Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2017 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

Ultime visite al Blog

Pagliacciodolcesurfinia60acer.250prefazione09mcivolMiele.Speziato0marinovincenzo1958ormaliberacassetta2fabbri.giancarlonmancumarabertowbryseide2010OsservatoreSaggiomoon_I
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi del 29/06/2017

Livia non si arrende

Post n°1026 pubblicato il 29 Giugno 2017 da fabbri.giancarlo
 

Livia 01 Scagliarini

San Lazzaro (Bologna)

Conoscendo la mia passione per la storia locale, e per le storie vere di vita vissuta, un’amica di San Lazzaro mi ha dato da leggere “Non mi arrendo” di Livia Scagliarini dicendomi che mi sarebbe piaciuto. Si tratta di un libretto di ottanta pagine nemmeno tanto recente, edito nel 2016 dalla Europa Edizioni, di un’autrice che non conoscevo pur frequentando San Lazzaro, dove vive, da oltre vent’anni. Con piacere posso dire che si legge d’un fiato e che per molti anziani sarà come rivedere un film già vissuto girato, in gran parte, in bianco e nero.

“Non mi arrendo” è la storia di una vita, quella di Livia, spesso ferita da circostanze dolorose che invece di abbatterla le hanno dato stimolo e forza di dedicarsi a chi era, e a chi è, più sfortunato di lei. Vincendo i timori iniziali ha scritto di sé per partecipare a un concorso del periodico “LiberEtà” del sindacato pensionati Spi-Cgil. Fu attratta dal tema del 2011 “Per una vita di lavoro e di impegno sociale” che sentì suo. Non fu tra i sei finalisti, i cui testi furono pubblicati, ma non si diede per vinta facendone stampare 700 copie da una tipografia, per metterlo in vendita con parte dell’incasso devoluto all’onlus Anffas Bologna (Associazione famiglie disabili intellettivi o relazionali. Un testo che è piaciuto con Livia che ha poi inviato quel libro fatto in casa alla Europa Edizioni che l’ha edito per farlo conoscere al pubblico.

Livia è nata nel 1947 in una casa colonica, in quel di Molinella, dove la famiglia viveva, scrive, «in uno stanzone con camera e cucina divise circa a metà da un lenzuolo “a mo” di tenda, naturalmente senza bagno». «E fu una conquista ottenere dal Comune una casa nel centro del paese». Finite le scuole medie il suo sogno era di studiare Ragioneria ma, purtroppo, a Molinella allora non c’erano le superiori e per andare a studiare a Bologna ci volevano molti soldi. La prima esperienza lavorativa, non retribuita, fu per otto mesi nella segreteria della scuola media, una sorta di formazione lavoro, che gli permise di imparare a scrivere a macchina e gestire un archivio e in seguito, iscrivendosi a dei corsi, di diplomarsi in stenografia e dattilografia che gli permisero di essere assunta come impiegata in un magazzino.

A 17 anni il fidanzamento con Paolo, che ne aveva 18, il matrimonio, la nascita di Andrea nel 1971, e nel 1974 di Fabio che si ammalò a poco più di un anno di età e rimase per sempre menomato. Poi l’entrata come dipendente nel mondo cooperativo, la morte di Andrea in un incidente stradale nel 1996, la pensione nel 2000; infine l’impegno a tempo pieno nel volontariato. Messo così è il sunto di una vita normale che nel libro è un invito a non arrendersi mai perché «nei momenti più difficili della vita una via d’uscita la si trova sempre ed è importante non rinunciare mai a essere se stessi».

Giancarlo Fabbri

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

“Antiche storie di libri e di vita” è l’ultimo libro di Zucchini

Post n°1025 pubblicato il 29 Giugno 2017 da fabbri.giancarlo
 

Zucchini 01 Gianluigi

Nelle scorse settimane un amico mi ha donato l’ultima opera di Gian Luigi Zucchini a titolo “Antiche storie di libri e di vita. Bologna, 1934-1955” edito dalla Pendragon di Bologna. Zucchini lo conosco da 26 anni come cofondatore e redattore del semestrale culturale “Savena Setta Sambro” di cui cura le pagine dedicate all’arte figurativa, e come poeta. Visto il periodo a cavallo della seconda guerra mondiale avrei omesso quel “antiche” dal titolo ritenendo più attinente, un “Storie di libri e di vita”. Questo è l’unico appunto che ritengo di fare a un libro che contiene una ben scritta storia di vita personale dell’autore.

Una storia travagliata che non conoscevo. Lo immaginavo di famiglia abbiente passato senza difficoltà dalle medie al liceo classico e infine all’Università. Studi effettuati anche se minati, e allungati nei tempi, da difficoltà economiche e da una lunga malattia, col libro che pare una manifestazione di amore e gratitudine verso zia Giorgina, che gli aveva sostenuto gli studi, sorella della madre Vittorina che lo lasciò orfano. Per il piccolo Gian Luigi, rimasto solo col padre calzolaio, la perdita della madre fu un trauma parzialmente mitigato dall’amore che gli donava la zia Giorgina assieme agli sproni a continuare gli studi.

Poi a rendergli ancora più difficile la vita ci si mise anche la guerra, i bombardamenti, lo sfollamento a Minerbio da parenti, la coabitazione con i tedeschi, e le prime deludenti esperienze lavorative. Un libro da leggere. Anzi che dovrebbero far leggere a quei giovani che vanno a scuola con abiti, zaini e accessori firmati che, vivendo negli agi, non riescono a credere alle storie vissute che gli raccontano i nonni. Gian Luigi bambino trovò in casa due o tre libri di sconosciuta provenienza ma l’amore per i libri e per la lettura, divenuta onnivora, giunse tardi. E mi piace qui lasciare a lui stesso la parola.

«Non è facile parlare di libri in un libro. Sembra che i libri siano cose a sé, invece ci lasciano sempre qualcosa. Certo dipende anche dai libri che si leggono. Però ho sempre trovato nei libri qualcosa che mi ha aiutato a reggere il peso, a volte insopportabile, di certe situazioni. E così, quasi per sdebitarmi, ho cominciato a scrivere, senza sapere che cosa: ricordi, impressioni, idee, fatti, turbamenti, angosce? Un po’ una cosa un po’ un’altra e pagina dopo pagina, è uscito un libro».

Gian Luigi Zucchini giornalista, critico d’arte, docente universitario ha alle spalle una lunga carriera accademica e giornalistica. Nemmeno ventenne inizia l’insegnamento nelle elementari, in città e in piccole località di montagna, continuando gli studi universitari, e già due anni dopo collabora col quotidiano “L’Avvenire d’Italia” che si stampava a Bologna. Dopo la laurea è docente universitario insegnando fino a qualche anno fa, conferenziere e collaboratore di quotidiani e periodici sparsi per l’Italia. Gian Luigi Zucchini è poi autore di una ventina di libri, su argomenti vari come la musica, le arti e i beni culturali. Ha poi pubblicato un romanzo e una biografia su Giovanni Pascoli.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963