sono programmate mensilmente e si può frequentare uno o più appuntamenti, strutturati per comporre un percorso unitario, organico e articolato. Da parte sua l’attrice, e moglie, Katia Pietrobelli propone attività formative teatrali e collaborazioni con produzioni televisive.

Laureato in Lettere Moderne, all’Università di Bologna, con una tesi sulle “Rime giullaresche e popolari d’Italia”, dopo anni di studi classici e musicali dal 1989 inizia a lavorare in teatro come mimo-fantasista e attore, realizzando spettacoli come regista, autore e attore. Come mimo-giullare ha partecipato a festival e rassegne in vari Paesi europei, poi come attore, autore e insegnante in Argentina, Brasile, Francia, Spagna, Svizzera, Uruguay, e Usa, infine ha tenuto corsi di ricerca vocale ed espressiva in varie università, in Italia e all’estero. Per ulteriori informazioni: telefono e fax 051.453545; 335-7054129; facebook; belli.matteo@gmail.com; www.matteobelli.net.

 
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